‘Benvenuti al sud, tra il sacro e il profano’: su questo filo tematico si è svolta a Manfredonia la gita di tre scolaresche dell’Istituto d’Istruzione Superiore ‘Federico Flora’ di Pordenone.
“Quest’anno avevamo voglia di cambiare, di portare i ragazzi in gita fuori dalle solite rotte –ha commentato il docente accompagnatore Michele Trotta-. E di lì tutto ha cominciato a portarci a sud, verso una sfida interessante: sfatare stereotipi e pregiudizi, in quest’anno che celebra 150 anni di unità d’Italia”.
Seguendo un itinerario di turismo responsabile, pensato per avvicinare le culture ‘da dentro’, i 53 ragazzi friulani, insieme ai quattro docenti che li hanno accompagnati, si sono lasciati sommergere dai ritmi della vita sipontina, e dalla sacralità che sprigiona la nostra terra condividendo gesti e tradizioni.
Tra sacro e profano, dunque: dai momenti di raccoglimento e di forte spiritualità in luoghi come la Grotta di San Michele a Monte Sant’Angelo, l’Abbazia di Pulsano e la Basilica di San Leonardo, al caos colorato e familiare del mercato del mercoledì. Fino alla magia ipnotica della musica del sud: pizziche e tarantelle suonate e ballate al Laboratorio Urbano Culturale ‘Peppino Impastato’, insieme ai ragazzi di Manfredonia.
“C’è stata un’emulsione fantastica, e a un certo punto sono salito sul palco anch’io e ho cominciato a suonare la chitarra insieme a loro”, ha confessato il professor Trotta.
“All’ingresso ci ha accolti un tipo simpaticissimo, che ha raccontato degli intensi rapporti tra Puglia e Friuli al tempo dei Romani. Quando abbiamo scoperto che era l’assessore alla Cultura, Paolo Cascavilla, siamo rimasti di sasso. I nostri assessori non si vedono mai!”, ha raccontato Erica.
“Sull’accoglienza e il calore di questa terra non abbiamo avuto bisogno di scommettere”: la parole delle professoresse Senia Fabbro e Paola Butignol rivelano quanto sia lontana dalla realtà certa propaganda anti-meridionalista, e quanto sia facile, invece, “innamorarsi del sud, del cielo terso che
abbaglia, del mare ovunque, e della montagna a due passi”, ha aggiunto la professoressa Angela Serinelli.
E poi il Castello svevo-angioino, pietre del Medioevo al fianco della modernità, e “uno straordinario amalgama di cultura, arte e ospitalità che rende Manfredonia una città unica”, come ha sottolineato Andrea.
Gli studenti di Pordenone hanno avuto modo di visitare anche Palazzo San Domenico, dove hanno incontrato il sindaco Angelo Riccardi e alcuni assessori, che non hanno mancato di sottolineare l’orgoglio per una visita tanto gradita quanto inaspettata.
“È la prima volta che Manfredonia diventa tappa di una gita di studenti provenienti da così lontano”, ha affermato il sindaco.
A chiudere un percorso di incontro e dialogo, i ragazzi di Pordenone con i loro insegnanti sono stati ‘ospiti d’onore’ del primo meeting del ‘Patto della città per la legalità, la cittadinanza responsabile e la coesione sociale’, avvenuto ieri nell’Auditorium di Palazzo Celestini.
Alla presenza dell’arcivescovo Michele Castoro, del sindaco Riccardi e delle altre istituzioni politiche, religiose e culturali aderenti al Patto, insieme a un foltissimo stuolo di delegazioni studentesche e associazioni, i ragazzi hanno ringraziato la Città per l’ospitalità e “per l’occasione offertaci di condividere questo momento di alta democrazia e senso civico”, come ha dichiarato Paola Butignol.
Domattina si ritorna in Friuli, a Pordenone, ma con una promessa da parte del sindaco: “Ricambieremo la visita”.