Il concorso per giovani scienziati dell’Unione Europea è stato istituito dalla Commissione europea nel 1989 per promuovere l’interscambio e la collaborazione tra giovani scienziati e offrire l’opportunità di esser orientati da alcuni dei più importanti ricercatori d’Europa.
La Commissione tramite il concorso intende potenziare gli sforzi dei paesi partecipanti nell’attrarre i giovani verso una carriera dedicata alla scienza e alla ricerca.
Le migliori giovani menti scientifiche d’Europa si sono riunite il 25 Settembre a Bratislava per la 24a cerimonia di assegnazione dei premi del concorso dell’UE per giovani scienziati. Quest’anno, alle tre squadre vincitrici del primo premio è stata assegnata la somma di 7 000 euro, mentre le squadre che si sono attestate al secondo e al terzo posto hanno ricevuto rispettivamente 5 000 e 3 500 euro. Gli altri premi invece, comprendevano viaggi per partecipare al Forum scientifico internazionale per i giovani di Londra e al seminario scientifico internazionale per i giovani di Stoccolma, premi finanziati da grandi aziende e dal servizio scientifico interno della Commissione, dal Centro comune di ricerca, dal gruppo di organismi di ricerca e dall’Ufficio europeo dei brevetti.
I tre primi posti sono stati assegnati a squadre provenienti da Irlanda, Polonia e Austria per progetti in fisica, chimica e ingegneria. Gli altri finalisti sono stati premiati, per progetti in diversi settori, dalla fisica all’informatica, dalla matematica alle scienze sociali e alla biologia. Il premio internazionale dei concorrenti non membri dell’UE quest’anno è stato vinto dal Canada con un progetto sull’ambiente. Hanno partecipato al concorso circa 117 concorrenti con un età in un range dai 14 ai 21 anni, provenienti da 36 paesi e da scuole UE, presentando la bellezza di 79 progetti.
“Mi congratulo con tutti i partecipanti del concorso di quest’anno. La qualità dei contributi è come sempre assai elevata e incoraggiante per il futuro della ricerca in Europa. I vincitori dei concorsi precedenti hanno perseguito carriere prestigiose nella ricerca, ad esempio presso l’Agenzia spaziale europea e il CERN. L’Europa deve continuare a coltivare i suoi cervelli migliori se vuole attestarsi alla guida del XXI secolo”, ha dichiarato il commissario europeo per la ricerca, l’innovazione e la scienza Máire Geoghegan-Quinn.
La valutazione dei progetti è stata fatta da un giuria internazionale presieduta da Maria Ana Viana-Baptista, che esercita l’attività di professoressa di geofisica presso l’istituto superiore d’ingegneria di Lisbona (ISEL) e che aveva, tra gli altri membri, due precedenti vincitori del concorso. Naturalmente il requisito essenziale era posseduto da tutti i concorrenti, in quanto tutti i candidati avevano vinto il primo premio nei rispettivi concorsi scientifici nazionali e nel loro settore specifico.
I settori e gli argomenti spaziavano attraverso un’ampia gamma di campi scientifici tra la biologia, la chimica, la fisica, l’informatica, le scienze sociali, le scienze ambientali, la matematica, le scienze dei materiali, l’ ingegneria e la medicina.
I giovani scienziati oltre alla cerimonia di assegnazione dei premi, hanno potuto presentare i loro progetti in un’esposizione durata quattro giorni e partecipare ad una serie di seminari e conferenze.
L’Italia purtroppo non figura tra i vincitori, forse perché arroccata scientificamente in posizioni più arcaiche o forse perché non investe nella ricerca, oppure perché investe talmente tanto nella ricerca che invece di concentrarla su problemi utili e funzionali rivolti alla società e al progresso, la concentra su la burocrazia e il suo alto dosaggio di dogmi. Oramai i giovani italiani, considerano la scienza e la ricerca come una questione puramente Utopica, per cui non è necessario spendere risorse ed energie.
Orazio Buonamico