Sempre più spesso le espressioni fundraising e peopleraising possono essere usate per raccontare buone pratiche provenienti non solo dal mondo noprofit ma anche dal mondo profit. Non si tratta però delle solite imprese ma di un modo molto innovativo, economicamente solidale e sostenibile di fare economia.
Se c’è una cosa che la crisi economica ci sta insegnando, infatti, è che esiste “un’altraeconomia”, un’economia che, sempre più spesso, parte dalla riscoperta di alcuni settori di nicchia della produzione italiana e prova a rimetterli in piedi e a gestirli con strumenti più sostenibili.
Uno di questi strumenti che merita, secondo me, di essere inserito nell’ambito del peopleraising, è il programma WWOOF: World Wide Opportunities on Organic Farms. Si tratta di una rete di persone dal mondo interessate a fare un’esperienza di lavoro volontario all’interno di fattorie o eco-villaggi, in cambio di vitto e alloggio.
L’esperienza potrebbe sembrare inutile visto che, trattandosi di lavoro volontario, la mano d’opera non può essere definita specializzata. Tuttavia la pratica dimostra che il metodo è quanto mai efficace, tanto da generare prodotti d’eccellenza.
È il caso di un’azienda agricola biologica, “Il sentiero del riccio”, ubicata tra i monti Alburni, precisamente a Sicignano degli Alburni (Salerno), in quella porzione del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Monti Alburni forse più interna e meno accessibile. L’azienda produce svariati prodotti alimentari certificati bio ed in particolare ha avuto diversi riconoscimenti a livello regionale e nazionale per la produzione di vino biologico da uve biologiche. Gran parte del lavoro nei vigneti, come nel resto dell’azienda, è svolto proprio dai woofer, compreso piantare e curare quei prodotti dell’orto che fanno parte del loro stesso vitto!
Questo programma, oltre ad abbattere i costi di mantenimento dell’azienda, ha un risvolto particolarmente interessante che è l’incoming in zone che, viceversa, non riuscirebbero a generare flussi turistici così ampi. I woofer del Sentiero del riccio garantiscono la presenza di persone da tutto il mondo nel comune di Sicignano degli Alburni per tutto l’anno. E dunque questo “scambio”, oltre a produrre economia, genera scambi culturali.
A tutti quelli che oggi pensano che la vera innovazione sia tornare un po’ indietro per riappropriarci, con strumenti moderni, di quei mestieri che pensavamo vecchi come i nostri nonni, direi di provare a battere una strada nuova: il Sentiero del riccio!
di Valeria Romanelli