Milano – Per lo Stato l’obiettivo di recuperare oltre 7 miliardi di euro e per i contribuenti – in larga parte imprese, società e professionisti, a cui si aggiungono le famiglie – la possibilità di risparmiare in molti casi anche oltre il 50%, purché si avanzi la richiesta di “rottamare” le cartelle esattoriali entro il 31 marzo: la scadenza infatti, che inizialmente era a fine gennaio, è stata posticipata di due mesi.
Sono alcuni dei vantaggi attesi dalla rottamazione delle cartelle previsti dal decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017, cioè la possibilità per tutti di fruire della rottamazione delle cartelle esattoriali saldando le cifre affidate ad Equitalia dal 2000 al 2016 senza dover corrispondere interessi di mora e sanzioni (con parziale eccezione delle multe stradali).
Un’opportunità da considerare attentamente, soprattutto per chi ha un’impresa, valutando i pro e i contro e tenendo bene a mente le scadenze, perché il ritardo nella presentazione della domanda di adesione o del pagamento di una rata comporterà l’automatica uscita dalla procedura agevolata, senza possibilità di ravvedimento. Il settore Fisco e Diritto d’Impresa di Assolombarda Confindustria Milano, Monza e Brianza mette a disposizione delle imprese associate un servizio di supporto, un pool di esperti in grado di guidare chi ne faccia richiesta nella corretta individuazione degli importi da rottamare e in tutto l’iter burocratico. Basta contattare il Desk Equitalia del Settore Fisco e Diritto d’Impresa dell’Associazione: http://www.assolombarda.it/desk/desk-equitalia
Entro il 28 febbraio 2017 il contribuente riceverà la comunicazione relativa ai debiti iscritti a ruolo nell’anno 2016, per i quali non siano stati ancora notificati le cartelle esattoriali, gli avvisi di accertamento esecutivo e gli avvisi di addebito. Il 31 marzo è invece la data ultima per presentare la richiesta di “rottamazione” attraverso l’apposito modello, e dal momento in cui partirà la domanda di adesione l’Agente della riscossione non potrà avviare nuove procedure per la riscossione coattiva delle somme coinvolte (ad esempio, fermo amministrativo sui beni mobili registrati e pignoramento mobiliare e immobiliare di beni).
Equitalia provvederà poi a comunicare l’importo totale dovuto e le singole rate, con la data di scadenza di ciascuna entro fine maggio. Per chi pagherà rateizzato, va detto che sulle rate saranno dovuti gli interessi del 4,5%; si tratterà al massimo di 5 rate (prima erano 4) e il 70% dell’importo dovrà essere saldato entro dicembre 2017, il restante 30% entro settembre 2018.
Potranno beneficiare dell’agevolazione anche i debitori che hanno in essere un piano di rateazione, purché in regola con le rate in scadenza al 31 dicembre 2016. Gli importi rottamati compresi in un piano di rateazione con scadenza dopo il 31 dicembre 2016 si considereranno sospesi fino a luglio 2017.
In sede di conversione del Decreto legge è stata infine estesa la definizione agevolata alle ingiunzioni di pagamento notificate tra il 2000 e il 2016 dagli Enti locali che non si avvalgono di Equitalia.