Le centrali per la produzione di energia elettrica sono di per sé degli impianti che costituiscono una alterazione dell’equilibrio del territorio e sono potenziali fonti di inquinamento e di danno ambientale. Qualsiasi centrale, anche la più “sicura”, che bruci un combustibile, ha insito il rischio che attraverso questo processo possa introdurre nell’aria elementi di inquinamento, come pure è concreto il pericolo che un guasto o un cattivo funzionamento della centrale o di un suo componente possa provocare un disastro ambientale.
Questi rischi devono essere attentamente valutati con la massima serenità dagli enti territorialmente preposti a tutelare il bene primario della salute dei cittadini e l’ambiente, senza forzature politiche e senza spade di Damocle di diffide. Se vi sono i presupposti perché venga intimata una diffida, chi a tali presupposti ha dato luogo deve assumersene le relative responsabilità: oggi i cittadini di Lecce e del Salento hanno il diritto di far compiere tutte le indagini necessarie al fine di poter comprendere fino a qual punto la centrale HELIANTOS sia sicura e quale tipo di rischio la stessa comporti; coloro i quali, a qualsiasi livello, rivestono responsabilità politiche, devono compiere questa indagine nella maniera più neutra possibile, abbandonando preconcetti e schieramenti.
Il rischio che deve essere valutato comparativamente con il beneficio che il territorio salentino può trarre da tale impianto, tenendo presente che:
– poiché è di moda l’energia alternativa, stiamo assistendo all’impianto indiscriminato sul territorio di centrali di produzione elettrica di ogni tipo, senza che vi sia stata una seria programmazione in ordine all’effettivo fabbisogno di energia ed in ordine alla possibilità di concreto utilizzo, con margini di guadagno, di tutta l’energia che si andrà a produrre;
– al momento non vi sono sul territorio colture i cui frutti possano esser destinati ad alimentare le centrali, per cui non vi è un interesse immediato a costruire centrali per consumare tali frutti;
– il Salento ha vocazione prettamente turistica ed agricola, ed entrambe tali attività potrebbero ricevere danno dall’impianto di centrali elettriche a biomasse sia per l’allarme che la loro presenza potrebbe creare tra i possibili turisti che per il rischio di inquinamento ambientale che potrebbe risolversi in un inquinamento del prodotto agricolo.
Le forze politiche devono avere il coraggio di affrontare il problema ponendo al primo posto l’interesse dei cittadini alla tutela della salute e dell’ambiente, e non compiendo battaglie di bandiera a favore di questo o quell’imprenditore.
LA SALUTE DEI CITTADINI VALE PIU’ DI QUALSIASI CENTRALE, quello del definitivo accantonamento del progetto.
Il componente del Dipartimento Tematico “Tutela del Consumatore” di Italia dei Valori, Giovanni D’AGATA, chiede agli Enti preposti di valutare il rischio comparativamente con il beneficio che il territorio salentino può trarre da tale impianto.