L’ottimizzazione dell’infrastruttura è un obiettivo di molte organizzazioni IT che subiscono continue pressioni per la riduzione dei budget, mentre crescono in modo smisurato carichi di lavoro. Come abbiamo avuto modo di osservare negli ultimi anni, la virtualizzazione rappresenta una strategia chiave in seno ai progetti di ottimizzazione delle infrastrutture, che, se correttamente integrata, risulta essere la chiave di volta per permettere alle imprese di raggiungere i propri obiettivi.
La virtualizzazione da un lato e la diffusione dei server blade dall’altro hanno contribuito a ridurre i costi operativi, a migliorare la scalabilità e a semplificare la gestione dell’infrastruttura server. Queste tecnologie hanno però posto anche nuovi problemi. In primo luogo, i potenziali colli di bottiglia e le limitazioni di memoria derivanti dalla maggiore densità delle macchine virtuali. Per risolvere il problema della memoria, i produttori di piattaforme server stanno sviluppando sistemi in grado di garantire capacità di memoria adeguate ai progressi legati alla tecnologia dei processori.
Aumentando il numero di macchine virtuali implementate per ciascun server, cresce anche il numero di connessioni, creando così i presupposti per possibili colli di bottiglia di I/O.
La famiglia HP BladeSystem è composta da prodotti e servizi ottimizzati per ambienti IT virtuali. La natura integrata di questa piattaforma consente di migliorare l’efficienza in termini di gestione del sistema, monitoraggio e provisioning. I server blade HP ProLiant BL465c G7 e BL685c G7 oggi presentano il nuovo processore AMD Opteron™ serie 6200 a 16 core. Offrendo un maggior numero di core, aumentando la footprint della memoria e incrementando il numero di macchine virtuali utilizzabili, migliora il throughput e si riducono i colli di bottiglia di I/O.