Oggi alle 18.30, presso la Feltrinelli di Bari, il mondo dei mass media sarà al centro dell’incontro sul giornalismo online e sulla mutazione delle sue forme contemporanee. Punto di partenza sarà Penne Digitali 2.0, il volume edito dal Centro di Documentazione Giornalistica in cui vengono analizzati gli strumenti, gli stili e le nuove frontiere dell’informazione del nostro tempo. Interverranno Roberto Zarriello (autore del libro), Pino Bruno (scrittore, giornalista scientifico e blogger) e Michele Casella (giornalista).
In un mondo in cui l’interazione sociale sta radicalmente cambiando le sue dinamiche quotidiane, il lavoro del giornalista si trova ad affrontare una vera rivoluzione, sia dal punto di vista formale che sostanziale. Il web, attraverso sue forme partecipative, ha ribaltato le dinamiche dell’informazione e dato vita a nuove categorie professionali come quelle del “Content Creator” e del “Virtual Community Manager”.
Dal blog ai social media, dalla scrittura ipertestuale alla circolazione di contenuti multimediali, il contesto di riferimento per i giornalisti si trova a confrontarsi con un fondamentale ribaltamento della fruizione. Le notizie raggiungono gli utenti attraverso nuove circuitazioni, seguendo percorsi imprevedibili e mischiandosi ai contenuti di una rete perennemente in divenire. “Mash-up” e “condivisione” diventano parole-chiave per la comprensione delle dinamiche contemporanee ed allo stesso tempo la figura dei web editor diviene riferimento principale per l’utente nella selezione e diffusione delle informazioni.
Il libro Penne Digitali 2.0 realizza un excursus attraverso i recenti mutamenti della professione di giornalista e li inserisce nel moderno panorama professionale, spaziando dai principi generali alla scrittura su web, dal contesto della blogosfera alla comunicazione pubblica. Tutti temi che oggi occupano una grande rilevanza e che sono anche alla base del primo master post-laurea sulla professione di web editor che partirà a Bari dal prossimo settembre.
Così Giuseppe Smorto, responsabile di Repubblica.it, descrive il fare giornalismo su Internet nella certezza che questo medium rappresenti un’occasione e non una minaccia per l’informazione: “Un giornalismo più moderno, che sfrutta la tecnologia, ma per abbattere i muri e non per creare cortili virtuali per iniziati. Che mantiene le sue sacre regole. Che non viene usurpato dal contenuto generato dagli utenti: lo accoglie, lo valuta, lo utilizza. Che riscopre il dovere di dare un servizio (…). Che grazie al web arriva fra i monaci birmani, con i dissidenti cinesi, sul blog di un assassino, sulla pagina MySpace di una futura rockstar, sul ghiacciaio che scompare, fra la gente che manda le foto dei rifiuti sottocasa. Penne Digitali 2.0 – conclude Smorto – è un manuale completo di teoria e tecniche che il giornalista deve possedere per cogliere al meglio le opportunità che il world wide web offre alla sua professione”.