Firenze – “Più formazione e sostegno nella ricerca del lavoro”. Sono le due principali richieste che i giovani specialisti che operano nel campo delle neuroscienze avanzano. È quanto emerso, in estrema sintesi, dalla survey somministrata ai giovani neurologi nel corso della sessione SNO Giovani dal titolo ‘Priorità, esigenze, difficoltà e aspetti prioritari per i giovani delle Neuroscienze’, in occasione del 62esimo Congresso Nazionale delle Scienze Neurologiche Ospedaliere, che si è chiuso a Firenze sabato scorso. “L’idea era proprio quella di raccogliere le istanze dei giovani e capire quali sono per loro le maggiori criticità- ha spiegato il dottor Andrea Giorgianni, uno dei referenti SNO Giovani insieme ai colleghi Arturo Consoli, Manuel Cappellari e Guido Pecchioli– ma soprattutto per creare degli strumenti che possano fare in modo che la formazione prima e il lavoro poi possano essere soddisfacenti per i giovani specialisti delle Neuroscienze. Nel caso specifico parliamo di neurologi, neuroradiologi e neurochirurghi”.
La survey è stata strutturata in una serie di domande a cui i giovani specialisti hanno risposto in tempo reale. Tre, in particolare, le aree esplorate: necessità di formazione, ricerca di lavoro e criticità professionali. “Abbiamo chiesto ai giovani quale tipologia di attività preferiscono per una formazione continua in medicina (tra corsi, congressi, stage e tirocini)- ha spiegato Cappellari- se pensano sia necessaria una formazione obbligatoria all’estero, come giudicano la ricerca scientifica nel loro ambito e se c’è un capitolo che vorrebbero approfondire durante la specialistica”. È stato quindi domandato ai giovani “quali canali ritengono più efficaci per trovare un’occupazione- ha proseguito Giorgianni- ma anche qual è il loro desiderio dopo la specialità, se un lavoro a gettone o una borsa di studio, per esempio, e quale a loro parere potrebbe essere la modalità migliore di comunicazione sui social network da parte di una società scientifica”.
La terza e ultima fase della survey, infine, ha avuto l’obiettivo di raccontare le criticità professionali: “Sostanzialmente abbiamo chiesto ai giovani di indicare qual è il numero di notti che può essere adeguato per uno specialista, senza avere un sovraccarico di lavoro- ha fatto sapere Pecchioli- e quali sono le priorità del lavoro, cioè il tipo di contratto, la vicinanza a casa, e le modalità che si preferiscono per una collaborazione fra le tre specialità (neurologo, neurochirurgo e neuroradiologo)”. Dunque una sessione particolare, quella organizzata da SNO Giovani, dove al posto delle classiche relazioni degli esperti è stato creato uno spazio dedicato esclusivamente ai giovani specialisti e alle loro esigenze, grazie ad una survey i cui risultati sono stati argomento di discussione e confronto tra i partecipanti.
“La survey, che ha toccato dieci punti- ha aggiungo ancora il dottor Cappellari- ha avuto l’obiettivo di raggiungere un consenso per far emergere i bisogni e le necessità formative dei giovani nelle Neuroscienze. Ma non solo: le risposte che abbiamo ricevuto saranno le basi da cui partire insieme per la programmazione di progetti e attività nei prossimi anni. Abbiamo inoltre scelto il Congresso come battesimo per una nuova iniziativa: la nascita di un nuovo gruppo della SNO composto da giovani neurologi, neuroradiologi e neurochirurghi– ha concluso- che sarà accanto ai giovani professionisti guidandoli nei percorsi e nelle scelte”.