Jobiri, il consulente digitale di carriera basato su intelligenza artificiale, lancia un nuovo approfondimento per migliorare il mondo che circonda la ricerca del lavoro. Nasce infatti l’«Osservatorio sugli Ostacoli alla Ricerca del Lavoro Online Offline 2020 – Focus Giovani» in grado di fornire un quadro aggiornato su tutti i problemi che i giovani incontrano durante la ricerca di un nuovo impiego. Dai primi risultati dello studio, ottenuti tra gennaio e ottobre 2019 su un campione di 953 giovani da tutta Italia tra i 18 e 29 anni, Jobiri si è posto l’obiettivo di contribuire a produrre cultura e di fornire informazioni utili, non solo a tutti coloro che si trovano nella condizione di cercare un impiego, ma anche a tutti gli addetti ai lavori, favorendo lo sviluppo e la crescita dei ragazzi, supportandoli e sviluppando servizi sempre più efficaci.
La startup italiana si propone come novità del settore, contribuendo al progresso del mercato del lavoro grazie al 1° ecosistema integrato di servizi di carriera, basati sull’intelligenza artificiale, capaci di rispondere alle esigenze di tutte le categorie di stakeholder coinvolte in un sistema del lavoro locale o nazionale: un’opportunità che vuole coinvolgere non solo studenti, giovani e disoccupati, ma anche istituzioni, consulenti di carriera e aziende.
Ansia, confusione e rassegnazione, sono queste le emozioni che i giovani italiani provano durante la ricerca di un lavoro secondo i numeri emersi dall’Osservatorio Jobiri.
Sentimenti che interferiscono in maniera negativa con il percorso di inserimento in azienda e sono associate a una minore motivazione che porta il candidato a diminuire l’intensità della stessa ricerca.
All’idea di affrontare una nuova sfida lavorativa:
- Il 73% si dice ansioso
- Il 68% si sente confuso
- Il 43% in preda alla solitudine
- Il 33% dichiara di essere già rassegnato al primo colloquio
L’aspetto emotivo non è infatti l’unico a presentare notevoli carenze: sono numerose anche le problematiche relative alla costruzione di un curriculum efficace, allo “Skill Gap” (la coerenza del profilo del candidato con le richieste aziendali) e alle capacità di presentarsi in maniera efficace a un recruiter.
Dai dati dell’Osservatorio:
- L’89% dei giovani non è in grado di valorizzare le proprie esperienze di studio, di lavoro o personali
- L’86% non conosce l’importanza di inserire parole chiave nel proprio profilo
- Il 56% utilizza un curriculum pedante o non chiaro
- Il 44% manca di una formazione adeguata rispetto alle esigenze delle aziende
Ultimo non per importanza, è il tema legato alle difficoltà nel superare i colloqui. La realtà è che in Italia sono ancora troppi i candidati non pronti tecnicamente e psicologicamente a sostenere in maniera adeguata un colloquio di lavoro, in tutte le fasi del percorso:
- Nel pre-colloquio l’87% e l’82% non raccolgono informazioni su recruiter e sull’azienda
- Durante il colloquio il 73% non dimostra entusiasmo per azienda e posizione; il 57% non interagisce efficacemente con il selezionatore, mentre il 56% non è in grado di rispondere adeguatamente ad almeno 2 domande
- Nel post-colloquio il 95% dichiara di non ragionare sugli aspetti da migliorare e l’86% non invia mail di ringraziamento
Ma a condizionare la vita dei nostri giovani vi sono soprattutto le numerose criticità presenti all’interno dei servizi al lavoro offerti da scuole, enti di formazione ed università che non forniscono un supporto adeguato alla ricerca di un nuovo impiego.
L’Osservatorio Jobiri ha rilevato come:
- Il 75% dei giovani dice di non aver ricevuto adeguata formazione sull’affrontare la ricerca
del lavoro
- Il 69% evidenzia una carenza di personale
- Il 65% ed il 63% lamenta l’inadeguatezza del software e delle banche dati con le offerte
- Il 45% sottolinea la poca professionalità da parte dei dipendenti del settore
“Abbiamo voluto realizzare questo Osservatorio per sensibilizzare l’attenzione sulle problematiche inerenti alla ricerca del lavoro.” – afferma Claudio Sponchioni, Co-founder e CEO di Jobiri – “Jobiri è in prima fila per favorire lo sviluppo e la crescita dei giovani migliorando la loro capacità nell’affrontare le sfide del mercato del lavoro e supportare costantemente le Istituzioni per sviluppare strumenti e servizi sempre più efficaci. È necessaria una trasformazione culturale ed operativa che può avvenire solo abbracciando l’innovazione ed aprendosi al cambiamento, sperimentando soluzioni, nuovi partner tecnologici ed uscendo dalla propria zona confort”.