Il Pierino del governo Prodi, nonostante le critiche, gli attacchi e le bacchettate del Tar, continua ad inanellare successi e risultati pesanti, forse non troppo evidenti, ma certamente significativi per lo stato di salute delle casse dello Stato italiano e il riassestamento dei bilanci della Pubblica Amministrazione.
Tommaso Padoa-Schioppa è il generale più fedele all’azione governativa dell’esecutivo guidato da Romano Prodi. Noncurante della serie di imprevisti e di palle avvelenate capitategli fra i piedi, procede spedito nell’attività ministeriale di super responsabile del Dicastero Economico. E chiude l’anno portando a casa l’ennesimo risultato utile sul fronte del risanamento.
Il fabbisogno statale scende a 27 miliardi di euro, uno in meno dei 28 programmati e ben 7,6 in meno di quello fissato lo scorso anno. Il risultato segna la migliore performance dal 2000 e fa ben sperare sulla tenuta della determinazione per il raggiungimento dell’equilibrio dei conti pubblici.
Una bella rivincita per avvalorare, nei fatti e con il canto delle cifre, la tesi a lungo sostenuta: “Della debolezza dei governi, quale causa della loro frammentata vita media. Per cui la pubblica amministrazione si è difesa dall’instabilità lavorando da sola, rendendo pletorici gli uffici, in parte perdendo il costume di una corretta interpretazione della sua dipendenza dal governo politico”.
E’ dimostrato, vedi la Germania, che un governo più solido e più costante nell’azione amministrativa riesce a razionalizzare vistosamente il fabbisogno del settore statale. Il ministro dell’Economia ed il Premier ne sono fortemente convinti e procedono imperturbabili su questo tracciato. Registreranno anche un deficit di consenso e di accettazione. Nonché un elevato tasso di antipatia, tipico di non riesce a “bucare il video”. Ma l’efficacia della loro azione resta innegabile. D’altra parte è anche vero che, da che mondo è mondo, i secchioni non hanno mai goduto di eccessive simpatie.
di Antonio V. Gelormini