Il 9 luglio del 1958 entra in esercizio il primo gruppo della nuova centrale termoelettrica di Bari voluta dalla Società Meridionale di Elettricità (SME) – affiancato dal secondo il 31 gennaio del 1959 e dal terzo il 25 novembre dello stesso anno. Queste date segnano per Bari e per la Puglia l’avvio dello sviluppo moderno.
 
Dopo cinquant’anni, la fabbrica dell’energia Enel, recentemente convertita da olio combustibile a gas naturale, è un impianto che offre al mercato e alle sue crescenti e mutevoli esigenze il suo prezioso contributo fornendo energia elettrica a prezzi competitivi.
 
Alla presenza di Autorità Istituzionali di Regione, Provincia e Comune, Politecnico di Bari, ARPA e Confindustria regionale e provinciale, presentato il volume di Marina Spiezia con prefazione del prof. Federico Pirro “La Centrale Termoelettrica di Bari: la prima energia della Puglia per il suo sviluppo moderno” redatto con ampia documentazione proveniente dall’Archivio Storico Nazionale di Enel con sede a Napoli.
 
“Da anni Enel continua a investire massicciamente sui propri impianti” ha dichiarato Matteo Cimaglia, responsabile nazionale Enel Produzione Olio-Gas. “Quello di Bari è l’esempio di come l’Azienda tenda sempre a migliorare l’efficienza produttiva contenendone l’impatto sugli ecosistemi di insediamento”.
 
“Si può affermare – ha dichiarato Pirro nel suo intervento – che anche nell’ormai ‘piccola’ Centrale di Bari si conserva tuttora il prezioso DNA di una grande società come l’Enel fra le più competitive nel mondo, ma anche fra le più sensibili alle affascinanti problematiche della tutela ambientale”.
 
La giornata si è conclusa con la consegna di pergamena ricordo ai Direttori che nel tempo si sono avvicendati alla guida della Centrale, presenti molti lavoratori, anche pensionati, con i loro familiari.

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