Milano  L’intelligenza artificiale ha il potere di rivoluzionare i percorsi di apprendimento e formazione aziendale, trasformandoli in esperienze sempre più personalizzate e coinvolgenti. Un cambiamento significativo e necessario, soprattutto in un paese come l’Italia in cui, stando agli ultimi dati ISTAT, la partecipazione degli adulti (25-64 anni) ad attività di istruzione e formazione è ancora limitata al 35,7%, ben 11 punti sotto la media europea. I segnali che arrivano dalle aziende in materia di corporate education, tuttavia, fanno ben sperare: secondo l’ultima edizione della Corporate Education Community di POLIMI Graduate School of Management, per il  93% delle imprese italiane la formazione corporate è un elemento di rilievo per il raggiungimento degli obiettivi strategici e continua ad avere un ruolo fondamentale nelle politiche aziendali.

 

IA: un supporto prezioso per la formazione continua
In questo contesto, gli strumenti basati su IA rappresentano un potente mezzo per ampliare conoscenze e competenze soprattutto perché in grado di abilitare nuove modalità di fruizione, rendendo così l’apprendimento più accessibile e adattabile alle necessità individuali. Infatti, secondo una recente indagine condotta da Futureberry, società di consulenza che supporta le aziende nei percorsi di trasformazione, innovazione e cambiamento organizzativo, il 79% dei giovani italiani tra i 20 e i 30 anni considera l’IA uno strumento utile per un apprendimento più efficace, poiché facilita l’acquisizione di nuove skill e permette di affinare quelle che già si possiedono.

 

Non a caso, alcuni tra i principali trend emergenti nel settore della corporate education sono legati proprio all’implementazione dell’IA. Ecco le tendenze che continueranno a svilupparsi e a consolidarsi anche nel 2025 secondo gli esperti di Futureberry:

1. Personalizzazione avanzata del percorso di apprendimento: la formazione sarà sempre più digitale e incentrata sulle necessità dei singoli individui. Grazie ai recenti progressi tecnologici, i tool di IA saranno sempre più capaci di generare risposte in diverse modalità, spaziando tra mappe concettuali, testi, video e audio, a seconda dei desideri di fruizione degli utenti. Si confermerà, in particolare, la predilezione per il microlearning o nanolearning, ovvero la fruizione di moduli brevi e mirati, soprattutto in modalità on-demand, creati appositamente dall’IA su esplicita richiesta dell’utente. L’IA sarà quindi in grado di comprendere i bisogni formativi specifici e guidare l’apprendimento, ponendo domande e intavolando una conversazione come un vero e proprio tutor.

2. Integrazione dei tool IA con i sistemi aziendali: i tool di IA dialogheranno sempre più e sempre meglio con CRM, ERP e altre piattaforme in uso nelle organizzazioni per offrire percorsi formativi integrati e coerenti con gli obiettivi aziendali. In particolare, grazie all’addestramento specifico delle knowledge base, questi strumenti non forniranno più risposte generiche alle domande degli utenti, ma risposte che rispecchiano l’identità dell’azienda.

3. Aggiornamento automatico dei contenuti formativi: l’IA Generativa consentirà di produrre materiali sempre aggiornati grazie alle sue enormi capacità di analisi dei dati in tempo reale. Utilizzando algoritmi avanzati, l’IA può raccogliere informazioni da fonti affidabili, come ricerche scientifiche, notizie e trend di settore, per creare corsi e guide che soddisfino le esigenze specifiche del singolo utente.

4. Democratizzazione e monitoraggio dell’apprendimento: con l’IA, le opportunità di apprendimento saranno sempre più accessibili per organizzazioni di ogni tipo e dimensione. Questa tecnologia, infatti, permetterà in misura maggiore anche alle piccole e medie imprese di creare programmi di formazione ottimizzati per le specifiche esigenze del loro settore, senza la necessità di grandi investimenti in piattaforme o corsi tradizionali. Inoltre, grazie alla capacità di analizzare i dati in tempo reale, i tool basati sull’intelligenza artificiale sono in grado di monitorare i progressi degli utenti e suggerire contenuti personalizzati, aumentando l’efficacia dei percorsi di formazione.

 

Con l’inesorabile ascesa dell’automazione e della digitalizzazione che sta ridefinendo il mercato del lavoro, l’IA è destinata a giocare un ruolo cruciale nel superamento dei gap formativi”, Michele Bianchi, responsabile AI e Tech di Futureberry e Chief Operating Officer di Cosmo. “Offrendo soluzioni scalabili e sicure, infatti, i tool di IA possono contribuire a creare un ecosistema di apprendimento flessibile, inclusivo e orientato al futuro, essenziale per affrontare le sfide di un contesto tecnologico, economico e sociale in costante evoluzione”.