Presentata durante l’Insurtech Day la terza edizione della ricerca condotta da EY e IIA – Italian Insurtech Association, che analizza lo stato di innovazione del settore assicurativo
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Secondo il 44% degli intervistati la tecnologia con maggiore potenziale per il settore assicurativo è l’Intelligenza Artificiale Generativa, ma solo il 7% riferisce un grado di maturità avanzata nella sua implementazione
- Secondo il 69% degli intervistati c’è un gap di competenze all’interno della propria azienda per il quale si rende funzionale, secondo il 70% del campione, un processo di up-skilling e re-skilling del personale
Milano, 5 luglio – L’evoluzione delle nuove tecnologie – AI generativa, robotica, sensoristica avanzata, blockchain e metaverso – alza l’asticella della competizione digitale nel settore assicurativo, rendendo ancora più urgente l’esigenza di sviluppare una cultura innovativa. L’adozione di tecnologie emergenti, ancora poco utilizzate dalla maggior parte delle Compagnie Assicurative, non rappresenta quindi l’unico driver di innovazione ma deve necessariamente essere accompagnato dallo sviluppo di competenze digitali e tecnologiche in tutto il settore. È quanto emerge dallo studio “Digital Disruption: l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo”, realizzato da EY con il supporto IIA–Italian Insurtech Association e con il sostegno di Liferay, presentata durante la nuova edizione dell’Insurtech Day, parte del ciclo di ricerche legate all’innovazione del mondo assicurativo. Al centro dello studio l’impatto delle tecnologie emergenti sul settore assicurativo e l’evoluzione dei trend che dominano il settore.
Il campione intervistato comprende le principali Compagnie in Italia attive nel ramo Danni e Vita, Insurtech, broker e player dedicati al mondo dell’assistenza.
Secondo il 44% degli intervistati la tecnologia emergente con maggiore capacità di applicazione nel settore è l’Intelligenza Artificiale Generativa. Sebbene il potenziale dell’utilizzo di questa tecnologia sia ampiamente riconosciuto dai player assicurativi, quasi la metà delle Compagnie intervistate non ha ancora adottato la AI Generativa all’interno del proprio business, e solo il 7% riferisce un grado di maturità avanzata nella sua implementazione, principalmente per la gestione dei sinistri.
La principale barriera nell’adozione di tecnologie emergenti rimane il gap di competenze tecniche esistente nel settore, per il quale si rende funzionale, secondo il 70% del campione, un processo di up-skilling e re-skilling del personale. Osservando le competenze digitali e tecnologiche, il 69% degli intervistati evidenzia un gap da colmare nella propria azienda dovuto alla difficoltà nel reperire le giuste risorse e al disallineamento fra linee IT e di business, fattore che ostacola la trasformazione digitale nel settore. Per la maggior parte degli intervistati, quindi, emerge la necessità di creare una mentalità aziendale innovativa e accrescere le competenze all’interno dell’organizzazione, intervenendo su processi e metodologie di lavoro per cogliere
efficacemente il contesto di cambiamento in corso. Ad ogni modo, gli intervistati sono concordi nell’individuare l’efficientamento dei processi esistenti (89%) e il miglioramento della relazione con la clientela (78%) i principali vantaggi connessi all’utilizzo di questa tecnologia.
Marco Concordati, Partner Insurance di EY, ha dichiarato: “L’intelligenza artificiale generativa ha il potenziale per trasformare interi settori e quello assicurativo non fa eccezione. L’89% degli intervistati ritiene che il principale vantaggio connesso all’utilizzo dell’IA sia l’efficientamento dei processi esistenti e il 78% degli stessi ritiene che possa produrre anche un miglioramento della relazione con la clientela. Tuttavia, sebbene sia considerata tra le tecnologie emergenti a maggiore potenziale per il mondo assicurativo, le implementazioni effettive sono ad uno stadio estremamente preliminare e sarà necessario concentrare sforzi e investimenti – soprattutto in termini di formazione e consapevolezza – nell’immediato futuro. Inoltre, gli operatori sono concordi nel dichiarare che l’adozione delle tecnologie emergenti di per sé non può rappresentare il principale driver di innovazione. Per navigare efficacemente il contesto di cambiamento in corso ritengono fondamentale sviluppare una mentalità aziendale innovativa (63%), dotarsi di processi agili che favoriscano l’innovazione e riducano il time to market (56%) e lavorare sullo sviluppo di competenze digitali e tecnologiche (41%)”.
Gerardo di Francesco, Segretario Generale di IIA – Italian Insurtech Association, ha commentato: “I risultati di questa importante ricerca ci dicono che l’intelligenza artificiale trasformerà e sta già trasformando radicalmente l’industria assicurativa, con implicazioni senza precedenti in termini di aumento della competizione tra gli operatori di mercato. Come avvenuto in altri settori, queste tecnologie offrono benefici concreti in termini di efficienza operativa, riduzione dei costi e miglioramento delle pratiche di sottoscrizione delle polizze. La sfida cruciale ora è adattare un mercato ancora ancorato a dettami analogici per sfruttare appieno il potenziale rivoluzionario dell’AI, riprogettando processi e operatività. Dobbiamo concentrarci sugli investimenti, sulla formazione e sul re-skilling del personale per affrontare questa nuova fase del percorso di trasformazione digitale dell’industria.”
Il potenziale riconosciuto alle nuove tecnologie all’interno del settore assicurativo viene confermato dai dati della ricerca. Le tecnologie emergenti maggiormente utilizzate, ad oggi, sono: Robotica e Intelligent Automation, IOT e sviluppo parametriche. In particolare, il 96% degli intervistati dichiara di aver già iniziato a utilizzare la Robotica e l’Intelligent Automation nella propria Compagnia. Le principali applicazioni di questa tecnologia riguardano la gestione dei sinistri (70%) e la sottoscrizione ed emissione delle polizze (54%).
Il 74% degli intervistati ha dichiarato di aver già implementato, a diversi livelli di maturità, L’IoT e la sensoristica avanzata all’interno del proprio business per una più accurata quotazione del rischio (70%) e per lo sviluppo di prodotti parametrici (70%). In questo senso i benefici riscontrati riguardano principalmente l’estensione dell’offerta e il miglioramento della relazione con i clienti (67%).
Scarse applicazioni emergono, invece, per la blockchain e il metaverso, che si posizionano rispettivamente penultima e ultima nella classifica delle tecnologie a maggior potenziale per il settore assicurativo e superate dalla corsa dell’Intelligenza Artificiale. Nonostante si ritenga che l’impiego di queste tecnologie possa rafforzare il brand e migliorare la relazione con la clientela creando nuovi punti di contatto digitali, la quasi totalità del campione fatica a vedere dei vantaggi e casi d’uso concreti.