Progettare e costruire in Puglia un impianto innovativo da 39 MWh per lo stoccaggio di idrogeno e la distribuzione di energia attraverso la rete elettrica locale: è il cuore della proposta presentata da un consorzio di sette partner europei e uno canadese alla Commissione Europea ed approvata pochi giorni fa. Il Progetto si chiama INGRID e si svilupperà nel corso di quattro anni; ha un valore complessivo di 24 milioni di euro e ha ricevuto un cofinanziamento di quasi 14 milioni dalla Commissione Europea, che lo ha considerato di importanza strategica, nell’ambito del 7° Programma Quadro della Ricerca.
Gli otto membri del consorzio che gestirà INGRID sono l’ARTI, l’Agenzia della Regione Puglia per la tecnologia e l’innovazione, Enel Distribuzione (la più grande società di distribuzione elettrica italiana), Engineering Ingegneria Informatica (il partner capofila, italiano), RSE-Ricerca sul Sistema Energetico (Italia),TECNA-Fundacion Tecnalia Research & Innovation (Spagna), Hydrogenics Corporation (la compagnia canadese che sviluppa e costruisce sistemi di generazione dell’idrogeno), Hydrogenics (Belgio), McPhy Energy SA (Francia). Il 17 ed il 18 luglio a Bari i partner si incontrano per avviare le attività di progetto.
INGRID prevede la progettazione e la costruzione in Puglia di un impianto di stoccaggio che utilizzerà le tecnologie di stoccaggio allo stato solido dell’idrogeno della McPhy combinate con quelle di elettrolisi della Hydrogenics e con i sistemi di alimentazione a celle di combustibile.
La scelta della Puglia quale territorio che ospiterà l’impianto è stata determinata dal grande impulso che il governo regionale ha dato allo sviluppo delle energie rinnovabili negli ultimi anni: qui, infatti, sono attualmente installati impianti di produzione di energia solare, eolica e a biomasse per una potenza complessiva di oltre 3.500 MW.
Grazie all’innovativo sistema di conservazione dell’idrogeno allo stato solido, l’impianto pugliese consentirà di bilanciare il carico sulla rete elettrica locale dell’energia prodotta, evitando fenomeni di congestione a causa di picchi produttivi. Lo stoccaggio dell’idrogeno allo stato solido ne agevolerà anche il trasporto.