Sono oltre 76.000 gli impianti fotovoltaici entrati in esercizio al 10 febbraio 2012 nelle regioni del Mezzogiorno, per una potenza superiore a 5.400 MW: più di 23.000 in Puglia – circa 15.000 in più rispetto al 2010 – per una potenza di quasi 2.200 MW (Fonte Atlasole – GSE).
Sono questi alcuni dei dati contenuti nel Rapporto ‘Lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nelle regioni del Mezzogiorno’ presentato questa mattina nella Sala Cineporto della Fiera del Levante. All’iniziativa, organizzata dalla Fondazione Cercare Ancora con il patrocinio della Regione Puglia, hanno preso parte Nichi Vendola, Presidente della Regione Puglia; Luigi Roth, Presidente di Terna; Giovanni Battista Zorzoli, Presidente di ISES Italia; Giuseppe Onufrio, Direttore di Greenpeace; Andrea Galliani della Direzione Mercati dell’Autorità per l’energia e il gas; Roberto Ferrigno e Pasquale Stigliani, curatori del rapporto sullo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili nel Mezzogiorno
L’incontro è stato l’occasione per fare il punto sulla situazione sullo sviluppo delle fonti rinnovabili, con uno sguardo particolare alle regioni del Mezzogiorno .
Nel 2020 nelle regioni del Mezzogiorno l’energia da fonti rinnovabili potrebbe raggiungere i 38,4 TWh, un valore quattro volte superiore ai 10 TWh del 2010. A fine 2010, inoltre, nelle regioni del Sud erano in esercizio 39.090 impianti da fonti energetiche rinnovabili (FER) per una potenza pari a 10.584 MW. Leader, tra le regioni del Sud ma anche su tutto il territorio nazionale, la Puglia con 9.840 impianti per una potenza di 2.192,3 MW; seguono Sicilia, Sardegna, Campania, Calabria, Abruzzo, Basilicata, Molise.
Ma le recenti modifiche del quadro legislativo, che hanno aggiornato gli obiettivi al 2020 fissando a 23.000 MW il target di potenza installata per il fotovoltaico e cambiato i meccanismi di incentivazione del settore, rendano piuttosto incerto il raggiungimento degli impegni che l’Italia ha assunto come membro dell’Unione Europea in merito al pacchetto clima ed energia 20 – 20 – 20. Da qui la necessità di fissare alcune linee di principio che possano favorire uno sviluppo delle FER ordinato ed efficiente. Tra queste, l’applicazione dell’Autorizzazione Unica Regionale, l’attuazione di procedure semplificate da parte delle Regione e l’adozione da parte dello Stato di provvedimenti che offrano certezza circa le modalità di incentivazione delle fonti rinnovabili. Di fondamentale importanza è emersa, inoltre, la necessità di proseguire nell’opera di ammodernamento delle reti elettriche e di realizzare servizi di rete come i sistemi di accumulo per gestire in modo sicuro ed efficiente la trasmissione dell’energia da fonti rinnovabili. In tal senso, in ottemperanza alla legge, Terna ha previsto la realizzazione di 130 MW di batterie da installare nelle province di Foggia, Avellino, Salerno e Benevento che con un investimento di 29 milioni di euro consentirà un risparmio per il sistema di circa 60 milioni di euro. Infine si è evidenziato il ruolo decisivo delle Regioni per il raggiungimento degli obiettivi indicati dal PAN; ma l’assenza di un provvedimento sul burden sharing, per la ripartizione tra Regioni degli obiettivi da conseguire attraverso i Piani Energetici Regionali (PEAR), lascia le stesse amministrazioni regionali senza alcun riferimento circa gli obiettivi da perseguire.