«Imprese bistrattate e Mezzogiorno dimenticato: l’ideologia del Governo, con questa Finanziaria, è più chiara che mai». Lo dichiara l’on. Salvatore Greco, componente della commissione Attività produttive della Camera.
«Il taglio dell’Ires – spiega – spacciato per una sorta di finzione contabile, in realtà penalizza le aziende perché il disegno di legge prevede contestualmente l’aumento dell’imponibile facendovi rientrare i debiti di azienda. Se a questo aggiungiamo l’aumento della tassazione delle rendite finanziarie, di ben 5 punti percentuali, e l’odiosità di una tassa come l’Irap che si calcola anche sui costi del lavoro, è evidente che Padoa-Schioppa e Visco stanno provando a farsi beffa degli imprenditori italiani».
«Se poi si guarda al trattamento che l’Esecutivo riserva al Sud – aggiunge il deputato udc – non si può non concludere che alla Fiera del Levante Prodi ha mentito: il Mezzogiorno è sparito perfino dagli annunci del Governo, sono svanite nel nulla le risorse sottratte al Ponte sullo Stretto, che secondo le promesse dovevano essere reinvestite nel Mezzogiorno, e soprattutto non c’è traccia di alcuno stanziamento serio per le infrastrutture: è ridicolo chiamare “investimento in infrastrutture” l’aumento del numero dei treni per i pendolari».
«Il ministro Bersani – conclude Greco – non pensi di poter fare il gioco delle tre carte: i finanziamenti europei non spesi dalle Regioni guidate dal centro-sinistra non possono essere l’alibi per non stanziare risorse per il Sud, ma anzi sono la conferma dell’incapacità dell’Unione di guidare lo sviluppo di questo Paese. Il presidente del Consiglio farebbe bene ad ammettere di aver fatto in Finanziaria una Operazione Pollicino, distribuendo briciole e dilapidando quei pochi euro che era riuscito a raggranellare».