Il consiglio comunale di Torremaggiore, nella seduta del 22 Gennaio scorso, ha approvato a maggioranza un documento di solidarietà verso Papa Benedetto XVI per la mancata visita all\’Università la sapienza. Ne riportiamo il testo integrale:
"Il Consiglio Comunale di Torremaggiore, riunitosi in data odierna (22 gennaio 2008 – ndr), in seduta straordinaria urgente, esprime a nome dell’intera cittadinanza la viva solidarietà al papa Benedetto XVI, per la forzata rinuncia a parlare all’Università “La Sapienza” di Roma, a causa delle contestazioni di una minoranza ideologizzata di professori e studenti che con il loro miserevole ed indigente comportamento laicista, oscurantista, arrogante ed intollerante, hanno fatto venire meno i presupposti per una accoglienza dignitosa e tranquilla del Pontefice all’inaugurazione dell’Anno Accademico, costretto a rinunciare per evitare il verificarsi di manifestazioni incresciose e disordini che potevano mettere a repentaglio l’incolumità e la sicurezza di altre persone e delle stesse forze dell’ordine.
Un episodio che infanga ed umilia l’intera comunità nazionale, il mondo politico della cultura ed, in particolare, quello accademico italiano.
Ciò è inaccettabile per un Paese democratico come l’Italia. Ha perso l’Italia del dialogo, della democrazia e della libertà di fronte all’intolleranza di una minoranza di ottusi laicisti, reduci dalle rovinose ideologie vetero-marxiste, anticlericali e liberiste, che animarono il movimento studentesco del ’68 e che in virtù di un falso progressismo, privo di etica e di valori, di una libertà senza limiti che conduce all’autodistruzione della stessa libertà, negano il valore del confronto tra culture, tra l’altro nel luogo della cultura per eccellenza che è l’Università, facendo venire meno l’alto principio condiviso di laicità che è principio di libertà di idee, di parola e di manifestazione del proprio pensiero.
Si vuole affermare, oggi, un fondamentalismo laico mediante una interpretazione sbagliata e chiusa del concetto di laicità, per cui si pensa che la parola della fede, della religione non deve essere pronunciata negli spazi pubblici, anche quando l’intervento della Chiesa si riferisce a temi precisi che sono il rispetto della dignità della persona, la famiglia, la convivenza civile, l’etica pubblica, l’ordine sociale, la difesa della vita.
Il problema, invece, è capire come lo Stato laico, senza trasformarsi in Stato etico o confessionale e senza scadere nel laicismo, possa garantire non solo la libertà religiosa, ma il contributo della religione alla formazione e consolidamento del tessuto etico della società, con un atteggiamento di reciproco rispetto, autonomia e maturità.
Infatti, nel discorso inviato a “La Sapienza” il Papa afferma che:
“la fede non si può imporre ad altri in modo autoritario, ma solo donarla in libertà. Il suo compito è di mantenere desta la sensibilità per la verità, invitare sempre la ragione a mettersi alla ricerca del vero, del bene, alla ricerca di Dio e su questo cammino sollecita a scorgere le utili luci sorte lungo il cammino della storia cristiana (la storia dei Santi) e a percepire così Gesù Cristo come la luce che illumina la storia e aiuta a trovare la via verso il futuro…
La storia dell’umanesimo cresciuto sulla base della fede cristiana dimostra la verità di questa fede, rendendola anche un’istanza per la ragione pubblica.
Egli, perciò, si fa compagno di viaggio ‘alla ricerca continua del bene, della verità’ in un mondo, come quello attuale, sempre più esposto al pericolo della caduta nella disumanità”.
È indegno che una università, “La Sapienza” di Roma, tra le più prestigiose del mondo, voluta dalla Chiesa, dal suo illustre predecessore Bonifacio VIII, non consenta al papa filosofo Benedetto XVI, onorato in tutto il mondo, il Capo della cristianità, il Capo dello Stato Vaticano, di onorare l’invito del Rettore della stessa Università ed esporre personalmente l’illuminato pensiero cristiano, filosofico, scientifico, morale e sociale sul grande tema della pace e condanna della pena di morte nel mondo, mentre la stessa università dà ospitalità, onore e gloria, libertà di parola a tantissimi personaggi di ogni genere, dallo spettacolo alla moda, dalla politica all’economia e persino a ex terroristi ed ex brigatisti. È una vergogna! Un danno enorme per l’Italia e gli Italiani!
È l’ulteriore conferma di un Paese, l’Italia, in continua sofferenza, che perde continuamente stima e fiducia internazionale, a causa, soprattutto della ipocrisia e pigrizia delle istituzioni politiche e di governo che non sono riuscite, per tempo, ad evitare un episodio di intolleranza così grave che ci addolora come comunità nazionale e come liberali, cattolici, moderati, laici e mette in ombra la stessa laicità delle Istituzioni democratiche del nostro Paese.
Esprimiamo il nostro rammarico, sdegno e disappunto nei confronti di coloro che si sono resi protagonisti di questo ignobile gesto che infrange l’immagine dell’Italia e ribadiamo la solidarietà dell’intera comunità locale a Sua Santità Benedetto XVI, mentre continua il nostro impegno a difesa della democrazia, della libertà, della giustizia e della pace nel mondo".