Bagarre al Senato durante le votazioni sul ddl università. La presidente di turno Rosi Mauro ha dovuto interrompere la seduta per raffreddare gli animi, avvampati da una polemica regolamentare sulla votazione di un emendamento. Al Senato scoppia il caos, al punto tale che inizialmente e’ difficile capire se alcuni emendamenti presentati dall’opposzione al ddl di riordino dell’universita’ siano stati approvati o respinti. La bagarre si e’ accesa quando la presidente di turno Mauro ha cercato accelerare l’esame e il voto sulle modifiche al testo presentate dall’opposizione.
Il tono delle voci nell’aula di Palazzo Madama e’ altissimo e l’esponente leghista fa votare a raffica, per alzata di mano, gli emendamenti: “chi e’ favorevole, chi e’ contrario, approvato, respinto…”. Anche Rosi Mauro alza la voce mentre le votazioni vanno avanti, forse troppo velocemente, a parere dell’opposizione, secondo la quale il ddl risulterebbe modificato a causa del sovrapporsi delle votazioni imposto dai ritmi della presidente Mauro.
Come prova l’Idv mostra un video pubblicato su Youtube e trasmesso anche dalla webtv del partito in cui si sente con chiarezza l’esponente della Lega dichiarare approvati anche gli amendamenti 6.21, 6.303, 6.23 e 6.26.
L’Idv non ha dubbi: a questo punto il testo del ddl e’ stato cambiato e deve quindi tornare alla Camera per un’altra lettura, come ha affermato Felice Belisario, dopo un incontro con il presidente Renato Schifani. “Noi -ha affermato Belisario- abbiamo l’impressione che gli emendamenti dell’opposizione siano stati approvati e che, di conseguenza, il testo debba tornare alla Camera per un’ulteriore lettura”.
Il presidente del Senato ha quindi stabilito di far ripetere le votazioni contestate, decidendo di applicare il primo comma dell’articolo 118 del regolamento di Palazzo Madama che contempla la “rinnovazione” dei voti qualora si verifichino irregolarita’.
Schifani lo ha comunicato all’aula, sottolineando di aver consultato i capigruppo di maggioranza e di opposizione. “Ci sono precedenti di questa presidenza -ha ricordato- che ha fatto ripetere le votazioni elettroniche. Cito precedenti della Camera, dove il presidente Gianfranco Fini non ha potuto procedere alla rinnovazione di votazioni contestate, perche’ si sarebbe dovuto procedere a nuove votazioni in una seduta successiva a quella dove c’erano state le contestazioni”.
“In questo caso -ha puntualizzato Schifani citando quanto previsto dall’articolo 118- siamo nella stessa seduta e quindi ritengo che le votazione vada ripetuta. La situazione di irregolarita’ che si e’ verificata per il caos che c’e’ stato in aula al momento delle votazioni, e’ conclamata. Questa situazione e’ stata confermata dai capigruppo della maggioranza e lamentata dall’opposizione”.
“La mia decisione quindi e’ quella di applicare l’articolo 118 del regolamento. Faccio un appello a tutti i colleghi -ha concluso Schifani- stiamo vivendo un momento delicato nel Paese, anche a causa delle tensioni esterne. Sarei quindi felice se l’aula privilegiasse la dialettica e il confronto e non il conflitto”.
La decisione di Schifani però viene subito contestata dall’opposizione. Il Pd, tramite la capogruppo Anna Finocchiaro, si dice contrario alla ripetizione dei voti contestati. “Il gruppo del Pd -ha puntualizzato la capogruppo democratica- non condivide la scelta di Schifani di tornare a votare sui voti gia’ registrati. Sarebbe un precedente gravissimo, perche’ una votazione o due si possono ripetere, ma non sette. Voti imposti, mentre l’aula del Senato era in subbuglio. Il governo e la maggioranza chiedono responsabilita’ all’opposizione e noi chiediamo al governo e alla maggioranza chiarezza e responsabilita’. Questo lo dico per rispetto di quel che e’ accaduto oggi al Senato -ha concluso Finocchiaro- e per quello che sta accadendo fuori da quest’aula”.
La maggioranza invece accusa l’opposizione di fare ostruzionismo. “L’opposizione parlamentare sta tentando disperatamente di impedire la normale discussione e l’approvazione finale della riforma universitaria, ricorrendo alla provocazione pretestuosa e ostruzionistica” denuncia il senatore Pdl Raffaele Lauro, secondo il quale “esiste una strategia politica precisa, che tende a preparare, con le tensioni in Senato, la piazza di domani e cio’ e’ altamente irresponsabile. La maggioranza deve procedere con i nervi saldi, evitando di rispondere alle provocazioni e dando cosi’ una lezione di rispetto del Parlamento a chi solo a parole se ne fa paladino.”
In mattinata poi c’è stata un’altra polemica, con il il senatore dell’Idv Stefano Pedica, che armato di videofonino (VIDEO) ha ‘beccato’ il ministro Bondi mentre allungava il braccio per votare per il collega Maurizio Sacconi.
Il partito di Di Pietro ha quindi chiesto l’annullamento delle votazioni già effettuate. La presidente di turno Rosi Mauro però ha replicato spiegando che le votazioni in aula vanno annullate “immediatamente” e non e’ possibile agire a posteriori. “L’articolo in questione -ha dichiarato Mauro- prevede che in caso di irregolarita’ il presidente provveda a fare ripetere il voto ma ‘immediatamente’. Comunque -ha concluso la presidente di turno dell’assemblea- riferiro’ del suo intervento al presidente Schifani, anche in merito alla richiesta di convocare la Giunta per il regolamento”. Al termine della precisazione, Rosi Mauro ha invitato i segretari d’aula a ritirare le tessere inserite nel sistema informatico dell’aula, dei senatori non presenti al proprio posto.
Intanto, gli studenti lanciano un appello al Presidente della repubblica affinche’ non firmi il ddl di riforma dell’Universita’. A rivolgersi a Napolitano sono gli studenti del collettivo ‘Sapienza in mobilitazione’ in una lettera che domani, nel corso della giornata di mobilitazione contro il ddl, consegneranno al capo dello Stato. ”Se porra’ la Sua firma alla legge Gelmini – spiegano gli Studenti – Lei sancira’ la cancellazione del Diritto allo Studio, uno dei diritti fondamentali della Costituzione intesa come patto fondante della nostra societa’, che garantisce equita’ e democrazia”.
Adnkronos