L’Organizzazione evidenzia i 10 cambiamenti positivi avvenuti nel mondo quest’anno per bambini e adolescenti
Dal divieto dei matrimoni precoci alle consegne di sangue tramite droni per le donne che partoriscono, ecco 10 cambiamenti positivi avvenuti nel 2024 secondo Save the Children,l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.
1. La Sierra Leone vieta i matrimoni precoci in seguito alla campagna condotta dalle ragazze e da Save the Children
In un momento cruciale, quest’anno la Sierra Leone ha approvato un disegno di legge per vietare i matrimoni precoci e per criminalizzare l’atto di sposarsi o di contrarre un’unione con minori di 18 anni, che prevede anche disposizioni per imporre sanzioni ai trasgressori.
La Sierra Leone ha uno dei tassi di matrimoni precoci, gravidanze precoci e mortalità materna tra i più alti al mondo, con circa un terzo delle ragazze sposate prima dei 18 anni e un altro terzo che partorisce prima dei 19 anni. Ragazze che si sposano giovani non vengono solo derubate della loro infanzia ma anche del loro futuro.
Save the Children ha collaborato con la First Lady Fatima Maada Bio, il Ministero per le questioni di genere e l’infanzia e altre organizzazioni per porre fine ai matrimoni precoci in Sierra Leone e impostare un percorso affinché altri Paesi possano seguirne l’esempio.
2. Il Gambia conferma il divieto delle mutilazioni genitali femminili (MGF)
Il Gambia ha respinto un disegno di legge che aveva l’obiettivo di porre fine al divieto della pratica dannosa della mutilazione genitale femminile[1], che ha diffuse implicazioni sulla salute delle ragazze e delle donne, anche durante il parto.
Il disegno di legge, se approvato, avrebbe annullato il divieto del 2015 di questa pratica, che era una delle poche tutele legali per donne e ragazze nella nazione dell’Africa occidentale che ha uno dei tassi di MGF più alti al mondo, affrontata dal 73% di donne e ragazze dai 15 ai 49 anni.
3. I minori partecipano al G20 per la prima volta nei suoi 25 anni di storia
Tre adolescenti brasiliani hanno fatto la storia come primi rappresentanti dell’infanzia al vertice del G20, rappresentando oltre 50.000 minori provenienti da 60 Paesi all’evento in Brasile. È stata la prima volta che dei minorenni sono stati coinvolti nei 25 anni di storia dell’evento, costituendo un momento storico per la partecipazione dei più piccoli alla governance globale.
Gli adolescenti – di età compresa tra 16 e 17 anni – hanno consegnato una lettera ai leader durante il vertice sociale del G20 di novembre, che includeva messaggi di minori di tutto il mondo, tra cui le raccomandazioni ai leader su come promuovere la partecipazione dei più piccoli al processo decisionale globale, comprese le decisioni sul clima, quelle per affrontare la fame e la povertà e i meccanismi per raggiungere equità economica e investimenti equi.
4. Miniere di cobalto e classi di recupero nella Repubblica Democratica del Congo
Nell’ambito di un’iniziativa volta a contrastare il lavoro minorile nelle miniere della Repubblica Democratica del Congo (RDC), Save the Children ha organizzato delle classi di recupero per aiutare i bambini che lavorano nelle miniere a restare a scuola o a tornare con successo in classe.
Ogni anno decine di migliaia di minori lavorano quotidianamente nei siti minerari per aiutare le famiglie ad arrivare a fine mese. L’estrazione di minerali su piccola scala rappresenta un reddito vitale per la popolazione della RDC, ma comporta anche gravi rischi per la salute e la sicurezza, nonché livelli significativi di lavoro minorile dannoso.
Save the Children chiede maggiori investimenti nelle comunità minerarie di cobalto, artigianali e su piccola scala, per aiutare i genitori a sostenere i propri figli senza la necessità del lavoro minorile.
5. Gli operatori sanitari comunitari vanno in bicicletta per combattere la malaria in Costa d’Avorio
Dotati di biciclette e kit medici, migliaia di operatori sanitari comunitari in Costa d’Avorio hanno contribuito a ridurre i casi di malaria fino al 70% in alcune aree del Paese andando in bicicletta tra villaggi remoti per curare i bambini ed educare le famiglie.
La malaria è endemica in Costa d’Avorio, tra i primi 10 Paesi con il maggior numero di casi. Con lo scopo di affrontare la malattia, un team di circa 8.300 operatori sanitari comunitari dotati di biciclette sono diventati attori chiave nella riduzione della mortalità per malaria tra i bambini sotto i cinque anni, garantendo diagnosi e cure in tempo.
Save the Children opera in Costa d’Avorio dal 1991. Il progetto contro la malaria è implementato in circa 53 distretti sanitari del Paese e in più di 1.270 aree sanitarie, in collaborazione con altre sei organizzazioni.
6. Il Laos diventa il primo paese del Sud-Est asiatico a vietare le punizioni corporali
Quest’anno, il Laos è diventato il 66esimo Paese al mondo a mettere al bando le punizioni corporali – una pietra miliare cruciale per i diritti dei bambini.
Le punizioni corporali assumono molte forme, tra cui schiaffi, calci, scuotimenti, bruciature e obbligo per i bambini di rimanere in posizioni scomode. Comprende anche trattamenti umilianti non fisici che sminuiscono i più piccoli.
Tuttavia, ci sono ancora molti progressi da fare. Un’analisi condotta quest’anno da Save the Children evidenzia che ci vorranno altri 60 anni per raggiungere l’obiettivo globale di eliminare tutte le forme di punizione corporale, a meno che l’attuale ritmo di progresso non venga accelerato.
7. Attivista adolescente di Vanuatu presso la Corte Internazionale di Giustizia (ICJ)
Vepaia, una giovane attivista climatica di Vanuatu, quest’anno si è rivolta alla Corte internazionale di giustizia (ICJ) per sostenere l’inclusione dei diritti dei bambini in un caso storico. Ha chiesto un forte parere consultivo presso la più alta corte mondiale affinchè riconosca gli obblighi dei Paesi di affrontare la crisi climatica e proteggere le generazioni future.
È stata supportata e formata da un team del programma Next Generation Youth Ambassador di Save the Children Vanuatu che ha fornito ai partecipanti capacità di negoziazione e formazione per comunicare con i media e per impegnarsi in discussioni nazionali, regionali e globali sul cambiamento climatico dal punto di vista dei diritti dell’infanzia. Vepaia ha viaggiato come parte della delegazione ufficiale di Vanuatu ed è stata una relatrice principale alla veglia a lume di candela dell’ICJ e all’inaugurazione della mostra del Museo della giustizia popolare climatica dell’ICJ.
Il parere consultivo del caso giudiziario internazionale è atteso per il prossimo anno.
8. Record mondiale stabilito in una conferenza per porre fine alla violenza contro i bambini
La prima conferenza ministeriale globale per porre fine alla violenza contro i bambini si è tenuta quest’anno a Bogotà, in Colombia, con rappresentanti di 119 Paesi che si sono impegnati a lavorare insieme per eradicare la violenza contro i più piccoli. La conferenza ha stabilito un Guinness World Record ufficiale per aver ospitato il maggior numero di Paesi mai presenti a un evento sulla violenza infantile.
Durante il vertice sono stati raggiunti accordi in diverse aree chiave con il 63% dei partecipanti impegnati a rafforzare i servizi di risposta e supporto, il 59% a migliorare i quadri di protezione legale e il 46% a fornire maggiore sostegno alle famiglie e agli operatori sanitari.
La conferenza ha anche offerto una piattaforma a 22 minori provenienti da vari Paesi, che hanno condiviso le loro sfide di fronte alla violenza. Inger Ashing, CEO di Save the Children International, ha partecipato a diverse sessioni sottolineando l’importanza di educare i bambini sui loro diritti.
Durante l’incontro è stato inoltre annunciato un investimento globale volto a rafforzare i sistemi di protezione dell’infanzia, a sviluppare ambienti sicuri e a promuovere la protezione digitale dei minori.
In un atto simbolico, i giovani partecipanti sono entrati nell’auditorium con le candele, riaffermando l’impegno di tutti i Paesi ad agire immediatamente a favore dei bambini.
9. Maggiore protezione per i bambini nel Malawi meridionale contro i rischi sanitari aggravati dal clima
Un quinto della popolazione del Malawi meridionale sarà meglio equipaggiato per proteggersi dai rischi sanitari aggravati dal clima grazie a un’iniziativa da 37 milioni di dollari annunciata in ottobre dal Green Climate Fund, dal governo del Malawi, da Save the Children e dai suoi partner.
Il progetto ‘Salute e benessere resilienti al clima per le comunità rurali del Malawi meridionale’ si concentrerà sui bambini e su altri gruppi vulnerabili che sono maggiormente colpiti dagli shock climatici come cicloni, inondazioni e siccità e mira a portare benefici diretti a circa il 22% della popolazione del Paese in sei distretti del Malawi meridionale nei prossimi cinque anni.
Gli eventi climatici stanno diventando più frequenti e gravi a causa della crisi climatica, portando a una spirale di casi di malattie trasmesse dall’acqua e da vettori come la malaria, il colera e la diarrea.
10. Le consegne tramite droni rendono il parto più sicuro per i rifugiati in Ruanda
In Ruanda un’iniziativa salvavita sta offrendo alle donne del più grande campo profughi del Paese la possibilità di partorire in circostanze più sicure.
Le donne incinte nel campo profughi di Mahama, nel Ruanda orientale, infatti, non devono più viaggiare per ore per ricevere cure specialistiche dopo che Save the Children ha ristrutturato un centro medico nel campo vicino al confine con la Tanzania e ha collaborato con la compagnia statunitense di droni Zipline per consentire una consegna rapida di sangue e di altre forniture mediche.
I droni vengono utilizzati per rifornire la banca del sangue del centro sanitario, il che significa che i pazienti che necessitano di trasfusioni di sangue, comprese le donne che soffrono di emorragia postpartum, non devono più viaggiare per due ore su strada per raggiungere un ospedale distrettuale.