Un pozzo d’acqua potabile in una delle zone più aride dell’Africa, al posto di penne o agende. E’ quanto regalerà per queste feste ai propri iscritti la FILLEA CGIL di Capitanata, che invece dei tradizionali doni natalizi offrirà un’opportunità di vita per un villaggio del grande continente dimenticato. “Si tratta di una decisione sostenuta da tutto il gruppo dirigente e dal direttivo e che è in linea con i valori di solidarietà che da sempre contraddistinguono il nostro sindacato”, spiega il segretario generale Michele Lunetta, che a gennaio lascerà l’incarico in conseguenza della sua nomina nella segreteria provinciale della CGIL.
La FILLEA ha finanziato una delle iniziative dell’AMREF, l’associazione onlus fondata in Kenia nel 1957 e che gestisce oltre 140 progetti di sviluppo in Kenya, Tanzania, Uganda, Somalia, Etiopia, Ruanda, Sudan, Mozambico, Sudafrica Tra le attività svolte dall’AMREF, ritenute prioritarie per le comunità locali, proprio l’accesso all’acqua oltre che la salute della famiglia, i servizi clinici, la formazione del personale sanitario, il trattamento di Hiv, tubercolosi, malattia sessualmente trasmissibili, la cura e la prevenzione della malaria.
“In Africa 4 decessi su 5 sono legati all’acqua –commenta Michele Lunetta-. Una realtà talmente distante dalla nostra vita quotidiana che spesso riesce difficile anche solo immaginarla. Acqua pulita vuol dire vita, progresso sociale ed economico. Per i bambini vuol dire poter andare a scuola e non trascorrere la giornata in cerca del prezioso bene primario, trasportando pesanti taniche. Per le donne vuol dire poter dedicare maggior tempo ai figli, alla cura dell’orto, all’istruzione. Quotidianamente donne e bambini percorrono mediamente 20 chilometri al giorno per raggiungere misere pozze d’acqua. Con un piccolo contributo è invece possibile donare un pozzo ad un villaggio, assicurando a tutti i suoi abitanti di poter bere, lavarsi, cucinare, abbeverare gli animali domestici, irrigare, raccogliere, commerciare, dare quindi inizio anche ad attività generatrici di reddito”.
In Africa, l’assenza di acqua è la causa fondamentale del circolo vizioso di fame, malattia e povertà. Diffusissime sono le malattie causate da acqua contaminata come tifo, colera, dissenteria, gastroenterite, diarrea. Oltre a infezioni come tracoma, congiuntivite, scabbia, vermi intestinali, malaria. “Ci piace anche il metodo di lavoro che adotta l’AMREF –spiega il segretario generale della FILLEA di Foggia-: si basa sul coinvolgimento attivo delle comunità locali, fin dalle fasi iniziali del progetto. Non generico assistenzialismo ma la promozione di interventi mirati e replicabili, che favoriscono lo sviluppo e la partecipazione degli abitanti dei villaggi, coinvolti nell’individuazione delle zone più adatte per la creazione di nuovi pozzi e sorgenti, ma anche nei lavori di scavatura, il tutto per rafforzare il senso di proprietà”.
Un ringraziamento agli iscritti della FILLEA di Foggia è giunto attraverso una lettera dal direttore di AMREF Italia, Francesco P. Aurei. “Buon Natale da tutte le persone che in Africa festeggeranno anche grazie a voi. Quando il pozzo che avete contribuito a realizzare entrerà in funzione, l’acqua verrà usata per bere, ma anche per lavare, per irrigare… un ciclo di vita che comincerà sotto l’albero questo 25 dicembre e che durerà per sempre”.
“Periodicamente ci verrà inviato un aggiornamento sullo stato di avanzamento dei lavori del pozzo –conclude Michele Lunetta-. Quando entrerà in funzione porterà inciso il nome della FILLEA di Foggia. Un piccolo gesto se rapportato al valore concreto, ai benefici materiali che apporterà. L’Africa non è un pianeta lontano, l’Africa è vicinissima, il suo sviluppo ci riguarda, lo sviluppo e la pace di questo continente è anche il nostro sviluppo e la nostra pace. In Africa milioni di persone vivono condizioni di profonda miseria: che questa solidarietà sia partita da un sindacato come quello dei lavoratori edili e delle costruzioni, categoria precaria per antonomasia, assume poi un valore ancora maggiore”.