Roma – Il ruolo e le sfide che attendono il medico di Medicina generale, la situazione del nostro Ssn, la centralità della cura del cittadino. Sono tre temi al centro del 33esimo Congresso nazionale dello Snamid, la Società nazionale medica interdisciplinare di cure primarie, che si svolgerà a Roma il 17 e 18 novembre presso l’Auditorium Aurelia, in via Aurelia 796. Il Congresso, che sarà presieduto da Alfredo Cuffari, è stato progettato per accrescere le competenze degli mmg aiutandoli a essere il fulcro delle cure territoriali. Accanto alle novità cliniche, saranno però oggetto di riflessione anche le nuove norme, di cui occorre una conoscenza per essere al passo con i tempi.
La due giorni di lavori si aprirà venerdì alle 15.30 con i saluti delle autorità, e continuerà con una tavola rotonda su ‘Gli assetti organizzativi e il Pnrr‘. Sabato, invece, dalle ore 9 alle 17 sono previste quattro sessioni di lavoro: ‘La sofferenza e il dolore‘, ‘La gestione del rischio cardio-cerebro-nefro-vascolare‘, ‘Le malattie croniche metaboliche e sistemiche‘ e infine ‘Le malattie infettive‘.
Tra i focus principali, si parlerà per esempio di diabete: l’8% annuo è la percentuale di aumento dei pazienti che, quando arrivano in ospedale sono già diabetici e non sapevano di esserlo: una nuova ‘pandemia’. Il medico di famiglia gioca un ruolo determinante nella corretta gestione del malato perché è il primo che può individuare i sintomi precursori della patologia.
E poi l’epatite C e la rivoluzione nel trattamento di questa infezione grazie ai farmaci antivirali che riescono a eradicare il virus nella quasi totalità dei pazienti trattati in poche settimane. Per questo i medici di famiglia, in rete con gli altri specialisti territoriali e ospedalieri, ricoprono un ruolo fondamentale per selezionare i pazienti da avviare verso i servizi di screening, di linkage to care e di counselling, in modo da arrivare a una diagnosi precoce e al trattamento.
Interessante, poi, una ricerca sul dolore accusato da parte dei cittadini e sui problemi organizzativi del sistema sanitario che ne derivano, per esempio in merito agli accessi ‘impropri’ ai Pronto soccorso: un dato infatti evidenzia che oltre il 63% delle persone non consulta il proprio mmg prima di andare in Ps.
Infine, lo scompenso cardiaco, patologia che si verifica spesso in casi di comorbidità in pazienti che presentano anche ipertensione, ipercolesterolemia, malattia renale cronica e diabete. Il medico di medicina generale è quindi colui che, tra polipatologie e politerapia, gestisce questi pazienti quotidianamente.