- In forte contrazione i veicoli elettrici: quota di mercato quasi dimezzata all’1,8% nei 10 mesi 2024 (2,2% a ottobre)
- CO2 media ponderata in aumento del 4,2% a 195,8 g/Km nei 10 mesi
- UNRAE critica il taglio dei fondi automotive e chiede il ripristino degli incentivi 2025-2027
Il mercato dei veicoli commerciali registra in ottobre il terzo calo consecutivo, con una flessione del 14,8% e 16.600 veicoli immatricolati, segnando una diminuzione di 2.876 unità rispetto alle 19.476 di ottobre 2023. Nel periodo gennaio-ottobre 2024 la crescita complessiva scende al 4,7%, con 167.244 unità immatricolate rispetto alle 159.678 dello stesso periodo del 2023.
Particolarmente preoccupante è il trend delle immatricolazioni di veicoli elettrici puri, la cui quota in ottobre è ferma al 2,2% come lo scorso anno, ma nei primi dieci mesi dell’anno arretra all’1,8%, in netto calo rispetto al 3,4% dello stesso periodo del 2023.
In risposta al recente taglio del Fondo automotive e all’annuncio del Ministro Urso sulla cessazione degli incentivi con il 2024, l’UNRAE esprime forte preoccupazione. Il drastico abbattimento dei fondi destinati all’automotive evidenzia il concreto disinteresse del Governo verso un settore strategico per l’economia del Paese, per l’occupazione e per lo stesso erario.
“Va ricordato – dichiara Michele Crisci, Presidente dell’UNRAE – che l’Ecobonus è stato concepito con il preciso scopo di perseguire gli obiettivi europei di decarbonizzazione e favorire il rinnovo di un parco circolante vetusto, insicuro e inquinante, sia per le autovetture che per i veicoli commerciali. È significativo notare che lo stesso Ministro Urso, lo scorso 7 agosto, aveva confermato il raggiungimento di questi obiettivi da parte del Piano di incentivi 2024. Tuttavia, le recenti dichiarazioni istituzionali dimostrano palesemente un cambio di priorità”.
“Pensare di sostenere la produzione nazionale utilizzando lo strumento degli incentivi alla domanda si è rivelato un approccio poco realistico, anche considerando che il 60% della componentistica italiana è destinata all’export”, continua Crisci. “Occorre sviluppare strategie mirate che sostengano gli investimenti per la riconversione della filiera produttiva nazionale ai fini della transizione energetica”.
“È fondamentale – conclude Crisci – garantire il rifinanziamento dell’Ecobonus anche per gli anni a venire e allocare fondi ingenti e mirati, ad esempio nell’ambito della fiscalità, che permettano di raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Unione Europea per le emissioni”.
L’UNRAE sottolinea inoltre che, come evidenziato nel Rapporto sulla Competitività presentato da Mario Draghi alla Commissione Europea lo scorso 9 settembre, lo sviluppo della mobilità a zero emissioni richiede una rapida espansione della rete di infrastrutture di ricarica, attualmente insufficiente a livello europeo. Per questo motivo, l’Associazione ribadisce la necessità di introdurre un credito d’imposta al 50% per gli investimenti privati in ricariche fast (oltre 70 kW) per il triennio 2025-2027.