Le case intelligenti in un prossimo futuro ci aiuteranno a risparmiare energia grazie a un nuovo e più funzionale approccio alla gestione, anche da remoto, degli apparecchi domestici. Questo grazie ad una nuova generazione di elettrodomestici e apparecchi tecnologici connessi alla rete di telecomunicazioni che permetteranno una partecipazione attiva del consumatore nella gestione dei propri consumi. Affinchè questo sia possibile però, prodotti diversi e di marche diverse devono “parlare” una lingua comune, ossia dialogare attraverso un protocollo di comunicazione aperto e standard. A questo sta lavorando Energy@home (www.energy-home.it), associazione no profit fondata nel 2012 che raccoglie importanti aziende del settore elettrico, delle telecomunicazioni e dei prodotti domestici nonché importanti produttori di chip. Energy@home ha come scopo di sviluppare e promuovere tecnologie e servizi per l’efficienza energetica nelle case intelligenti basati sull’interazione fra le apparecchiature domestiche e le infrastrutture elettriche e di telecomunicazione. All’associazione ha aderito in questi giorni Whirlpool EMEA che, come azienda leader nel settore elettrodomestici, è da anni soggetto attivo nello sviluppo degli elettrodomestici ‘smart’, a livello globale.
«Aziende diverse, da quelle degli elettrodomestici a quelle delle telecomunicazioni e dell’energia, hanno deciso di dialogare nella consapevolezza che il consumatore avrà sempre in casa prodotti diversi e non di una sola marca –spiega Marco Signa, Energy Strategy Manager di Whirlpool EMEA e membro del gruppo di lavoro di Energy@home. Le case del futuro dovranno puntare sempre più all’efficienza energetica, all’integrazione delle funzioni di apparecchiature diverse anche controllabili da remoto da parte dell’utente con smartphone o tablet, ma per far questo è indispensabile uno standard condiviso».
L’associazione Energy@home, anche se italiana, ha un respiro europeo e si pone come obiettivo la creazione e la standardizzazione di protocolli per l’utilizzo di apparecchiature elettriche ed elettroniche in ambiente domestico; apparecchiature che spaziano dagli elettrodomestici ai sistemi di sicurezza, dai pannelli solari alle funzioni domotiche.
«Non possiamo ripetere quanto fatto decenni fa con le prese elettriche, per cui non esiste a oggi uno standard europeo -aggiunge Signa-; l’esempio da seguire è quello dell’informatica, dove per la connessione alla rete internet mediante protocolli IP non ci sono differenze fra i Paesi del Vecchio continente. Oggi, nell’ambito di una sempre maggiore condivisione e standardizzazione delle regole all’interno Comunità Europea, dall’economia all’ambiente all’energia, far parlare lingue diverse ai diversi prodotti nella casa pregiudicherebbe lo sviluppo e la diffusione di opportunità che vanno a beneficio dell’utente, del sistema energetico e, quindi, dell’ambiente». Un impegno strategico, quello che punta sugli elettrodomestici intelligenti e sulle smart grid, che è stato al centro dell’intervento del CEO di Whirlpool Corporation, Jeff Fettig, che ha aperto l’Energy Efficiency Global 2013 tenutosi a Washington lunedì 20 maggio e che ha delineato la politica di responsabilità ambientale della multinazionale.