Lo scenario competitivo odierno impone anche alle piccole aziende di internazionalizzarsi. Quali sono i fattori che spingono le aziende italiane, per quanto di dimensioni medio piccole, a diventare multinazionali. La prima ragione che spinge una Pmi italiana all’internazionalizzazione è quella di vendere in un nuovo mercato, paesi con elevato tenore di vita, ma anche a paesi emergenti, come India, Cina, ecc. Oppure ci si internazionalizza per andare in paesi con disponibilità tecnologiche più elevate o per cercare manodopera a basso costo. Quest’ultima è una delle principali motivazioni per molte aziende italiane, anche di dimensioni medio-piccole, che hanno scelto la via della delocalizzazione produttiva. Una prospettiva rischiosa, se basata unicamente sulla prospettiva di risparmio. Un ulteriore impulso per l’internazionalizzazione delle imprese italiane deriva dalla necessità di seguire un grande cliente che si sposta o aprire nuove sedi. In questo caso è molto basso il rischio di mercato; non manca tuttavia quello connesso al rischio di produzione e gestione di persone con culture differenti. Quali devono essere gli strumenti,e metodologie, le best practices da seguire per le nostre PMI che vogliono superare le Alpi?
Di questo ne parleranno nella tavola rotonda i seguenti relatori:
- Ermanno Giamberini – Presidente del c.d.a. ed azionista Con-Tra S.p.a., casa di spedizioni internazionali con filiali in USA, UK, Tunisia.
- Antonio Savarese – Esperto di nuove tecnologie, IT Governance ed open source scrive articoli sull’evoluzione del business digitale sul suo sito (http://www.antoniosavarese.it) ed è responsabile, per la rivista Datamanager, della rubrica “CIO EVolution” e della rubrica “Mondo Open”
- Fabio Pacelli – Direttore ICT BAA Italia Spa e Presidente Software Design Spa dal 1998. Ha ricoperto in GESAC (società di gestione dell’Aeroporto Internazionale di Napoli) diversi ruoli direzionali in diversi ambiti organizzativi (Finance, Business Development ed ICT) gestendo l’integrazione tra innovazione e l’evoluzione dei processi aziendali.Come Presidente Software Design e precedentemente come consulente di Accenture ha lavorato dal 1992 su progetti ICT di prestigiose organizzazioni italiane ed estere affrontando numerose problematiche dell’uso pervasivo dell’ICT e della relativa sicurezza in ambito aziendale.
- Massimiliano Canestro – Napoletano, 40 anni, di Scampia, Ingegnere Elettronico,vice presidente e Socio fondatore della SMS Engineering; si occupa di Marketing e Comunicazione ed è Responsabile Internazionalizzazione questa ultima funzione viene svolta a volte sia per la Commissione Informatica dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli sia per la Sezione ICT dell’ Unione Industriali di Napoli.
- Avv. Paolo Indolfi – Iscritto al Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola e all’ Ilustre Colegio de Abogados de Madrid. Socio dello Studio Legale Associato Indolfi & Indolfi, (www.studiolegaleindolfi.it) svolge attività di consulenza per le aziende italiane che siano intenzionate ad investire nel territorio spagnolo così come alle aziende spagnole con interessi in Italia, in materia di diritto commerciale, immobiliare e del lavoro, provvedendo della costituzione della società, alla redazione dei contratti, alla gestione e recupero del credito e all’eventuale fase contenziosa.
- Vincenzo Delehaye – Responsabile Ricerca & Sviluppo e Risorse Umane presso Confcredito International Consulting S.r.l.
- Ines Montella, napoletana, Responsabile della sezione commerciale presso il Consolato Britannico di Napoli in seno alla agenzia governativa UK Trade & Investment (UKTI). Competenza multisettoriale con una particolare attenzione a settori quail il marino, aerospaziale,ICT, moda e food & drink. Tra I principali obiettivi della sezione UKTI rientrano la promozione di scambi commerciali tra Regno Unito e Italia e l’attrazione di attivita’ imprenditoriali verso lo stesso Regno Unito.
Per partecipare bisogna registrarsi sul sito di Napoli Business