La gestione responsabile e la sostenibilità economica sono condizioni essenziali della autonomia di cui godono le università.
Occorre perciò promuovere insieme una virtuosa dialettica tra Ministero ed atenei:
- il Ministero deve accreditare, valutare, incentivare e garantire il rispetto degli standard qualitativi;
- gli atenei devono assicurare educazione di qualità, ricerca di alto livello, gestione efficiente delle risorse, contributo efficace allo sviluppo economico e tecnologico del Paese.
In pratica, occorre creare maggiori opportunità e investimenti, perché i migliori siano in grado di sviluppino a fondo il proprio potenziale competitivo.
L’investimento più importante è quello sui giovani: perciò gli studenti – con le loro esigenze e le loro aspirazioni – vanno rimessi al centro della missione che il Governo intende perseguire.
Questa la maggior parte delle azioni prioritarie
1. Quanto all’offerta formativa:
- razionalizzare e ridurre gli insegnamenti nonché i corsi di studio, proliferati senza vere motivazioni scientifiche;
- rafforzare la laurea magistrale;
- combattere la dispersione degli studenti, soprattutto dopo il primo anno;
- incentivare i corsi di laurea e in particolare di laurea specialistica con insegnamenti in lingua straniera, anche in partenariato con istituzioni estere;
- modificare le procedure di accesso ai corsi a numero programmato;
- sperimentare nuovi modelli di percorsi di studio a ciclo unico, se esistono specifiche esigenze scientifiche e didattiche;
- avviare le procedure di accreditamento dei corsi e delle sedi sulla base della qualità e della sostenibilità;
- valutare le sedi decentrate degli atenei, non sempre provviste dei necessari requisiti strutturali e qualitativi, e verificarne la sostenibilità finanziaria;
- incentivare l’educazione tecnico-scientifica.
2. Quanto al merito e alla valutazione:
- accelerare l’entrata in funzione dell’Agenzia della valutazione, dopo le necessarie modifiche regolamentari per renderla più efficiente ed incisiva;
- predisporre un modello di valutazione delle strutture di ricerca, che prenda in considerazione l’attività scientifica di ogni dipartimento nel suo insieme e consenta un’allocazione delle risorse su base qualitativa;
- ai risultati di tale valutazione attribuire un peso significativo nell’attribuzione delle risorse e nell’allocazione delle borse di dottorato e di nuovi posti da ricercatore;
- assicurare le risorse necessarie al CIVR e al CNVSU per proseguire la loro attività (in attesa dell’entrata in funzione dell’Agenzia) e consentire al CIVR di avviare il secondo esercizio di Valutazione triennale della ricerca, e concluderlo entro il 2009.
3. Quanto al reclutamento e lo stato giuridico dei docenti:
- sostituire il meccanismo degli automatismi stipendiali con valutazioni periodiche dell’attività svolta;
- elaborare parametri di qualificazione scientifica per l’accesso ai diversi ruoli della docenza;
- dare priorità ad un meccanismo di reclutamento dei giovani ricercatori ispirato ai principi della “Carta europea dei ricercatori”, e basato sulla valutazione del merito;
- distinguere tra reclutamento e promozione dei professori associati ed ordinari, assicurando che entrambi avvengano sulla base del merito;
- incentivare l’internazionalizzazione del corpo docente;
- ridefinire e ridurre in tempi rapidi i settori scientifico-disciplinari;
- incentivare gli atenei che assumono giovani ricercatori che hanno conseguito il dottorato in altri atenei.
4. Quanto al dottorato di ricerca, fra le azioni prioritarie segnaliamo:
- razionalizzare e riorganizzare i dottorati di ricerca, fra l’altro, attraverso il rafforzamento di scuole dottorali dotate elevati livelli di qualità e produttività scientifica;
- collegare l’attivazione dei corsi di dottorato a precisi requisiti (qualità e dimensioni delle attrezzature di ricerca, qualità della ricerca prodotta);
- predisporre modalità di ammissione in linea con la prassi internazionale;
- incentivare la dimensione internazionale dei programmi di dottorato e la mobilità tra sedi;
- promuovere la residenzialità dei dottorandi;
- facilitare lo sviluppo di progetti di ricerca di altissima qualità, selezionati secondo i più avanzati standard internazionali.
5. Quanto alla governance, fra le azioni prioritarie segnaliamo:
- richiedere agli atenei di adottare entro sei mesi un codice etico che individui tra l’altro i casi di incompatibilità e di conflitto di interesse;
- completare le norme che consentono alle università, dietro autonoma deliberazione, di assumere la forma giuridica di fondazioni, lasciando immutata la contribuzione degli studenti ai livelli attuali;
- distinguere in modo netto tra le funzioni del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione;
- ridefinire il ruolo del rettore, creando le condizioni affinché possa, in primo luogo, assumere realmente la piena responsabilità delle sue decisioni;
- limitare a non più di due mandati la permanenza in carica di presidi e rettori.
Fonte: Istruzione, Università e Ricerca