Dalla “digital public safety” agli “smart elevator”, fino al cosiddetto “advanced water management”: i tratti distintivi che caratterizzeranno le città del futuro saranno innumerevoli ed estremamente innovativi. I paesi che domineranno l’asset? Stati Uniti e Canada, ma la crescita più rilevante si verificherà in Cina. E l’Europa? Segue da vicino le potenze globali grazie a iniziative green oriented sempre più avveniristiche messe a terra da aziende e organizzazioni del territorio
“Le città sono qualcosa di più della somma delle loro infrastrutture, esse, infatti, trascendono i mattoni e la malta, il cemento e l’acciaio, sono i vasi in cui viene riservata la conoscenza umana”: con queste parole il noto scrittore statunitense Rick Yancey attribuiva un significato ben preciso alla città. Con il passare degli anni, la musica non è cambiata: anzi, attraverso la stessa conoscenza, l’uomo sta portando edifici e abitazioni private ad un livello mai visto prima. Per questo motivo, al giorno d’oggi, si parla sempre più di metropoli avveniristiche o, meglio ancora, di smart cities. Le prime conferme in merito a quanto appena espresso giungono da Power Systems Design: gli investimenti per rendere intelligenti o smart le singole città, a fine 2023, hanno superato il trilione di euro. Ma non è tutto, entro i prossimi 9 anni lo stesso mercato prevede di crescere con ricavi più che decuplicati fino a quota 12 trilioni (+1100%). Inoltre, nel corso del periodo preso in esame, si prevede anche una crescita media annuale composta (CAGR) di poco superiore al 23%. Ma quali saranno i paesi che domineranno il settore nel prossimo futuro? Stando a quanto specificato da Linkedin, in prima linea risaltano Stati Uniti e Canada, che controllano il 30% dell’intero mercato. Tuttavia la crescita più rilevante si verificherà in Cina che aumenterà i propri investimenti strategici del 35%. E l’Europa? Segue da vicino le potenze presenti oltreoceano con una quota pari al 25% del totale. Più distanti, all’interno di questa speciale classifica, continenti come America Latina e Africa che risultano, ad oggi, solo ed esclusivamente delle economie ancora in fase di sviluppo.
Nuova domanda, forse ancora più importante: quali saranno i trend a venire più sorprendenti? Indicazioni più precise in merito giungono da StartUs Insights che concentra l’attenzione sulla “digital public safety”, vale a dire sull’impiego dei big data e dell’intelligenza artificiale per migliorare la sicurezza pubblica all’interno delle città del futuro. Come? Installando sistemi di sorveglianza utili per mappare le zone in cui si verificano incidenti e crimini. Dalla sicurezza pubblica di ultima generazione si passa agli “smart elevator”, ovvero gli ascensori di ultima generazione che, secondo PR Newswire, saranno tra principali elementi distintivi delle smart city. Le ragioni principali vengono spiegate da Giovanni Lorino, AD di KONE Italy & Iberica: “L’ascensore non è un semplice strumento che si sposta in senso verticale all’interno di un edificio per trasportare persone e merci. Bensì è diventato un elemento altamente innovativo in grado di contribuire a rendere intelligenti e sostenibili gli edifici e di conseguenza le città in cui sono ubicati. Prendiamo ad esempio gli ascensori KONE DX Class con connettività integrata. Tramite essi è possibile chiamare l’ascensore con una semplice app su smartphone, oppure integrarne il funzionamento con il citofono o il cancello automatico, riducendo i tempi di prenotazione ed attesa. È altresì possibile consentire ad un robot di prendere autonomamente l’ascensore senza bisogno dell’intervento umano per la consegna di piccoli oggetti all’interno di una struttura. Inoltre, i nostri impianti di ultima generazione contribuiscono a rendere gli edifici sostenibili, riducendo gli sprechi e limitando le emissioni di carbonio, grazie anche a soluzioni di recupero dell’energia tramite drive rigenerativi. E non dimentichiamo la manutenzione predittiva che permette di individuare malfunzionamenti prima che si verifichino guasti, a vantaggio della sicurezza e della tranquillità degli utenti e del mantenimento dei migliori livelli di efficienza. Personalmente, non riesco ad immaginarmi una città tra 20 o 30 anni con edifici che non abbiano al loro interno elevatori di ultima generazione”.