Milano – È tutto pronto per la prima edizione dell’Innovation Training Summit di Ecosistema Formazione Italia, evento B2B istituzionale nato per informare, creare e facilitare processi nel settore della formazione. Sul palco dell’Auditorium della Conciliazione il 21 e 22 marzo si riuniscono oltre duecento relatori e millecinquecento partecipanti: I Istituzioni, Imprese, Enti formativi, Università, ITS Academy, HR – L&D, APL, Fondi Interprofessionali, startup EdTech/HRTech, Centri di Ricerca e Innovazione, Associazioni ed Enti del Terzo Settore pronti a condividere conoscenze ed esperienze attraverso le quattro aree tematiche portanti del Summit  – metodologie formative, innovazione, sostenibilità e sviluppo aziendale – per ricercare e adottare soluzioni in grado di migliorare l’ecosistema formativo e imprenditoriale del Paese, dove centrale è il capitale umano.

Il fil rouge delle due giornate corre tra sfide epocali e opportunità di cambiamento, tra difficoltà da superare e slanci futuristici verso soluzioni innovative.

Si parte con i macro-scenari tracciati dati Ipsos in cui l’analisi del sentiment nei confronti dell’innovazione tecnologia è legata in particolare ai cambiamenti che potrebbe apportare l’AI nel mondo della formazione e del lavoro. Un dato univoco, tra quelli presentati, riguarda proprio le aspettative intorno all’AI: il 66% delle persone intervistate crede che la propria vita quotidiana cambierà profondamente nei prossimi 3-5 anni a causa di prodotti e i servizi che utilizzano l’Intelligenza Artificiale e ben l’87% ritiene che l’Intelligenza Artificiale trasformerà significativamente il modo in cui funziona l’azienda in cui opera. Ed è proprio nel mondo del lavoro in cui vengono espressi i timori più significativi, mentre nel campo della formazione il 43% si dice propenso ad intraprendere nei prossimi mesi un percorso di formazione per acquisire le competenze necessarie in ambito digitale e in particolare nella gestione delle applicazioni di AI contro un 36% non favorevole (un 23% non sa). Si prospetta un periodo con sensazioni diffuse altalenanti quindi tra entusiasmo e paura. Fonte: Monitor Ipsos 2023

In questo contesto si inseriscono le analisi che emergono dai dati INAPP, che all’Innovation Training Summit presenta una panoramica aggiornata sul tema delle competenze per lo sviluppo personale e professionale, delle opportunità e delle sfide per i sistemi di formazione, che evidenza l’importanza cruciale delle competenze nell’affrontare le sfide globali, come crisi economiche e cambiamenti ambientali, per promuovere uno sviluppo equo e sostenibile. La formazione è chiamata a trasformare la logica lavorativa da “workfare” a “learnfare” e tutte le Istituzioni europee e nazionali stanno adottando politiche e interventi per migliorare l’accesso alla formazione e la sua qualità, con particolare attenzione alla raccomandazione del Consiglio UE sull’Istruzione e Formazione Professionale. L’Italia, nonostante le sfide strutturali come disuguaglianze territoriali e bassa partecipazione alla formazione, ha già avviato importanti riforme per rafforzare i sistemi formativi e favorire l’occupabilità, ma sarà essenziale migliorare la governance e promuovere un dialogo interistituzionale efficace per garantire un’offerta formativa inclusiva e di qualità, riconoscendo sia l’importanza dell’individuo che quella della collettività nella costruzione di società resilienti e competitive.

I dati. In Italia, la quota di imprese con almeno 6 addetti che ha investito nel 2021 nell’aggiornamento e nello sviluppo delle conoscenze del proprio personale è stata pari al 60,3%. È quanto risulta dalla IV edizione dell’Indagine INDACO-Imprese (rilevazione campionaria svolta da INAPP che ha coinvolto oltre 20mila aziende) che conferma come la propensione a realizzare interventi formativi cresca all’aumentare della dimensione aziendale e sia tendenzialmente più ridotta nelle regioni meridionali e insulari. Il tasso di incidenza delle imprese formatrici (sul totale delle imprese italiane) è infatti pari al 50,2% fra le microimprese e sale al 66% fra le piccole imprese, all’83,4% fra le medie fino al 92,8% fra le grandi imprese. Il divario territoriale Nord-Sud rimane importante con circa 10 punti percentuali. Vedi infografica

 

Migliora notevolmente il posizionamento dell’Italia nella formazione continua delle imprese, pur posizionandosi a livello intermedio e non arrivando alle eccellenze dei paesi scandinavi. In Europa l’Italia occupava nel 2020 la quindicesima posizione per la percentuale di imprese con 10 addetti e oltre che forniscono formazione ai propri dipendenti, con un valore del 68,9% (in un range che va dal 17,5% della Romania al 96,8% della Lettonia) e con un guadagno di ben sette posizioni rispetto a cinque anni prima: nel ranking UE28 l’Italia occupava infatti la ventiduesima posizione nel 2015 (60,2%), la diciottesima nel 2010 (55,6%) e la venticinquesima nel 2005 (32,2%). Vedi infografica

 

L’importanza dell’investimento in formazione per le aziende è confermata dal fatto che la formazione e la valorizzazione del capitale umano rappresentano l’asset intangibile maggiormente diffuso fra le imprese italiane con almeno 20 addetti (57,8%). Una delle principali sfide per la formazione continua, prevista anche nel PNRR, consiste nel favorire la transizione digitale delle imprese. Il 24% delle imprese con almeno 10 addetti ha adottato nel 2021 tecnologie abilitanti 4.0 per la digitalizzazione e l’automazione. La quota di imprese che ha introdotto tali tecnologie aumenta al crescere della classe di addetti, passando dal 20,9% delle piccole imprese al 59% delle grandi.

Tra le diverse tipologie di tecnologie, la più comunemente introdotta è la cyber security, seguita dalle soluzioni cloud e dall’uso dei Big data analytics. Meno presenti sono l’Internet delle cose, la simulazione tra macchine interconnesse, l’integrazione orizzontale e verticale, l’advanced manufacturing solution, le stampanti 3D e, soprattutto, la realtà aumentata. Vedi infografica

 

Tra le imprese che hanno intrapreso azioni per acquisire competenze specifiche, al fine di sfruttare al meglio le tecnologie abilitanti 4.0 introdotte, la maggior parte ha deciso di formare i propri lavoratori per adeguare le loro competenze (80,3%), mentre meno di una su cinque (17%) ha assunto nuove risorse già in possesso delle competenze necessarie. La maggior parte delle imprese che ha svolto attività formative ha organizzato corsi interni di formazione (62,8%), in presenza o in modalità online sincrona, il 44% ha invece svolto corsi esterni. Per l’organizzazione di tali attività formative finalizzate a sfruttare al meglio le tecnologie abilitanti 4.0, la maggior parte delle imprese ha utilizzato prevalentemente risorse proprie. Le aziende che si sono avvalse del sostegno pubblico hanno utilizzato soprattutto il Credito d’imposta 4.0 (65,4%) o risorse provenienti dai Fondi paritetici interprofessionali (40,2%). Vedi infografica

 

A 30 anni dall’avvio, il sistema della Formazione Continua ha raggiunto una apprezzabile dimensione quantitativa, in termini di investimenti pubblici e privati mobilitati, con un quadro di misure di sostegno molto articolato: intervento regionale (FSE), parti sociali (Fondi paritetici interprofessionali), crescita competitività aziendale (Credito d’imposta formazione 4.0), contrasto della crisi (Fondo nuove competenze), rafforzamento competenze adulti (GOL). Oltre ai Fondi paritetici interprofessionali: 750 mila imprese aderenti per 9,8 milioni dipendenti e dal 2018 al 2022 2.041 milioni di euro impegnati attraverso la pubblicazione di avvisi pubblici; il programma GOL con 3 milioni di beneficiari entro il 2025 (donne, disoccupati di lunga durata, disabili, under 30, over 55), 800 mila da formare (300 mila per competenze digitali). Per realizzare gli interventi previsti, le Regioni e le Province autonome hanno emesso nel 2022 avvisi di attuazione stanziando poco più di 855 milioni di euro. I partecipanti al Programma GOL nel 2022 sono stati complessivamente oltre 700 mila.

 

Obiettivo comune all’Innovation Training Summit è quindi costruire una cultura diffusa della formazione. “Ciò che noi di Ecosistema Formazione Italia – afferma il Presidente Kevin Giorgis – proviamo a fare per accompagnare il Paese alla svolta digital è cambiare il mindset, l’approccio culturale di tutto un comparto, ovvero provare a ragionare in termini di smart nation che mette a disposizione spazi, piattaforme e momenti di aggregazione per imprese, PA, enti di ricerca con l’obiettivo di rilanciare l’innovazione del Sistema Paese. Un po’ come fa la Spagna con il Mobile World Congress di Barcellona che riunisce tutte le realtà delle Tlc e dell’IT mondiali; o ancora il Portogallo con il Web Summit di Lisbona. Sono eventi che caratterizzano quei Paesi come leader di innovazione. È, di fatto, l’ambizione che anima anche il nostro primo “Innovation Training Summit” che vuole mettere in connessione istituzioni, imprese, realtà della formazione per riflettere su cosa fare per far crescere le competenze.”

 

Le sedici startup selezionate per essere presenti all’Innovation Training Summit con lo Startup Showcase rappresentano l’avanguardia di questo pensiero, offrendo soluzioni innovative e disruptive al servizio della formazione in settori chiave come la tecnologia, la salute, la logistica e molto altro ancora. Tra queste sono presenti nomi che stanno già facendo parlare di sé nel mondo dell’innovazione: ARmarket, Athics, Cloudvision, Crono, CyberneedDigitalsuite, Formile, GamindoIntranet.ai, JobiriLexhero, MetaphoraMuffin, Pack, Talentware, Wyblo.

 

L’intenso e dinamico programma dell’Innovation Training Summit ospiterà per la prima volta gli “Stati Generali EFI,” tavole rotonde di approfondimento in cui si descriverà lo stato dell’arte dei territori italiani con Direttori Generali e operatori strategici del mondo pubblico e privato in dialogo tra loro. Ci sarà un confronto sulle buone pratiche raggiunte e le visioni future, normative e progettuali, dando spazio non solo all’innovazione della formazione aziendale, ma anche e soprattutto agli Istituti Tecnici Superiori (ITS) e alla loro evoluzione, all’Innovazione nella Pubblica Amministrazione e al mondo ancora poco valorizzato della Formazione Finanziata.