Il presidente provinciale di Confartigianato Brindisi Antonio Ignone ha scritto al sottosegretario al Ministero degli Interni Alfredo Mantovano per chiedergli un incontro finalizzato a discutere l’attività condotta dalla società Equitalia nel territorio di Brindisi.
“Si tratta di un tema importante – dichiara Ignone – che ogni giorno ci porta a dover raccogliere le lamentele delle nostre imprese associate. In particolare in quest’ultimo periodo sono davvero tante le segnalazioni pervenute alla nostra Associazione sull’attività svolta dalla società di riscossione dello Stato. Per questo abbiamo deciso di rivolgerci all’onorevole Mantovano che ha già dimostrato una sensibile attenzione verso il mondo produttivo e della microimpresa in particolare. Attraverso questa richiesta di incontro vogliamo evidenziare all’onorevole Mantovano alcune anomalie che abbiamo registrato mediante le tante richieste di aiuto giunte dalle nostre imprese associate. Fra tutte: la richiesta di tassi di interesse pari al 30% della somma dovuta; l’invio di cartelle pazze ed errori che comportano gravose e costose perdite di tempo; la difficoltà nell’ottenere la dilazione rateale. Anomalie che vanno ad aggiungersi alla già difficile situazione che gli imprenditori affrontano quotidianamente a causa del periodo congiunturale di crisi generale”.
Il presidente Ignone ritiene che Equitalia debba invece mettere in atto, concretamente, tutta una serie di strumenti che consenta di andare incontro a chi, pur trovandosi in difficoltà economiche, intende comunque pagare il giusto ma senza ulteriori aggravi e con modalità e tempi più adeguati all’attuale periodo di crisi. Oggi, invece, Equitalia continua ad operare come se fosse del tutto estranea al contesto contingente applicando regole vessatorie non più sopportabili dalle piccole aziende artigiane e dalle famiglie.
“Ci teniamo a precisare – conclude Ignone – che condividiamo appieno gli sforzi per individuare e punire gli evasori. Tuttavia negli ultimi tempi si è verificato un vero e proprio accanimento contro i contribuenti più piccoli, magari con debiti allo Stato di poche migliaia di euro. Riteniamo che la grande maggiornaza di chi abbia ricevuto una cartella non sia un evasore ma probabilmente un imprenditore con momentanee sofferenze dovute alla crisi che gli impediscono di assolvere nei tempi stabiliti il pagamento di quanto dovuto. Infine è nostra opinione che la società Equitalia sia solo il terminale di una sistema sostanzialmente ingiusto dove la principale iniquità consiste nel fatto che la Pubblica Amministrazione da una parte è un cattivo pagatore e dall’altra un solertissimo riscossore, con metodi spesso sproporzionati rispetto all’obiettivo finale”.