Il comparto dei mezzi trainati nel 2021 registra un segno positivo (+4,8%) rispetto al 2019, anche se
leggermente inferiore rispetto al +6,2% del settore veicoli industriali, mentre il confronto con il 2020
rimane ancora improprio. Il dato del solo mese di dicembre, superiore al 40% sia verso il 2019 che il 2020, è dovuto alle dinamiche di fine anno nei budget delle aziende e non è indicativo di tendenze.
“La domanda nel mercato rimorchi e semirimorchi durante l’anno si è mostrata sostenuta, scontrandosi
però con la capacità produttiva rallentata da parte dei Costruttori per la nota carenza delle materie prime
e della componentistica che affligge tutto il settore”, osserva Paolo A. Starace, Presidente della Sezione
Veicoli Industriali di UNRAE.
“Le attuali condizioni restrittive nella produzione – aggiunge Starace – si prevede rimangano tali anche
per buona parte del 2022, con ovvie ripercussioni sul mercato, che non dovrebbe quindi registrare rilevanti balzi in avanti ma, secondo la nostre previsioni, dovrebbe comunque rimanere in linea con il 2021, in un range di crescita fra il 3% e il 5%”.
L’UNRAE sostiene la necessità di incentivare il ricambio dei mezzi più ob soleti anche nel comparto
dei rimorchi e semirimorchi: “Al rinnovo del parco dei mezzi trainanti, sempre più dotati di tecnologie
sofisticate e moderne, è auspicabile che si affianchi un parallelo ricambio anche del vecchio parco dei
rimorchiati, per garantire più sicurezza sulle strade e incrementare il contributo del trasporto merci alla
riduzione delle emissioni”, sottolinea Paolo A. Starace.
“Sempre in tema di transizione ecologica dell’intero sistema – conclude Presidente della Sezione
Veicoli Industriali di UNRAE – è importante che si dia attuazione alle norme, già approvate, che
consentono di aumentare la lunghezza massima degli autoarticolati a 18,5 metri, anche questa una misura necessaria che va in direzione del contenimento del traffico e delle emissioni”.