Le Keywords 2025 – secondo il libro “Circular Fashion Management” edito da Egea Bocconi University Press (2024), frutto del lavoro delle aziende del “Monitor for Circular Fashion” SDA Bocconi- sono:
Ecodesign, DPP ed EPR; Incentivi per consumatori e aziende; Dire-fare circular nel retail; AI per accelerare la sostenibilità e la circolarità; Due diligence.
Il report 2024-2025 del Monitor for Circular Fashion (M4CF) SDA Bocconi parte dall’analisi dei numerosi report che recentemente hanno registrato una perdita di priorità della sostenibilità nelle agende dei CEO del settore moda. Le aziende partner del M4CF – ingredient brand, brand, vendor e retailer – confermano l’importanza di continuare ad investire con coerenza su sostenibilità e circolarità per raggiungere gli ambiziosi obiettivi del settore. E’ importante mantenere il focus, sapendo che sono ancora numerose le sfide di governance da risolvere per l’implementazione della circolarità, in ordine di rilevanza: l’integrazione della circolarità a livello organizzativo, la disponibilità di un budget dedicato, presenza di incentivi economici e non economici, comunicazione e visibilità all’interno dell’organizzazione, integrazione delle responsabilità all’interno del CdA e top management. E’ quanto emerge in anteprima dal report 2024-2025 del “Monitor for Circular Fashion” della SDA Bocconi.
In occasione della Tavola Rotonda “Dire, Fare Circular: Fashion Trend & Innovazione” organizzata da EPHOTO, Digital Content Hub certificata B Corp, e HUMANA PEOPLE TO PEOPLE ITALIA, organizzazione non profit di cooperazione internazionale, si è parlato dello stato dell’arte dell’economia circolare nel settore Fashion & Accessories, e sono state condivise eccellenze e storie di successo imprenditoriali, in cui l’innovazione rappresenta il principale driver del cambiamento. Il dibattito, moderato da Filippo Poletti, Giornalista Professionista, Executive MBA presso POLIMI GSOM, LinkedIn Top Voice, ha coinvolto in qualità di Speaker: Alfio Fontana, Corporate Partnership & CSR Manager di Humana People to People Italia, Emanuela Sara Mattioli, co-Founder Baby Bis, Silvia Mazzanti, Sustainability Manager Save the Duck, Claudia Pievani, Founder Miomojo, Roberta Pirisino, co-Founder E-Photo.
Francesca Romana Rinaldi, Docente della SDA Bocconi e Direttrice del “Monitor for Circular Fashion”, nel suo speech si è focalizzata sui diversi motivi per cui è importante mantenere la sostenibilità e la circolarità al centro delle agende dei CEO del settore moda anche nel 2025 – dove si prevede che instabilità geopolitica e inflazione saranno alcune importanti priorità da gestire – a partire dal driver legislativo che spinge il settore ad investire su sostenibilità e circolarità. Ne è un esempio l’ESPR, il regolamento per l’ecodesign entrato in vigore a luglio, che ha introdotto norme sulla distruzione di prodotti di consumo invenduti (dal 19 luglio 2026 sarà proibita la distruzione di capi invenduti) – tema particolarmente caldo per il settore moda – imponendo alle aziende l’obbligo di prevenire la necessità di distruggerli. Circolarità significa anche miglior utilizzo delle risorse – tracciabilità e trasparenza sono i fattori chiave, ma anche la gestione dei rifiuti tessili e la logistica green sono determinanti – e innovazione responsabile nei materiali. Esistono ancora numerose sfide, come il trade-off di circolarità da risolvere, che riguardano la maggiore complessità dei processi, impatti ambientali, disponibilità di volumi, costi, lead time e time to market, qualità dei prodotti, oltre alle sfide di governance della circolarità (presentate in anteprima in occasione della Tavola Rotonda).
“La circolarità non deve essere considerata un costo ma un investimento. Riferendoci al modello delle 3P – Profitto, Pianeta, Persone – anche il pianeta e le persone dovrebbero essere messe costantemente al centro delle finalità di ogni azienda per creare valore condiviso. E’ possibile customizzare il proprio approccio per raggiungere questo obiettivo, attraverso un percorso volto ad educare ogni dipendente, ogni collaboratore alla cultura della circolarità. La comunicazione – verso gli attori interni ed esterni – assume un ruolo strategico per la divulgazione di valori e di progetti concreti” dichiara Francesca Romana Rinaldi.
Alfio Fontana, Corporate Partnership & CSR Manager di Humana People to People Italia, ha portato il punto di vista di Humana People to People Italia, organizzazione non profit con un’esperienza ultraventennale nel settore del tessile post-consumo e che ogni anno raccoglie circa 23mila tonnellate di indumenti usati. “Grazie a un modello circolare competitivo, riusciamo a generare impatti sociali e ambientali positivi, garantendo stabilità e un orizzonte temporale di medio lungo termine ai nostri progetti di sviluppo” ha spiegato. “Alla luce della forte evoluzione che interessa il settore moda a tessile, sarà fondamentale non solo valorizzare le competenze esistenti, ma anche fare rete e favorire il dialogo tra i diversi attori della filiera. Per questo noi di Humana co-progettiamo insieme ai nostri partner iniziative trasparenti e rendicontabili, che puntano all’innovazione e alla scalabilità: solo così questo settore potrà garantire un risparmio per i futuri modelli di gestione, usando in maniera efficiente le risorse, e perseguire una sostenibilità ambientale e sociale.” Ciò che caratterizza Humana infatti è la gestione dell’intera filiera degli abiti usati, dalla raccolta sino alla valorizzazione finale attraverso una rete di negozi che conta oltre 500 punti vendita in Europa: grazie alla sua attività, nel 2023 la Federazione Internazionale Humana People to People Italia, di cui Humana Italia fa parte, ha raggiunto quasi 18 milioni di beneficiari con i suoi progetti di sviluppo. In Italia l’organizzazione si occupa anche di workshop e formazione nell’ambito dell’economia circolare del tessile, di campagne di take back, di preparazione al riutilizzo e riciclo e di attività di volontariato aziendale.
Roberta Pirisino, Co-Founder EPHOTO, Digital Content Hub certificata B Corp, nel suo speech ha trattato i temi inerenti allo human-first nella filiera della produzione e alla giusta interpretazione del ruolo della tecnologia in questo settore. “Penso che il benessere del lavoratore vada di pari passo con il benessere dell’azienda: scegliamo collaboratori che hanno a cuore i nostri principi e che li fanno propri, nella loro quotidianità, professionale e privata. Occupiamo una posizione strategica, quella di fornitore, all’interno della filiera produttiva per far passare il messaggio della centralità di ogni essere umano, ogni collaboratore. Mettere l’essere umano al centro significa valorizzare ogni talento: questo è il messaggio che vogliamo trasmettere e che speriamo diventi un principio comune e radicato nel futuro del nostro settore. Indubbiamente il successo della nostra azienda inizia dai nostri talents, che con entusiasmo, creatività e passione, ogni giorno interpretano le esigenze dei clienti e le trasformano in realtà” dichiara la Manager. E continua: “Viviamo in un mondo tecnologico, non potremmo più fare a meno della tecnologia, ma è necessario fare attenzione che non prenda il posto dell’essere umano: deve essere un mezzo per esaltare le qualità di ogni singolo individuo. Il nostro è un settore in forte evoluzione, la tecnologia ci permette di raggiungere importanti risultati di ottimizzazione e sostenibilità, ma deve essere interpretata per quello che effettivamente è: uno strumento”. EPHOTO è proprietaria in esclusiva di una tecnologia di fotogrammetria che consente la scansione fotografica con 160 macchine in contemporanea e che abilita alla tridimensionalità e può interagire sia con oggetti che con figure umane reali. Il risultato è un match tra realtà e tecnologia.
La Tavola Rotonda ha dato spazio a Casi di Successo aziendali, a partire da Save The Duck, con la testimonianza di Silvia Mazzanti, Sustainability Manager, che ha raccontato l’approccio alla circolarità e alla trasparenza che parte dai pillars aziendali: rispetto per gli animali, la natura e le persone. La Manager ha toccato anche i temi del passaporto digitale e del consumo consapevole, dove la comunicazione verso i consumatori assume un ruolo strategico.
Claudia Pievani, Founder Miomojo, ha parlato di etica e di rispetto nei confronti degli animali. Grazie a ricerca ed innovazione è possibile adottare materie prime alternative alla pelle animale con risultati davvero favolosi e un impatto ambientale più limitato. Le borse Miomojo sono realizzate con materiali innovativi, che partono dai sottoprodotti delle arance o delle olive o delle mele, per citarne alcuni. Tra gli obiettivi aziendali, l’azione di divulgazione sui principi di tutela degli animali.
Tra i Case Study presentati, la startup Baby Bis, marketplace che propone second hand per i bambini. Emanuela Sara Mattioli, co-Founder Baby Bis, ha raccontato alla platea l’idea da cui è nata l’azienda, i diversi servizi, le importanti partnership già in essere, le donazioni: sostenibilità e solidarietà sono i principi base della mission aziendale.
La Tavola Rotonda è stata un’opportunità per avere un aggiornamento sui nuovi trend del settore e per entrare in contatto con professionisti e imprenditori impegnati in prima persona a ridefinire il concetto di moda responsabile, per conoscere le loro esperienze e la loro visione.