Proviamo, molto velocemente e per punti a fare un\’analisi del voto che non sia partigiana:
- Il Cavaliere non sfonda, rimane ancorato più o meno al consenso precedente e quindi non ha quell\’avanzata trionfale in cui credeva. Si è evitato così il plebiscito per cui gli italiani hanno dimostrato di votare secondo la propria coscienza tenenedo assolutamente in poco conto le televisioni e la stampa.
- il Cavaliere ha concesso troppo spazio alla Lega e questo per il sud è un male, ma non perchè a questo punto è necessario rivolgersi PD, ma perchè evidentemente c\’è bisogno nel centrodestra del sud di qualcuno che vermanente ne difenda le istanze.
- Sarebbe l\’inizio della secessione o del separatismo se il sud si rivolgesse tutto al PD e il nord a PDL e Lega. C\’è bisogno di dialettica e alternanza democratica in tutte le parti del PAESE.
- Il PD non crolla come qualcuno si aspettava, ma perde il 5-6% rispetto alle precedenti elezioni… Il che non può certo dirsi una vittoria, ma semplicemente un nuovo inizio da cui partire e lavorare con una proposta seria e credibile per tutta l\’Italia a cominciare anche dal Nord.
- Cresce Di Pietro, non per merito del PDL o non solo del PDL, ma per merito del PD che forse troppo frettolosamente lo ha scelto come unico alleato isolando alcune forze di sinistra il cui voto, a meno che il PD non si inventi qualcosa, è sostanzialmente disperso e sprecato.
- L\’Italia non è bipolare o bipartitica.. PD e PDL messi insieme superano di poco il 60% il che vuol dire che c\’è il 40% dei "votanti" italiani che vota diversamente.
- Gli esponenti del PDL del sud devono capire che non si può sempre e solo accettare per amor di casacca le necessità del nord e del Cavaliere ingabbiato da Bossi, gli esponenti del PD devono capire che non si può sempre e solo fare una campagna contro qualcuno, ma una campagna per qualcosa. L\’Ulivo è stato vincente fino a quando ha rappresentato un "sogno possibile", adesso il PD se non rincorre Di Pietro rincorre le scorribande vere o presunte del Cavaliere.
- L\’UDC, Italia dei Valori e la Lega sono delle realtà, fanno politica dicono qualcosa ai cittadini e i cittadini danno loro credito.
- I valori e le proposte del PPE in Europa risultano essere molto più credibili di quelle del PSE e delle altre forze politiche continentali.
- Il voto delle amministrative sarà il vero termometro politico sul quale fare delle valutazioni soprattutto per le forze politiche maggiori.