Solo il 21% dei dipendenti italiani crede che la propria azienda abbia come obiettivo quello migliorare l’equilibrio tra vita professionale e privata attraverso una maggiore flessibilità del lavoro in termini di tempo e luogo
Milano – Le aziende possono utilizzare la data analysis per impiegare il personale in modo intelligente, efficiente e produttivo, tenendo conto della pianificazione, delle capacità e delle competenze disponibili e degli obiettivi professionali. A che punto sono le aziende italiane in realtà? Una ricerca di SD Worx, il principale fornitore europeo di servizi HR, mostra come la pianificazione della forza lavoro possa essere un fattore di crescita per le organizzazioni
Con una connessione reciproca tra i propri sistemi HR, le aziende possono fare un uso più smart dei dati disponibili e diventare sempre più agili. In questo modo, sono in grado di rispondere meglio al fatto che i dipendenti di oggi apprezzano un orario di lavoro flessibile che si adatti alla loro vita personale. In Italia, il 42% dei dipendenti sceglie un’azienda in base ai tempi e agli orari di lavoro e alla flessibilità. In Europa, invece, la percentuale sale al 47%.
La ricerca di un lavoro che permetta di coniugare al meglio i propri bisogni è sicuramente una priorità per i dipendenti, ma le aziende stanno ancora lavorando su questo aspetto. In Italia solo il 21% dei dipendenti ritiene che la propria organizzazione stia cercando di migliorare il proprio work-life balance attraverso una maggiore flessibilità del lavoro in termini di tempo e luogo. Il 59% invece, afferma che ciò non è ancora tra i principali obiettivi pianificati dall’azienda.
Ma come le aziende affrontano la pianificazione della forza lavoro? E come possono migliorarla?
I dati a supporto dei talenti
Con dei dati ottimali, le aziende possono aiutare i propri dipendenti a lavorare in maniera più efficiente.
Dallo studio emerge che il 76% dei dipendenti italiani tiene consapevolmente traccia dei propri orari di lavoro e che il 46% di essi utilizza un sistema di registrazione per monitorare i propri orari. L’Italia occupa solo il sesto posto in classifica preceduta da Norvegia (56%), Spagna (54%), Germania (53%), Svezia (53%), Finlandia (51%). Questa percentuale è significativamente minore nei Paesi Bassi (33%) e in Francia (32%).
L’annotazione degli orari lavorativi ha un impatto positivo sui dipendenti per quanto riguarda il loro work-life balance. Infatti in Italia il 47% dei lavoratori intervistati ritiene che tenere traccia delle proprie ore di lavoro li aiuti a conciliare meglio la vita professionale con quella privata. Attraverso la data analysis però, le aziende dovrebbero tenere conto della pianificazione della forza lavoro e trovare strategie nuove per migliorarla. In Italia solo il 40% dei lavoratori intervistati afferma di avere un orario di lavoro flessibile, ma il 59% ritiene che la propria azienda non abbia tra i principali obiettivi pianificati quello di migliorare il proprio work-life balance attraverso una maggiore flessibilità del lavoro in termini di tempo e luogo.
Investire nelle applicazioni di Employee Self-Service
È sorprendente che un’azienda europea su tre investa in applicazioni che consentono a dipendenti e manager di inserire e gestire i propri dati. Ciò permette ai dipendenti di contribuire alla pianificazione della forza lavoro basata sui dati. Grazie agli strumenti ESS (Employee Self-Service), l’inserimento dei dati non è solo un compito del reparto HR, ma è una responsabilità condivisa da tutta l’organizzazione.
L’Italia però, sotto questo punto di vista sembra essere indietro. Solo il 14% infatti utilizza queste applicazioni, nonostante il 66% consideri piuttosto importante l’HR reporting and data analytics di tutto il personale. Attualmente solo nelle regioni Nordiche (30%) e in Irlanda (29%) questi strumenti sono ben radicati. Investire in queste applicazioni renderà ciascun dipendente responsabile del controllo dei propri orari di lavoro. Il reparto HR in questo modo potrà concentrarsi sui suoi compiti principali, non dovendo più elaborare manualmente gli orari di lavoro.
Bruce Fecheyr-Lippens, Chief People Officer di SD Worx, afferma: “Vediamo un numero crescente di aziende che decidono consapevolmente di fare un uso più coerente e intelligente dei dati. Adottando un approccio olistico che si concentra sia sui dati quantitativi (sulla capacità) sia su quelli qualitativi (sulle competenze e sui talenti dei dipendenti), le aziende possono concentrarsi maggiormente sulla perfetta corrispondenza tra talenti, incarichi e tempo disponibile. I dipendenti possono anche utilizzare queste informazioni per fare una scelta consapevole e ottimizzare la gestione del proprio tempo. La tecnologia intelligente porta a una maggiore efficienza, efficacia e produttività. Le aziende farebbero bene a studiare gli strumenti che i dipendenti possono utilizzare per gestire i propri dati e la propria pianificazione. Inoltre, molte applicazioni ESS elaborano i dati in tempo reale, il che significa fornire una panoramica accurata della situazione in qualsiasi momento. L’aspetto self-service garantisce inoltre un inserimento più rapido dei dati nel sistema. E questo è fondamentale quando si tratta di pianificazione della forza lavoro e work planning”.