Barrette di cioccolato, merendine, cibo per cani, biscotti e cetrioli sottaceto. Ma anche libri e casette per le anatre, senza dimenticare i filmini porno della tv via cavo e il letame di cavallo per concime. Prodotti normalissimi, usati da milioni di persone ogni giorno. E comprati anche da illustri deputati del parlamento inglese. Fin qui non ci sarebbe nulla di male. Il fatto però è che molti esponenti del governo Brown e della maggioranza laburista (ma anche politici conservatori) si sono fatti rimborsare dallo Stato (e quindi a spese dei cittadini britannici) tutti questi acquisti, facendo infuriare i cittadini, che questi prodotti li devono comprare ogni giorno senza poterli mettere nelle \’note spese\’. In realtà i politici inglesi non hanno compiuto alcun reato, ma per la rigida morale etica dei cittadini d\’Oltremanica si tratta di un fatto forse anche più grave delle varie Tangentopoli nostrane.
A stilare un elenco di tutti i prodotti \’incriminati\’ accanto ai nomi dei \’colpevoli\’ è il Telegraph, che dà anche ampio spazio ai commenti degli elettori indignati. Nell\’elenco dei \’cattivi\’ figura così il ministro dell\’Istruzione Ed Balls, che si è fatto rimborsare 7,99 sterline per l\’acquisto del libro \’Dieci ragioni per essere felici\’ (un titolo che sembra un ulteriore \’smacco\’ per il cittadino comune alle prese con la crisi economica).
C\’è poi la laburista Hazel Blears, ex ministro delle Comunità. Il suo è un peccato di gola: ha messo nelle note spese una barretta di cioccolato Kit Kat presa dal minibar di un hotel. Il probabile tentativo di \’ravvivare il matrimonio\’ con suo marito è costato invece il posto di ministro degli Interni a Jacqui Smith, che forse senza farci caso ha inserito nelle richieste dei rimborsi anche 10 sterline pagate per vedere un film porno sulla tv via cavo. Per rimanere nel campo laburista, Ginger Crinkles verrà invece ricordata per i suoi spuntini \’mordi e fuggi\’: ha chiesto il rimborso per una confezione di biscotti e un barattolo di cetrioli sottaceto.
Lo scandalo però ha colpito anche lo schieramento dei conservatori. C\’è per esempio sir Peter Viggers Con che ha chiesto allo Stato un rimborso per le oltre 1600 sterline spese per una casetta galleggiante per le anatre del suo stagno. Un eccessivo narcisismo invece è il \’peccato\’ di George Osborne, che nelle richieste di rimborso ha infilato anche la registrazione in dvd di un suo discroso che, ironia della sorte, doveva spiegare "come valorizzare il denaro pagato al fisco dal contribuente". C\’è poi il conservatore David Heatcoat-Amory, che ha inserito nelle richieste di rimborso anche 380 sterline spese per letame di cavallo da usare come concime per la sua casa in campagna. Infine, sempre in campo conservatore, Cheryl Gillan, che si è fatta rimborsare dallo Stato poco più di 4 sterline spese per comprare cibo per cani.
(da Capitanata.it – fonte Adnkronos)