La Commissione ha avviato ieri il processo di riforma del sistema europeo comune di asilo (CEAS) proponendo:
diverse opzioni per un sistema sostenibile ed equo di ripartizione dei richiedenti asilo tra gli Stati membri; una maggiore armonizzazione delle norme e procedure di asilo per creare condizioni omogenee in tutta Europa e ridurre quindi i fattori di richiamo al fine di contrastare i movimenti secondari irregolari; il rafforzamento del mandato dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO). Allo stesso tempo la Commissione sta definendo misure volte a garantire percorsi sicuri e organizzati di migrazione legale verso l’Europa.
Il primo Vicepresidente Frans Timmermans ha dichiarato: “La crisi dei rifugiati ha messo a nudo le debolezze del sistema comune di asilo europeo. Non vi è alcun dubbio: le persone bisognose di protezione devono continuare a essere aiutate e non dovrebbero essere costrette a mettere la propria vita nelle mani dei trafficanti di migranti. Ma il sistema attuale non è sostenibile. La coesistenza di approcci nazionali diversi ha alimentato il cosiddetto “asylum shopping” e la migrazione irregolare, mentre, come ha mostrato la crisi attuale, il regolamento Dublino ha assegnato una responsabilità eccessiva a un numero ristretto di Stati membri. Nell’immediato occorre applicare il diritto vigente per stabilizzare la situazione. Oltre a ciò, abbiamo bisogno di un sistema sostenibile per il futuro sulla base di norme comuni, di un’equa ripartizione delle responsabilità e di canali legali sicuri per l’arrivo nell’UE delle persone bisognose di protezione”.
Il Commissario per la Migrazione e gli affari interni Dimitris Avramopoulos ha dichiarato: “La mobilità umana è una caratteristica intrinseca del XXI secolo. Per far fronte a questa sfida l’Europa deve creare un sistema europeo comune di asilo robusto ed efficace, che inglobi anche il sistema di Dublino, e che sia equo per gli Stati membri, i cittadini dell’UE, i migranti e i paesi di origine e di transito. L’Unione continuerà a investire nella sua forza lavoro e a combattere la disoccupazione, ma l’Europa deve anche potenziare i canali di accesso legali e sicuri per le persone che vengono nell’UE per motivi di protezione o per lavorare. L’Europa deve attrarre talenti dall’estero per sostenere la crescita economica. Queste riforme sono un complemento necessario delle misure adottate per ridurre i flussi irregolari verso e all’interno dell’Europa e per proteggere le nostre frontiere esterne. Infine, molte comunità e città europee si stanno sempre più diversificando: dovremmo accettare questa caratteristica e trasformarla in un’opportunità grazie a politiche innovative di integrazione”.
Come parte dell’attuazione dell’Agenda europea sulla migrazione, la comunicazione odierna presenta i diversi percorsi possibili per conseguire una politica europea di asilo umana ed efficace insieme a una politica della migrazione legale gestita meglio. Sulla base dei feedback che riceverà sulla comunicazione, la Commissione presenta le proposte appropriate.
Realizzare una politica comune di asilo solida e sostenibile
L’afflusso incontrollato e su larga scala di migranti e di richiedenti asilo ha messo a dura prova non solo i sistemi di asilo di molti Stati membri, ma anche il sistema europeo comune di asilo nel suo insieme. In particolare, il volume e la concentrazione degli arrivi hanno messo in luce le debolezze del sistema di Dublino, che individua lo Stato membro competente per l’esame di una domanda d’asilo essenzialmente in base al primo punto di ingresso irregolare. Il diverso trattamento riservato ai richiedenti asilo nei diversi Stati membri ha ulteriormente aggravato il problema dei movimenti secondari irregolari.
Secondo la Commissione, il sistema europeo comune di asilo dovrebbe essere strutturalmente migliorato in cinque aree prioritarie.
- Istituire un sistema di Dublino sostenibile ed equo per determinare lo Stato membro competente per i richiedenti asilo: per affrontare meglio un elevato numero di arrivi e assicurare una ripartizione equa delle responsabilità, la Commissione potrebbe proporre di modificare il regolamento Dublino: o razionalizzandolo e integrandolo con un meccanismo correttivo per assicurarne l’equità, o adottando un nuovo sistema basato su un diverso principio di ripartizione.
- Conseguire una maggiore convergenza e ridurre il cosiddetto “asylum shopping”: la Commissione intende proporre un’ulteriore armonizzazione delle procedure di asilo al fine di garantire un trattamento più umano ed equo in tutta l’UE e ridurre i fattori che attirano le persone in un numero ristretto di Stati membri. La Commissione potrebbe proporre due nuove regolamenti: uno per sostituire la direttiva sulle procedure d’asilo e uno per sostituire la direttiva qualifiche. Potrebbero inoltre essere proposte modifiche mirate della direttiva accoglienza.
- Prevenire i movimenti secondari all’interno dell’UE: per garantire che il sistema di Dublino non sia turbato da abusi e dal cosiddetto “asylum shopping”, la Commissione potrebbe proporre misure per scoraggiare e sanzionare i movimenti secondari irregolari. In particolare, taluni diritti potrebbero essere subordinati alla registrazione, al rilevamento delle impronte digitali e al soggiorno nel paese dell’UE cui il richiedente è assegnato.
- Un nuovo mandato per l’Agenzia per asilo dell’UE: la Commissione potrebbe proporre di modificare il mandato dell’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo affinché divenga un protagonista dell’attuazione delle politiche e svolga un ruolo operativo rafforzato. Tra le nuove mansioni potrebbero figurare la gestione del meccanismo di distribuzione nel quadro di un sistema di Dublino riformato, il controllo della conformità degli Stati membri con le norme europee sull’asilo e la capacità di adottare misure operative in situazioni di emergenza.
- Rafforzare il sistema Eurodac: a sostegno dell’applicazione di un sistema di Dublino riformato, la Commissione potrebbe proporre di adeguare il sistema Eurodac e di ampliarne le finalità agevolando la lotta contro l’immigrazione irregolare, migliorando il rilevamento delle impronte digitali e la trasmissione di informazioni al riguardo nonché offrendo sostegno per i rimpatri.
Garantire e promuovere vie di migrazione legali e sicure
Nell’aprile 2014 Jean-Claude Junker ha presentato a Malta un piano in cinque punti sulla migrazione come parte della sua campagna elettorale, invitando l’Europa a mostrare maggiore determinazione sulla questione della migrazione legale. L’Unione deve permettere che le persone bisognose di protezione internazionale arrivino nell’UE in modo ordinato, sicuro, dignitoso e organizzato, come parte di una responsabilità condivisa con la comunità internazionale. Inoltre, è necessario che l’UE sia in grado di colmare meglio le carenze di talenti e competenze e affrontare le sfide demografiche mediante una politica proattiva della migrazione della manodopera. La Commissione elaborerà una serie di misure riguardanti le rotte della migrazione legale verso l’Europa e le politiche di integrazione.
- Un sistema strutturato di reinsediamento: sulla base delle iniziative esistenti, la Commissione presenterà una proposta allo scopo di definire la politica di reinsediamento dell’Unione europea. La presente proposta istituirà un meccanismo orizzontale con norme comuni dell’UE per l’accesso e la distribuzione dei rifugiati, lo status da accordare alle persone reinsediate, il sostegno finanziario e le misure volte a scoraggiare i movimenti secondari.
- Una riforma della direttiva sulla carta blu UE: rafforzare il ruolo della carta blu come sistema a livello europeo per sviluppare un approccio armonizzato che preveda tra l’altro condizioni di ammissione più flessibili, il miglioramento delle procedure di ammissione e maggiori diritti per i cittadini di paesi terzi altamente qualificati.
- Misure per attrarre e sostenere gli imprenditori innovativi capaci di stimolare la crescita economica e di contribuire alla creazione di posti di lavoro.
- Una valutazione dell’adeguatezza (REFIT) delle attuali norme sulla migrazione legale al fine di razionalizzare e semplificare la normativa in vigore relativa a permessi di soggiorno, lavoro e studio nell’UE applicabile a diverse categorie di cittadini di paesi terzi.
- Conseguire una stretta cooperazione con i paesi terzi come parte dei dialoghi politici esistenti e della cooperazione operativa nel quadro dell’approccio globale in materia di migrazione e mobilità (GAMM) al fine di garantire una gestione più efficace dei flussi migratori.
La Commissione presenterà anche un piano d’azione dell’UE sull’integrazione.