Roma – Il DESI (Digital Economy and Society Index) della Commissione Europea per il 2015 ci vede fermi al venticinquesimo posto, con carenze distribuite su tutte le aree. Ma ci sono anche note positive: l’area in cui l’Italia vanta le migliori prestazioni è quella dei servizi pubblici digitali (con un punteggio di 0,42 è al quindicesimo posto tra i paesi UE). Tuttavia i livelli di utilizzo dell’e-Government sono ancora bassi, in parte perché i servizi pubblici online non sono sufficientemente sviluppati e in parte a causa delle carenze in termini di competenze digitali.
Infatti, il cittadino con una bassa competenza in materia di Internet che prova a utilizzare un sito web di una PA, si trova spesso di fronte ad una mole notevole di pagine in cui cercare le informazioni, con l’effetto talvolta di totale disorientamento.
E spesso non viene in aiuto neanche la possibilità, quando c’è, di chiedere aiuto ad un call center telefonico perché l’operatore non è in grado di visualizzare cosa l’utente sta leggendo sul monitor.
Quindi, sebbene il basso tasso di interazione online dei cittadini italiani con la pubblica amministrazione (18% degli utenti di internet, venticinquesimo posto nell’UE) sia da imputare soprattutto alle scarse competenze digitali, secondo il rapporto del DESI l’amministrazione può fare di più per migliorare la fruibilità dei suoi servizi: per esempio mettendo a disposizione una sorta di “sportello virtuale” dove l’utente possa interagire con un operatore in carne e ossa, che vede quello che sta vedendo l’utente e che può addirittura compilare moduli davanti ai suoi occhi, inviare file, e attivare delle video-chat.
Questa capacità è oggi possibile grazie a piattaforme di “web interaction” come quella sviluppata dall’italianissima “TocToc”, una startup che in pochi mesi sta riscuotendo un grande successo in Italia e all’Estero.
TocToc è una piattaforma evoluta di “web interaction” che consente di colloquiare in tempo reale con i visitatori di un sito web mediante diversi strumenti come la videochat, la chat testuale, le chiamate Voip e il file sharing.
“Adottare la soluzione “TocToc” da parte di un sito della PA comporterebbe una serie di vantaggi”, ha sottolineato Danilo Marini, uno dei soci fondatori di Toctoc, “tra cui un risparmio sui costi, una maggiore efficienza e una riduzione delle file agli sportelli fisici”.