Nell’ambito della rideterminazione del FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario) assegnato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, l’Università degli studi di Foggia è stata premiata come seconda in tutta Italia. Con decreto adottato lo scorso 23 dicembre, il ministro Maria Chiara Carrozza ha provveduto al sostanziale ricalcolo del FFO da attribuire agli atenei italiani statali e no: una rideterminazione che, per quanto riguarda l’ateneo dauno, è andata oltre ogni più rosea aspettativa.

 

In base alla prima ripartizione all’Università degli Studi di Foggia erano stati assegnati 28.456.978 di euro, con un taglio di oltre 2 milioni rispetto al 2012 (nell’ordine del 6,9%) e una possibile ricaduta sulle molteplici attività dell’ateneo. Dopo l’adozione del decreto e la rideterminazione dei fondi da parte del Ministero, all’Università degli Studi di Foggia è stato applicato un taglio definitivo dell’1,44% con una perdita complessiva di 504.173 euro che colloca il nostro al secondo posto tra tutti gli atenei d’Italia (dalla graduatoria sono esclusi piccolissimi atenei e scuole universitarie di formazione, che non hanno subìto alcun taglio).

 

 

La notizia è stata divulgata oggi, giovedì 9 gennaio, nell’ambito di una conferenza stampa organizzata a Palazzo Ateneo, alla presenza del Rettore prof. Maurizio Ricci, del Prorettore prof.ssa Milena Sinigaglia, del Direttore Generale dott. Costantino Quartucci, dei Direttori di Dipartimento e dei Delegati del Rettore.

 

La rideterminazione del FFO è stata redatta applicando la cosiddetta “Quota premiale”: ovvero, in sede di ricalcolo, il Miur ha pensato di tagliare meno fondi a quegli atenei che hanno operato molto bene nel campo della ricerca e della sperimentazione mantenendo, tuttavia, un equilibrato rapporto tra docenti e studenti. Nella misura di un terzo per la “Quota premiale” sono stati presi in analisi indicatori universali attinenti alla didattica (come studenti iscritti regolari all’a.a. 2011/12 che abbiano conseguito almeno 12 crediti nel 2012; rapporto tra il numero dei docenti di ruolo che appartengono a settori scientifico-disciplinari di base; il numero di corsi di laurea attivati; la compensazione della minor capacità contributiva da parte delle Regioni) e indicatori specifici relativi alla valutazione della qualità della ricerca scientifica (i risultati della VqR 2004-2010).

 

Rispetto a questi criteri, ma soprattutto rispetto alla classifica finale della Valutazione della qualità della ricerca 2004-2010 che ha visto il nostro ateneo attestarsi al 12° posto assoluto in Italia e al 1° in Puglia, l’Università degli studi di Foggia ha recuperato talmente tanto terreno fino ad arrivare a un ricalcolo del FFO che prevedeva un taglio del 0,12% rispetto all’anno precedente (migliore performance in tutta Italia, dietro solo all’Università di Bergamo). Tuttavia al taglio complessivo dell’1,44% si è arrivati solo dopo l’applicazione del cosiddetto “Intervento perequativo” sempre da parte del Miur, ovvero dopo la ridistribuzione dei fondi anche a quelle università che non si sono rese protagoniste di risultati brillanti come quelli conseguiti dalla nostra e che nello specifico avevano superato il tetto del 5% fissato come limite massimo di penalità secondo il D.M. che ha attribuito le risorse finanziarie. “L’Università di Foggiaha commentato il Rettore prof. Maurizio Ricciavrebbe comunque fatto l’impossibile per garantire tutti gli impegni presi, anche in presenza di un taglio così importante come quello che si era prospettato all’inizio della determinazione del Fondo di finanziamento ordinario da parte del Miur. Ma la notizia che questo taglio sarà notevolmente inferiore a quello che ci aspettavamo, naturalmente ci fa tirare un grande sospiro di sollievo e al tempo stesso ci conferma, qualora ve ne fosse ancora bisogno, un dato fondamentale per la nostra crescita. Ovvero che la ricerca, la sperimentazione, la qualità della didattica e la preparazione dei nostri studenti sono e devono restare il nostro vero orizzonte, si tratta di un investimento che alla fine paga anche sotto forma di riconoscimenti concreti. Tuttavia – ha tenuto a ribadire il Rettore – il tutto deve avvenire all’interno di un necessario equilibrio dei nostri conti, altro fattore che alla fine ha pagato i nostri sforzi e i nostri sacrifici”.

 

Riepilogando all’Università degli studi di Foggia è stato attribuito un FFO definitivo di 34.427.050 euro, con un taglio dell’1,44% pari a 504.173 euro rispetto a quello del 2012, un dato che la piazza al secondo posto in Italia come migliore ripartizione delle “Quote premiali” da parte del Miur. Meglio del nostro ateneo ha fatto solo l’Università degli studi di Bergamo, con un taglio finale dell’1,34%. Il dato balza ancora più evidente se si considera che l’Università di Bari (come anche il Politecnico di Bari) ha subìto un taglio del 5%, stessa performance per l’Università del Salento (- 5%), per l’Università della Basilicata (- 5%), mentre l’Università del Sannio (- 2,52%), l’Università di Salerno (- 3,68%) e l’Università del Molise (-2,70%) hanno subìto un taglio proporzionale all’attività svolta.

“Siamo molto soddisfatti – ha concluso il Rettore – dobbiamo proseguire su questa strada, ma soprattutto dobbiamo abituarci al fatto che le nostre ragioni possono essere difese solo in costanza di risultati eccellenti come quelli conseguiti nella VqR del 2004-2010”.

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