<<Un fare familiare>> è questo il motto del progetto “Spazio Aperto Famiglia” delle Acli. Il progetto, realizzato con i fondi dell’istituto del cinque per mille, è stato presentato lunedì, 26 gennaio, presso la sala delle Acli, alla presenza di Don Filippo Tardio, Vicario Generale della Diocesi di Foggia-Bovino; Leonardo Di Gioia, Assessore Provinciale alla Programmazione Economica e Finanziaria; Claudio Sottile, Assessore Comunale alle Politiche Socio-assistenziali; Paolo De Vito, Assessore Comunale all’Immigrazione; Maria Tricarico, Direttrice della Caritas; Gianni Totta, delegato del Presidente del Forum del Terzo Settore, Damiano Bordasco, e Presidente dell’ANFFAS (Associazione Famiglie di disabili intellettivi e relazionali); Ugo Ferrantino, Responsabile del Forum delle Famiglie.
Il Presidente delle Acli di Capitanata, Antonio Russo, dopo aver salutato gli astanti, ha presentato “Spazio Aperto Famiglia” e ha spiegato che il momento di confronto con la realtà locale è fondamentale se si vogliono discutere le migliori strategie da mettere in campo per dare continuità alle iniziative e attività del progetto e apportare concreti cambiamenti alle politiche familiari. <<Oggi – ha dichiarato Antonio Russo – bisogna riconoscere e promuovere il valore della comunità familiare come luogo di crescita umana, di educazione alla relazionalità e socialità, di progettualità. Le ACLI da sempre hanno riservato alla famiglia un ruolo centrale sia in termini di riflessione culturale sia di proposta politica, sia sul piano della ricerca sia e su quello dell’azione sociale>>.
Successivamente, la dott.ssa Valentina Scala, Progettista delle Acli di Capitanata, ha illustrato, con chiarezza espositiva, il progetto che prevede, a Foggia e nei circoli Acli della provincia, la realizzazione di una ricerca, i cui risultati saranno presentanti a maggio e utilizzati per avanzare proposte concerete a vantaggio delle famiglie e per incidere sulle politiche familiari locali. <<Le attività del progetto – ha spiegato la dott.ssa Scala – intendono supportare le famiglie di Capitanata aiutandole a fronteggiare nuovi bisogni di carattere socio-economico e relazionale e offrendo loro servizi informativi, consulenziali, educativi e socio-culturali ad ampio spettro>>.