Interviene anche la Cgil e la Filt della provincia di Foggia sull’attesa e ora annunciata sospensione dei voli della Darwin dallo scalo foggiano. “Da una più mirata azione promozionale al servizio antincendio, dal contributo di enti e associazioni imprenditoriali a una gestione logica e non concorrenziale delle rotte dalla Puglia da parte dell’ente gestore degli scali, è possibile reperire le risorse necessarie per continuare a mantenere attivi i collegamenti”
“Occorre uno sforzo straordinario e una mobilitazione generale – coinvolgendo anche enti, operatori commerciali, associazioni delle province limitrofe – per non vedere ancora una volta penalizzato il nostro aeroporto e i tanti cittadini foggiani e non che fino ad oggi hanno utilizzato i collegamenti aerei dal Gino Lisa”. E’ l’appello della Cgil e della Filt di Capitanata dopo l’annuncio della Darwin Airlines di sospendere i voli a partire da lunedì 7 novembre. Una notizia annunciata dopo la sospensione del finanziamento regionale di circa 6 milioni di euro.
“Una storia travagliata quella dell’infrastruttura foggiana – commenta Cgil e Federazione dei Trasporti – segnata da continui rilanci e inattese interruzioni del servizio. Crediamo sia necessario da parte della Regione sostenere, anche se con cifre inferiori, un accompagnamento di ritorno al mercato graduale dell’aeroporto, con una utenza che ha mostrato numeri importanti in questi anni, seppur non quelli possibili: nostro convincimento è che sia stata fatta poca promozione in province vicine quali Campobasso, Potenza, Benevento, che potevano allargare da subito il bacino dei potenziali viaggiatori”.
Seppur tardivo, “segnaliamo il risveglio dal torpore degli enti locali foggiani, in primis Provincia e Comune capoluogo. Assieme alla Camera di Commercio e alle associazioni imprenditoriali devono lavorare ad un progetto di lungo termine che sostenga l’aeroporto rendendolo autonomo dal punto di vista finanziario. Coinvolgendo altri entri, grandi e medi, anche di altre province, che possono essere interessati alla presenza di un servizio di trasporto aereo da Foggia e quindi dare il loro contributo. E finalmente procedendo quanto prima al necessario progetto di allungamento della pista, per consentire l’atterraggio di voli charter e comunque di vettori di dimensioni maggiori. Non dimenticando l’azione promozionale del territorio e delle sue specificità produttive che svolge una struttura aeroportuale”.
Ricordando l’impegno assunto dalla Confcommercio per 400mila euro, per Cgil e Filt “altre somme sarebbe possibile recuperarle. Ad esempio non si capisce perché in tutte le strutture aeroportuali il servizio dei Vigili del Fuoco sia garantito dal Ministero dell’Interno, mentre al Gino Lisa costa 800mila euro, tutto a carico di Aeroporti di Puglia. Infime, proprio l’ente gestore deve mostrare di guardare con la stessa attenzione e con approccio logico a tutte le strutture pugliesi, perché non si capisce come si possa sostenere lo sviluppo del Gino Lisa consentendo che anche da Bari si possano attivare rotte – è il caso di Palermo – che da Foggia stavano funzionando bene. Per di più con prezzi inferiori. A chi giova questa concorrenza interna se non alle grandi infrastrutture?”.
La speranza della Cgil e della Filt è che nella riunione congiunta del 28 ottobre del consiglio comunale di Foggia e dell’assiste provinciale, presenti i consiglieri regionali della Capitanata, “si possa dare subito avvio ad un programma di reperimento fondi. Facendo partire dal territorio un segnale forte, di rivendicazione, alla Regione, ma mettendoci del nostro e chiamando l’ente regionale a fare la sua parte. Il rischio serio è che la Capitanata in primis paghi un forte isolamento con il resto dell’Italia, anche a causa dei concomitanti tagli di Trenitalia ai collegamenti sulla dorsale adriatica e verso Roma. Come questo possa collimare con l’auspicato da tutti sviluppo economico e infrastrutturale del Mezzogiorno, dovranno spiegarlo i responsabili di tali scelte alle centinaia di migliaia di cittadini”.