HousingAnywhere, la piattaforma internazionale di alloggi per studenti e giovani professionisti più grande al mondo, rilascia l’International Rent Index per il terzo trimestre del 2020. Lo studio mostra come il mercato degli affitti sia in leggera ripresa nelle principali città europee rispetto all’ultimo trimestre 2020 ma, in Italia, evidenzia ancora fortemente gli effetti della pandemia di COVID-19.
“I dati raccolti in questo ultimo trimestre sono sintomatici di nuove esigenze che, sebbene ancora precarie, potrebbero indicare una nuova quotidianità. È innegabile che le grandi città si stiano svuotando. Milano in particolare, per anni e anni si è confermata regina indiscussa degli affitti, e ora sta registrando una forte battuta d’arresto. Molti giovani lavoratori ancora in smart working e molti studenti fuori sede che frequentano le lezioni online, hanno preferito rientrare nelle loro città natali. Colpa anche dei prezzi sempre molto alti e dell’esigenza di ricercare una ritrovata quotidianità caratterizzata da nuovi stili di vita”, ha dichiarato Djordy Seelmann, CEO di HousingAnywhere.
Il sempre più praticato smart working avrà infatti un ruolo cruciale nel determinare il futuro del mercato immobiliare. Lavorando da casa, l’ubicazione degli alloggi diventa di importanza secondaria poiché il pendolarismo da e per il posto di lavoro o il campus universitario non è più determinante. Gli affittuari non si accontentano più di vivere in centro città, ma ricercano nuovi standard abitativi, più confortevoli e accoglienti. Dopo l’esperienza del lockdown, “spazio” e “verde” sembrano essere due requisiti fondamentali a cui gli italiani non vogliono più rinunciare.
Inoltre, sin dall’inizio della pandemia abbiamo assistito a un altro trend che non può certo essere ignorato. Nota per la scarsità dell’offerta, l’Italia in questi mesi ne ha invece registrato un eccesso. A causa delle limitazioni turistiche il Paese è stato colpito dalla forte diminuzione di visitatori e turisti internazionali, e l’industria degli affitti brevi si è riconvertita in affitti ad uso abitativo, con il conseguente surplus di offerta disponibile.
“Non è dunque un caso se l’offerta disponibile su HousingAnywhere è triplicata da marzo 2020. Questa è una chiara indicazione che gli alloggi per turisti pubblicati su piattaforme come Airbnb, Booking.com e simili sono stati riconvertiti”, continua Seelmann. “Ci vorrà sicuramente del tempo per consolidare gli sforzi del mercato e tornare a una situazione immobiliare pre-pandemia, ma stiamo già assistendo a qualche piccolo segnale positivo”.
Guardando più da vicino la situazione delle principali città italiane:
Nel terzo trimestre del 2020, Milano ha registrato il calo dei prezzi degli affitti più significativo rispetto allo scorso anno: –4,4% per i bilocali, per una spesa mensile di 1107€, -4,6% per i monolocali, per una media di 864€, e -7% per le stanze private, per un costo mensile di 588€.
Al secondo posto per calo dei canoni rispetto all’anno precedente, troviamo Torino. I prezzi dei bilocali sono diminuiti del -5,3%, quelli dei monolocali del -3,5% e quelli delle stanze private del -5,5%, per una media mensile rispettiva di 825€, 668€ e 407€. Torino è una delle città che ha subito il crollo maggiore rispetto al 2019, ma che ha anche registrato una ripresa notevole rispetto al trimestre precedente (+1,6% per i bilocali, +1,5% per i monolocali e +2,4% per le stanze private).
Al terzo posto si colloca invece Firenze. Rispetto all’anno scorso la città ha registrato una diminuzione dei prezzi degli affitti di bilocali del -3,5%, dei monolocali del -3,5% e delle stanze private del -4,9% (rispettivamente 937€, 660€ e 431€). Il capoluogo toscano è annoverato sia tra le città con le diminuzioni più drastiche rispetto al 2019, sia tra quelle con aumenti più promettenti rispetto al secondo trimestre del 2020 (+ 2,1% per i bilocali, +1,7% per i monolocali e +3,8% per le stanze private del 3,8%).
A Roma i prezzi dei monolocali sono scesi del -5%, per una media mensile di 789€, mentre i prezzi delle stanze private sono diminuiti del -3,3%, per una media mensile di 563€. Resta quasi invariato il prezzo medio di affitto dei bilocali, diminuiti solo del -0,1%, per una media mensile di 1.107€.
“Piccoli segnali di ripresa ci fanno essere ottimisti, ma il mercato degli affitti rimarrà fragile finché la pandemia non sarà almeno sotto controllo. Le riaperture di università e uffici avranno un ruolo fondamentale in questa fase. Il COVID-19 ha avuto un duro effetto sull’Italia e più in generale sul modo intero, e l’emergenza purtroppo non è ancora passata: ci vorranno ancora due anni prima che il mercato immobiliare italiano si stabilizzi”, conclude Seelmann.