A cura di Christian Floerkemeier, CTO and Co-founder di Scandit
Permettere agli smartphone che noi tutti portiamo in tasca di leggere i codici a barre si sta rivelando un modo semplice e sicuro per espletare una serie di funzioni durante questa pandemia e potrebbe aiutare i cittadini a gestire in prima persona la propria salute. Scansionare codici a barre e codici QR crea un ponte tra mondo fisico e mondo digitale e permette alle persone di fare acquisti, ritirare pacchi, o entrare negli edifici in maniera sicura. Oggi le funzionalità di bridging utilizzate sugli smartphone promettono anche di aiutare la sanità pubblica attraverso una gestione altamente scalabile e contactless dei vaccini e dei test per il Covid-19.
Perché attivare e dirigere le interazioni touchless con il mondo fisico dagli smartphone personali sia una buona idea, diventa chiaro se si considera la recente popolarità dei QR code tra i cittadini. Inventata in Giappone a metà degli anni 90 per tracciare i componenti nella produzione delle automobili, questa tecnologia ha ricoperto un importante ruolo umanitario durante il Covid-19, potenziata dagli smartphone e da Internet ad alta velocità. Le aziende hanno fatto proprio questo abbinamento e gli operatori della sanità stanno iniziando a capire il suo potenziale per digitalizzare in maniera contactless procedure salva-vita.
Via via che i programmi di vaccinazione vengono implementati in tutto il mondo, gli smartphone sembrano essere la piattaforma di default per i Green Pass digitali che provano lo stato vaccinale dei cittadini. L’Australia è la prima nazione ad annunciare che i cittadini potranno avere sugli smartphone il loro certificato vaccinale. “Il certificato sarà legato alla persona in modo univoco, così che tutti sappiano che è senza alcun dubbio il certificato di quella persona e possa essere largamente accettato,” ha dichiarato il Ministro dei Servizi Governativi Stuart Robert. Legati alla scansione del codice a barre, i certificati digitali permetteranno di riprendere a viaggiare ancora.
La computer vision contactless elimina l’errore umano
La computer vision – il software che identifica segnali visivi come i codici a barre – sugli smartphone è già utilizzata da chi lavora nella sanità per scannerizzare questi codici sui flaconi dei test per il Covid-19. A loro volta, questi sono legati all’identità dei pazienti grazie a una semplice scansione di un documento personale, come la patente o la carta di identità. Le aziende sanitarie, tra cui il NHS inglese stanno usando questo metodo digitale contactless per accelerare le procedure di test per il Covid-19 presso gli hub preposti. E la cosa più importante è che implementare la computer vision sugli smartphone elimina la carta e l’errore umano.
Avere registri digitali che facciano corrispondere a ogni cittadino un campione di test o un lotto di vaccino è importantissimo per aiutare i governi a eliminare il Covid-19 e gestire la salute della popolazione. Qualora accadesse infatti che le procedure presso un hub vaccinale risultassero non conformi, i kit dei test potrebbero essere accuratamente redistribuiti e i dati aggiornati. Allo stesso modo, se un lotto di vaccino fosse difettato – per esempio perché non trasportato alla giusta temperatura – sarà possibile richiamare i vaccini di quel lotto e vaccinare nuovamente le persone.
Questa funzionalità di tracciamento e di ricerca è stata provata, testata e adottata dal NHS inglese nel suo programma Scan4Safety che garantisce che la supply chain medica sia sicura, migliorando così anche la sicurezza del paziente. Poter scansionare i codici a barre dei medicinali con uno smartphone permette non solo “di tracciare e rintracciare i prodotti ma anche di reagire più velocemente quando sorge un problema”, afferma Paul Lidder, consulente chirurgo e Chief Clinical Information Officer della Royal Cornwall.
Le scansioni dei codici a barre sugli smartphone moltiplicano gli sforzi nazionali
Scegliere lo smartphone come piattaforma digitale per leggere i dati di test e vaccinazioni significa far sì che i cittadini ricoprano un ruolo attivo nella protezione di sé stessi. Durante la pandemia, infatti, tutti hanno utilizzato tool digitali per continuare a lavorare e a vivere. L’alfabetizzazione digitale è cresciuta a dismisura e le persone si sono adattate a ricorrere a telemedicina, didattica a distanza e a socializzare sulle piattaforme digitali. “Aumentati” dai nostri smartphone e dai software di Computer Vision possiamo partecipare ai test ed essere più responsabili per la nostra salute e in particolare per il nostro stato rispetto al Covid-19.
Registrare i test da Covid 19 utilizzando gli smartphone ha già dimostrato il suo alto livello di efficacia presso gli hub vaccinali ed è un piccolo passo per permettere ai cittadini di farsi il test da soli direttamente dal loro smartphone. L’accoppiata tra computer vision e smartphone crea inoltre altre opportunità per gestire il Covid-19, tra cui la possibilità di sovrapporre la realtà aumentata (AR) sui dispositivi personali. I lavoratori di logistica e retail utilizzano questa funzionalità quando prelevano articoli dagli scaffali o da un camion utilizzando la computer vision sugli smartphone: accedere alle istruzioni o ad aggiornamenti specifici sull’articolo è facile con una sovrapposizione di AR attivata da una scansione del barcode.
Gli smartphone permettono ai cittadini di essere protagonisti della loro salute e per la loro sicurezza
È una formula vincente che permette facilmente la partecipazione di massa agli sforzi nazionali per sconfiggere il virus. Nel Regno Unito, armate di volontari sono state assoldate per somministrare le vaccinazioni: gli operatori potevano essere assistiti da una guida alla procedura e da aggiornamenti relativi ai diversi tipi di vaccini ma anche ai diversi tipi di pazienti, il tutto distribuito sul loro smartphone da AR. La stessa tecnica permetterebbe ai lavoratori della logistica e ai medici di controllare che i vaccini siano disponibili e non siano scaduti.
I governi più avanzati dal punto di vista digitale stanno scegliendo gli smartphone abbinati ai codici a barre e alla computer vision come strumenti necessari per uscire dalla pandemia. L’Australia si è impegnata ad avere certificati elettronici per le vaccinazioni mentre il governo cinese utilizza un sistema a semaforo per controllare i movimenti delle persone e frenare la diffusione del virus. QR code individuali vengono assegnati ai cittadini come indicatori del loro stato di salute mentre gli smartphone diventano guardie mobili che permettono o vietano l’accesso a spazi pubblici e edifici.
I normali smartphone insieme alla computer vision hanno dato una nuova vita alla vecchia tecnologia dei codici a barre, perché tutti e tre insieme permettono di interagire in maniera sicura con oggetti e strutture. Digitalizzare le interazioni crea nuove opportunità perché i dati possono produrre nuovi insight per la salute delle persone mentre le interazioni “aumentate” con una sovrapposizione digitale sullo smartphone vanno a vantaggio dei singoli.