La progettazione oggi è frutto spesso esclusivamente di valutazioni urbanistiche, estetiche e – quando va bene – di scelta di materiali naturali e di indagini su impiantistica e consumi. Elementi che, teoricamente, dovrebbero servire a creare il famoso “benessere” abitativo. Eppure anche con costruzioni efficienti e moderne, spesso, abitiamo case in cui non viviamo in salute e serenità.
In genere preliminarmente e dopo l’esecuzione di questi edifici nulla viene indagato in merito alle influenze cosiddette “geobiologiche” del sito di costruzione. Eppure per gli antichi popoli come i Romani, i Greci, gli Egizi, e altri, era la cosa più importante prima di costruire. Si facevano in tal senso lunghe indagini, anche di mesi, per capire se un terreno era adatto allo scopo, ben sapendo che certi luoghi erano da evitare per sostarvi lunghi periodi, mentre altri erano particolarmente benefici e rivitalizzanti.
La progettazione geobiologica di Trehus, una start-up di Progetto Manifattura, il primo incubatore della green economy, approfondisce fattori come l’influenza del pianeta Terra e del Cosmo sulla vita degli esseri umani, degli animali, delle piante, dei campi di onde invisibili in cui siamo costantemente immersi. Si parla di campi elettromagnetici naturali, d’influenze radioattive (la terra ha una radioattività di base), di chimica del suolo. Il contesto può influire ampiamente per la presenza di variazioni improvvise di composizione del sottosuolo (metalli, minerali, depositi di idrocarburi, ecc), corsi d’acqua sotterranei con variazioni patogene dell’influenza dell’acqua in superficie (acqua di falda che attraversa una faglia), presenza di campi elettromagnetici artificiali, presenza di picchi di campi elettromagnetici informati (rete energetica “madre”, reti di Hartmann, di Curry, per citare solo le principali scoperte fatte a fine anni Ottanta nelle università tedesche).
«Noi abitiamo in case dove questo tipo di parametri non sono mai confidati », spiega Michele Trentini, project manager di Trehus, specializzato in costruzioni geobiologiche in legno, «sia in progetti di grande scala, di lusso, ma anche in piccole abitazioni e villette. Non considerare questo tipo di filosofia della costruzione significa spendere cifre consistenti in progetti, senza però godere di un reale benessere abitativo».
Un cenno particolare meritano le reti elettromagnetiche cosiddette “geopatiche”, in particolare le due reti di Hartmann e di Curry, due studiosi che ricercarono il rapporto tra luogo e salubrità, sviluppando un sapere simile al feng-shui, lo strumento principale per un costruire sano, applicato da millenni in Cina.
Dottore dell’Università di Heidelberg, Ernest Hartmann, dopo numerose analisi e studi su malattie e luoghi di abitazione, vide che salute fisica e psichica dell’uomo dipendevano in gran parte da dove egli vive, dorme e lavora. Questo secondo lui era legato soprattutto alla posizione in cui l’uomo dorme o sosta per parecchie ore per lunghi periodi.
Numerosi medici e fisici tedeschi poi scoprirono che sulla superficie terrestre c’era una vasta rete di raggi o zone di perturbazioni cosmo-telluriche. Queste sono reti formate dai picchi di campi elettromagnetici che attraversano la superficie terrestre e che provengono dal cosmo e dalle viscere della Terra. Sono anche chiamate “il Respiro della Terra”.
La zona in cui si dorme è particolarmente importante; nel corso della nostra vita passiamo in media dai venti ai venticinque anni a letto. Durante il sonno il corpo perde circa due terzi della sua resistenza rispetto alla condizione di veglia.
La permanenza prolungata quindi su un nodo di queste reti produce un continuo bombardamento magnetico o elettrico, con conseguente squilibrio oscillatorio di quella parte del corpo.
Trehus, attraverso il suo team di esperti, può rilevare le reti e le altre influenze geo-patogene, permettendo di tenerne conto in sede di progettazione e costruzione, realizzando edifici con vibrazioni “molto elevate ed energeticamente pulite”.
«Non parliamo di una scienza certa ma di osservazioni empiriche», continua Michele Trentini, «avallate dalle Università di Heidelberg, Göttingen, Tübingen, Monaco, che costituiscono una filosofia dell’abitare che abbiamo affinato con anni di esperienza fornendo un progetto integrato, dal disegno alle chiavi in mano, che, oltre a tutti i principi di bioedilizia, tenga da conto anche del contesto, in ogni sua componente. Questo è lusso che deve essere per tutti: vivere realmente in salute».