L’Arcivescovo Mons. Francesco Pio Tamburrino, facendosi interprete dei sentimenti di tutta la comunità diocesana, esprime tutto il suo sgomento per la morte violenta del giovane Angelo De Rosa nel corso di una lite a piazza del Lago, nel cuore stesso di Foggia, nella notte tra il 25 e il 26 di agosto. La banalità del litigio e l’enormità della tragedia non fanno che aumentare i sentimenti di angoscia, ulteriormente acuiti dalla spaventosa indifferenza manifestata dalle persone che hanno assistito all’avvenimento, soprattutto giovani. Il festoso raduno dei ragazzi e delle ragazze nel centro della città, caratteristica della vita sociale vespertina di Foggia e di tante nostre città, si trasforma sempre più in occasione di sfogo e di scontro per chi non è capace di rapporti veri e di amicizie serene, e questo non fa che mettere in risalto in modo sempre più drammatico la carenza di valori e di modelli di comportamento delle nostre giovani generazioni, spesso prive del timore di Dio e del rispetto per i propri simili. Non a caso la Chiesa, che si sente coinvolta in prima persona dalla tragica sfida della nuova barbarie della nostra vita sociale, da tempo indica nell’emergenza educativa la priorità da affrontare per ritrovare un futuro per il nostro paese, per la nostra città e per le nostre famiglie. L’Arcivescovo esprime il proprio dolore e la propria vicinanza alla famiglia De Rosa, e anche a quella dell’omicida Roberto Scarpiello, anch’essa gettata nella disperazione per il gesto inconsulto che ha privato un giovane di una vita di speranze e di opportunità, che speriamo possano essere ancora accessibili ai tanti ragazzi e ragazze che crescono tra di noi col desiderio di trovare la propria felicità e il proprio bene, quel bene che imploriamo da Dio nell’ora della tristezza e del buio, per intercessione della Madonna dell’Iconavetere, che proprio a piazza del Lago è ricordata come la fonte dell’unità e dell’amore per la nostra città.