Che l’Università di Foggia fosse diventato un punto di riferimento per gli studenti provenienti dalle province e dalle regioni limitrofe si sapeva da tempo, ma analizzando nel dettaglio la provenienza geografica degli iscritti ai Dipartimenti (6) e ai Corsi di laurea (34 quelli inseriti nell’Offerta formativa dell’Anno Accademico 2013/14, a cui i dati presi in considerazione si riferiscono) si scopre in realtà che l’Ateneo dauno rappresenta un importante crocevia anche per molti studenti italiani e stranieri. Lo dimostra il fatto che la provenienza di tutti i nostri iscritti rappresenta, geograficamente parlando, ben 17 regioni su 20: fatta eccezione per Toscana, Liguria e Valle d’Aosta, studenti di tutte le altre regioni italiane risultano iscritti all’Università di Foggia. Nella fattispecie destano curiosità gli studenti provenienti da Lombardia (Treviglio, Brescia, Ghedi, Cremona, Pavia, Milano e provincia) ed Emilia Romagna (Bologna, Modena, Parma e Reggio Emilia), ma soprattutto quelli che hanno scelto la nostra Università nonostante risiedano in Sicilia, Sardegna, Calabria o addirittura in Trentino Alto Adige (si allega il report aggiornato all’Anno Accademico 2013/14).Da una prima analisi si potrebbe dedurre che si tratta di presenze – che indubitabilmente arricchiscono, anche umanamente, la nostra Università – convogliate soprattutto per i Corsi di laurea a numero chiuso offerti dal Dipartimento di scienze mediche e chirurgiche e dal Dipartimento di medicina clinica e sperimentale, ovvero quelli che anche a livello nazionale contribuiscono storicamente movimentare il traffico in uscita e in entrata degli studenti universitari. Tuttavia, a ben guardare statistiche e iscrizioni, sono diversi anche gli studenti che hanno deliberatamente scelto l’Università di Foggia per ragioni magari non solo didattiche ma anche personali. “Questa popolazione studentesca, così eterogenea, restituisce immediatamente due chiavi di lettura: la prima è che questi studenti sono attratti anche da un corpo docente abbastanza giovane, con cui evidentemente è possibile imbastire un dialogo, sempre rispettoso delle regole, ma al tempo stesso anche molto umano – spiega il prof. Pier Paolo Limone, Delegato del Rettore alla Didattica e all’e-Learning –. E poi che la qualità della ricerca sta pagando, poiché gli studenti si vanno a guardare classifiche, rendimenti e capacità di attrazione degli Atenei, standard che negli ultimi anni hanno posto l’Università di Foggia su un livello qualitativo di primo piano”. Più o meno lo stesso ragionamento potrebbe valere per gli stranieri che hanno scelto l’Università di Foggia, certo per studiarci ma inevitabilmente anche per vivere il territorio che li ospita. Una ricognizione dei Progetti Erasmus “in entrata” (si allega il report aggiornato all’Anno Accademico 2012/13) evidenzia che la Spagna è sempre il Paese che offre all’Ateneo dauno il maggior numero di studenti (ben 67, sempre in riferimento ai dati contenuti nel report citato) ma al tempo stesso faemergere il grande exploit della Turchia (58 studenti) che rappresenta un bacino di risorse umane e intellettuali a cui tutte le università del Mediterraneo stanno guardando con grande interesse. “Le Università hanno questa caratteristica sociale e antropologica – aggiunge la prof.ssa Claudia Piccoli, Delegata del Rettore alle Relazioni internazionali e alla internazionalizzazione – ovvero quella di mischiare popoli, saperi e conoscenze, per cui non dobbiamo eccessivamente stupirci del fatto che molti stranieri scelgano la nostra Università. Se posso permettermi, questi dati riscontrano anche come l’internazionalizzazione della nostra Università, in questi anni, abbia sostanzialmente funzionato bene. La forte presenza di studenti turchi in città va vista come una autentica risorsa, soprattutto perché le università della Turchia hanno raggiunto standard di efficienza elevati. Va da sé, dunque, che quella di venire a studiare a Foggia, anche per quegli studenti che di fatto risiedono all’estero, rappresenta a tutti gli effetti una scelta… “. Una scelta magari incoraggiata dal costo della vita che possono riscontrare in una città come Foggia, certamente più accessibile rispetto ad altre città del Mezzogiorno e soprattutto del Centro – Nord Italia: tuttavia una scelta, per cui l’Università di Foggia da un lato deve sentirsi orgogliosa dall’altro sempre più spinta a investire in qualità dell’Offerta formativa e dei propri servizi.