“Apprezziamo lo sforzo del ministro Barca, ma abbiamo la sensazione che la sua sia un’azione isolata. Il Mezzogiorno ha i suoi problemi e le sue responsabilità con in primis quelle delle sue classi dirigenti. Ma non può essere sottaciuto il fatto che il Paese non ha mai guardato al Sud come un’area con proprie peculiarietà, potenzialità e risorse da mettere al centro di un specifico progetto di sviluppo”. Lo afferma al sito Anci Vito Santarsiero, sindaco di Potenza e delegato Anci al Mezzogiorno, replicando al premier Monti, che in una intervista pubblicata oggi dal Mattino ha invitato il Sud ‘a cambiare mentalità’ ed a ‘rimettersi in piedi da solo’.
Secondo Santarsiero, “la stessa generosità dell’intervento straordinario nel Mezzogiorno è l’altra faccia di una medaglia che ha visto le nostre Regioni al servizio di un modello di sviluppo centrato sulle esigenze della grande industria del Nord”.
Il delegato Anci denuncia ancora una volta la mancanza di “politiche organiche per il Mezzogiorno, ed il gravissimo gap infrastrutturale di tutte le regioni meridionali”, frutto “anche della mancata attuazione dell’articolo 32 della legge 32 del 2009 sulla perequazione infrastrutturale”. “Basta leggere i dati su viabilità, reti ferroviarie e reti elettriche, per comprendere lo stato di grande difficoltà e di abbandono del Mezzogiorno”, rileva Santarsiero.
A questo proposito il sindaco di Potenza ricorda che “l’ultima esperienza del quadro di sviluppo 2007-2013, che prevedeva l’utilizzo di 100 miliardi di euro per il rilancio del Sud ha visto il ‘clamoroso scippo’ della sponda dei fondi Fas, che per 70 miliardi di euro sono stati utilizzati per altri fini ed altre aree del paese. Tutto questo con il risultato – osserva – di indebolire le politiche di coesione europee ed utilizzare nel nostro Mezzogiorno i fondi Ue in luogo di quelli ordinari”.
“Non è un caso che gli investimenti in conto capitale negli ultimi sei anni nel Mezzogiorno ammontano a 250 euro pro capite, contro i 300 euro pro capite del resto del Paese, laddove – fa notare Santarsiero – il dato programmato per il Sud doveva essere nell’ordine del 400 euro pro capite”.
Infine, dal delegato Anci alle politiche per il Mezzogiorno un annuncio: “Il 25 settembre, in occasione del consiglio nazionale in programma a Lamezia Terme, l’Anci avrà modo di tornare su questi temi: va assolutamente rilanciato il ruolo centrale dei Comuni per lo sviluppo di tutte le Regioni meridionali”.