Nel nostro Paese la corsa verso le smart city è appena cominciata, ma alcune città hanno già un bel vantaggio sulle altre. E purtroppo, ancora una volta, l’Italia appare divisa in due: grandi o piccole che siano, infatti, le città intelligenti stanno tutte al Centro-Nord. A dircelo è la ricerca “ICity rate”, realizzata da FORUM PA e presentata oggi a Bologna in collaborazione con Bologna Fiere. Obiettivo della ricerca, che ha coinvolto 103 capoluoghi di provincia, era capire quali sono le città italiane più smart, più intelligenti, quindi più vicine ai bisogni dei cittadini, più inclusive, più vivibili.
Bologna, Parma e Trento si piazzano in testa alla classifica generale, seguite da Firenze, Milano, Ravenna, Genova, Reggio-Emilia, Venezia e Pisa che chiude la top ten. Bisogna invece arrivare al 43esimo posto per incontrare la prima città del Sud, che è Cagliari, seguita da Lecce (54°) e Matera (58°). Fanalino di coda sono Caltanissetta, Crotone ed Enna. Anche guardando solamente alle dieci città metropolitane, questa spaccatura è evidente. Bologna, Firenze, Milano, Genova, Venezia e Torino sono tutte tra le prime 15 classificate, Roma segue al 21esimo posto, mentre segnano decisamente il passo le altre tre: Bari (69°), Napoli (77°) e Reggio Calabria, che si colloca all’87° posto.
“La classifica, piuttosto che considerarsi un punto di arrivo, vuole essere utile per fotografare lo stato attuale, di partenza dei processi in corso – sottolinea Gianni Dominici, direttore generale di FORUM PA, che ha curato la ricerca –. Utilizzando la metafora delle corse automobilistiche, quella che restituiamo non è la classifica finale ma la griglia di partenza di una gara ancora tutta da correre. Ovviamente in pole position non ci si arriva per caso e le città più avanti nello schieramento sono quelle che possono vantare una preparazione, un’accumulazione importante nei diversi ambiti considerati”.
“Per quanto riguarda lo stacco tra le città del Centro-Nord e quelle del Sud – aggiunge Dominici – in prospettiva si spera che la compattezza di questo schieramento venga incrinata, anche grazie ai finanziamenti già assegnati con il primo bando del MIUR esclusivamente rivolto alle regioni dell’obiettivo convergenza. Diversamente anche le Smart Cities le comunità intelligenti rischiano di diventare l’ennesima occasione perduta per un territorio in cerca di prospettive”.
Per stilare la classifica sono stati utilizzati oltre cento indicatori, riferiti alle dimensioni della governance della città, dell’economia, della mobilità, dell’ambiente, del capitale sociale e della qualità della vita. Nella scelta delle dimensioni da analizzare si è fatto riferimento ad un analogo lavoro svolto dalla Commissione Europea così da poter rendere i risultati più possibile equiparabili a livello internazionale.[1]
Bologna, Parma e Trento guidano la classifica generale perché sono risultate smart su più dimensioni. Bologna è prima, in particolare, nella valorizzazione del capitale sociale e Trento nella dimensione ambientale, mentre Parma, pur non essendo in testa ad alcuna delle classifiche singole, si piazza nei primi dieci posti in ben quattro di esse (ottava per la governance della città, quinta per capitale sociale, sesta per mobilità, decima per la dimensione economica). A dimostrazione del fatto che una città davvero intelligente non può esserlo “a compartimenti stagni” o adottando soluzioni tecnologiche fini a se stesse, ma solo attraverso una politica a 360 gradi. E infatti anche Bologna, oltre che al primo posto per il capitale sociale, è presente in diverse top ten: terza per mobilità, quinta per la dimensione economica e per la governance, sesta per qualità della vita. Trento, oltre che in testa per la dimensione ambiente, è anche settima per qualità della vita e per capitale sociale.
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Ecco le città in testa nelle diverse dimensioni smart
SMART ECONOMY: Pisa e Milano le città più avanzate
Tasso di occupazione; presenza di imprese innovative, di imprese giovani e di imprese femminili; presenza e qualità di università e istituti di ricerca; dotazione infrastrutturale (strade, ferrovie, aeroporti, ma anche infrastrutture telematiche); servizi turistici. Questi alcuni dei parametri presi in considerazione.
SMART ENVIRONMENT: Trento e Ravenna le città più verdi
Per la dimensione ambiente sono stati presi in esame: la qualità dell’aria, la percentuale di raccolta differenziata dei rifiuti urbani, la presenza di spazi verdi in città, l’efficienza e la qualità della rete idrica (dispersione di acqua e depurazione), la presenza di centri di raccolta RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche).
SMART GOVERNANCE: la PA più smart è a Torino e Padova
Non solo e-gov, ma anche attenzione all’ambiente (dotazione di auto ecologiche, utilizzo di carta riciclata e raccolta differenziata negli uffici comunali, risparmio energetico, acquisti verdi), adozione di politiche per l’assetto e lo sviluppo del territorio (approvazione e adozione del Piano regolatore, del Piano per gli insediamenti produttivi, del Piano delle attività commerciali, e così via), capacità di fare rete con altri Comuni.
SMART LIVING: a Siena e Trieste si vive meglio
La qualità della vita nella ricerca di FORUM PA passa attraverso gli investimenti in cultura e welfare e attraverso l’offerta di servizi di vario tipo, dagli asili nido alle biblioteche comunali, dai consultori alle strutture per anziani, fino ai cinema. Pesano nella classifica, il numero di persone sotto la soglia di povertà, il tasso di emigrazione ospedaliera, l’inserimento sociale degli immigrati, la criminalità diffusa.
SMART MOBILITY: a Milano e Venezia spostarsi è più facile
La mobilità è smart nelle città in cui esiste una rete diffusa ed efficiente di trasporto pubblico e in cui ci sono parcheggi di scambio; in cui la maggior parte delle automobili in circolazione sono poco inquinanti; in cui ci sono zone a traffico limitato, piste ciclabili, servizi di bike e car sharing…
SMART PEOPLE: Bologna e Ravenna scommettono sui cittadini
Il livello di istruzione e l’abbandono scolastico, il numero di donne che lavora e che ricopre cariche all’interno dell’amministrazione, la presenza di studenti stranieri, la partecipazione politica, il coinvolgimento in associazioni di volontariato, ma anche la lettura dei quotidiani e la partecipazione ad eventi culturali. Sono tutti aspetti che ci dicono se i cittadini di una città sono attivi e partecipi e se la città riesce a valorizzare il suo capitale sociale.
(dal sito smartcityexhibition.it)