L’Emilia-Romagna è la prima regione per numero di Fab Lab in Italia con 19 laboratori dedicati alla fabbricazione digitale, la Lombardia seconda ne ha 16 in tutto. I rappresentanti dei FabLab italiani ed europei si sono confrontati a Bologna in una due giorni di lavoro all’interno di R2B (Research to Business), il salone internazionale della ricerca industriale e dell’innovazione organizzato da Regione Emilia-Romagna, Bologna Fiere, Smau e Aster, consorzio regionale per l’innovazione e la ricerca industriale.
I Fab Lab – è stato detto durante Research to Business – sono i nuovi protagonisti della manifattura 4.0. Laboratori che offrono servizi personalizzati per lo sviluppo di nuovi prodotti. Spazi aperti, che nascono per portare la digital fabrication e la cultura open source in un luogo fisico, dove macchine, idee, persone e approcci nuovi possono mescolarsi liberamente.
In Italia sono ad oggi 111 gli spazi con queste caratteristiche. Oltre alla leadership dell’Emilia-Romagna e alle spalle della Lombardia, troviamo il Veneto (3° posto) con 12 Fab-Lab, il Lazio (4° posto) con 10 e prima del Sud Italia la Puglia (5°) con 7. Sesta è la Toscana (6 Fab-Lab), seguita da Sicilia, Campania e Marche con 5 Fab-Lab ciascuna.
Durante questa edizione di Research to Business i rappresentanti di Mak-ER, la rete della manifattura digitale in Emilia-Romagna principali, assieme a Fab Lab nazionali e ad un gruppo di esperienze europee eccellenti, si sono confrontati sul tema dei modelli di business in rapporto alla collaborazione con le imprese, allo sviluppo di attività educative e al ruolo dei Fab Lab come luoghi di progettazione per le comunità locali.
“Stiamo lavorando – sostiene il Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini – per costruire un sistema regionale al servizio dell’innovazione della ricerca, una sorta di Silicon valley tascabile. Lo stiamo facendo attraverso azioni a 360° che coinvolgono e mettono in rete tutti gli attori economici, sociali e istituzionali. Per competere nel mercato globale occorre saper vincere la sfida della qualità, della ricerca e dell’innovazione. In questo senso, R2B è un naturale elemento catalizzatore nelle relazioni virtuose tra ricerca, Rete regionale dei Laboratori alta tecnologia, Fab Lab, Start up e mondo delle imprese”.
“I maker che lavorano nei Fab Lab e makerspace italiani – afferma Paolo Bonaretti, direttore generale di Aster – stanno cercando di individuare processi sostenibili di collaborazione con le imprese, partendo dalle migliori esperienze nazionali e internazionali. Il lavoro di questi giorni sarà condiviso in modalità open a vantaggio di tutta la comunità”.
In Emilia-Romagna, ad oggi, i Fab-Lab e i Makerspace strutturati sono: MakeInBo e Fablab Imola, Fablab Valsamoggia (Monteveglio), Wake’n’Make (S.Giovanni in Persiceto, Bo), Fablab Casa Corsini (Fiorano Modenese), Fablab Faenza, Fablab Forlì, FabLab Parma, Fablab Reggio Emilia-REI (Reggio Emilia), Fablab Romagna (con 3 sedi a Cesena, Rimini e Forlì), Fablab Terre di Castelli (Spilamberto), MakeInCo – Fablab (Comacchio), MakeItModena (Modena), Makers Modena Fablab, MakeRN (Rimini), Maker Station Fablab (Ravenna) WASProject (Massa Lombarda, Ra), Urban Hub (Piacenza), RaspiBo.