Il supercomputer CRESCO dell’ENEA ha fornito in un anno 120 milioni di ore di calcolo a supporto delle attività di ricerca e sviluppo di circa 200 tra istituzioni e imprese. È quanto emerge dal Report ENEA che ha raccolto i principali risultati disponibili per il 2023 nei diversi settori applicativi, dall’energia nucleare alla scienza dei materiali, ma anche in ambito climatico, della dinamica molecolare e delle biotecnologie.
“La disponibilità del sistema, vale a dire la capacità di eseguire correttamente le proprie funzionalità su richiesta, unita al costante supporto degli amministratori, ha permesso di erogare a numerosi laboratori, interni ed esterni ad ENEA nel 2023, una capacità di calcolo equivalente a quella fornita in 14 mila anni da un singolo processore, favorendo lo sviluppo di processi di ricerca per l’intelligenza artificiale, l’implementazione di sistemi per la valutazione della qualità dell’aria, l’elaborazione di modelli per la previsione di eventi e catastrofi naturali, ma anche l’ottimizzazione di processi industriali e di studi condotti sul Divertor Tokamak Test (DTT), il progetto ENEA per la ricerca sulla fusione nucleare” spiega Giovanni Ponti, responsabile della Divisione per lo Sviluppo sistemi per l’informatica e l’ICT, del Dipartimento ENEA Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili.
Sempre in ambito nucleare, il supercomputer ENEA è stato impegnato per lo studio del trasporto neutronico nel reattore sperimentale TRIGA e nelle applicazioni del reattore stesso per la produzione di radioisotopi medici per la diagnosi, terapia e ricerca sui tumori.
Tra gli utenti che si sono serviti della potenza di calcolo di CRESCO, istituzioni di ricerca come l’Università di Napoli Federico II, la Scuola Universitaria di Studi Superiori IUSS Pavia, le università Sapienza di Roma e Bicocca di Milano e il Max-Planck-Institut für Plasmaphysik in Germania, oltre a enti di ricerca come Cnr, INFN, Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) e il Centro di Ricerca e Trasferimento Tecnologico CETMA.
Dal 2008 le principali risorse computazionali dell’ENEA si trovano presso il Centro Ricerche di Portici (Napoli) e rimangono costantemente accessibili anche alla comunità scientifica esterna, sia pubblica che privata. Il cluster, con una potenza di picco di 1.4 PFlops, è costituito da 434 nodi di calcolo[1]. Nel 2018, CRESCO6 si è posizionato al 420° posto nella lista dei primi 500 supercomputer mondiali.
“L’imminente entrata in funzione di CRESCO8, con risorse potenziate dieci volte superiori rispetto a quelle di CRESCO6, accrescerà la qualità dei risultati prodotti grazie alle sue applicazioni, confermando nel prossimo futuro il ruolo che le infrastrutture HPC di ENEA svolgono nel supportare l’avanzamento della ricerca scientifica e l’innovazione, a vantaggio dello sviluppo sociale, della produttività e della sostenibilità del sistema paese”, conclude Ponti.