“Sostenibilità per la città e le imprese” al Centro Culturale Altinate/San Gaetano di Padova, dove è in corso l’edizione 2023 di Duezerocinquezero, il Forum nazionale dell’energia e della sostenibilità promosso da Comune di Padova e AssoESCo e realizzato con il contributo tecnico-scientifico dello studio professionale Fieldfisher, la collaborazione di Coordinamento Agende 21 Locali Italiane e il forte sostegno, tra gli altri, di EstEnergy/Gruppo Hera e Hera Servizi Energia.
I lavori sono stati preceduti dai saluti istituzionali di Antonio Bressa (Assessore Comunale alle attività produttive), Antonio Santocono (Presidente della Camera di Commercio di Padova), Leopoldo Destro (Presidente di Confindustria Veneto Est), Fabrizio Filì (Partner di Fieldfisher) e Simona Ferrari (Vicepresidente di AssoESCo).
In scaletta anche l’intervento dell’ex Ministro dei Trasporti e della Mobilità Sostenibile e attuale Direttore Scientifico di ASVIS Enrico Giovannini, che ha parlato di sostenibilità per le imprese: “Le aziende e le associazioni di categoria hanno compreso la complessità della sfida che hanno davanti. Una complessità destinata a crescere esponenzialmente visto che, con le nuove regole europee in vigore dal 2024, anche le medio imprese dovranno fare rendicontazione di sostenibilità e quindi verificare che tutta la filiera di fornitori e subfornitori rispetti gli standard ambientali e sociali. Sarà un compito impegnativo sul fronte sociale e della governance, specie se pensiamo che in Italia abbiamo 3 milioni di lavoratori irregolari e si tratta soprattutto di persone che lavorano in aziende di piccole dimensioni. La speranza è che la rendicontazione di sostenibilità possa contrastare questo fenomeno, il problema è che, secondo un recente sondaggio, il 50% delle imprese coinvolto ad oggi non sa niente di questo argomento ”.
“Le imprese che hanno iniziato percorsi di sostenibilità, di economia circolare, di ricorso alle energie rinnovabili dimostrano di avere dei vantaggi di produttività, redditività e occupazione, basti pensare alla crisi energetica che quasi non hanno avvertito – ha proseguito Giovannini – Anche il mondo della finanza è in fermento sul tema della sostenibilità, un elemento essenziale per aiutare le imprese ad investire nella direzione giusta in questo momento. Il rischio di credit crunch con l’aumento dei tassi di interesse colpirebbe le imprese proprio nel momento in cui sono chiamate a fare il salto di qualità nel percorso di transizione, per questo è importante la collaborazione con gli istituti di credito e le altre istituzioni finanziarie”.
Infine, un passaggio su green washing e social washing: “Rappresentano un pericolo perché rischiano di far perdere credibilità a tutto il processo ma anche di creare una concorrenza sleale nei confronti delle imprese che invece stanno investendo seriamente nella transizione. Di nuovo, dunque, le associazioni di categoria e le aziende capofila devono essere rigorose per evitare che la parola sostenibilità perda di valore. La transizione può essere una grande trasformazione a favore dello sviluppo, uno sviluppo sostenibile”, ha concluso Giovannini.
La tavola rotonda “Veneto, Italia, Europa: prospettive per l’autonomia energetica e territoriale” è stata introdotta da un messaggio del Ministro per le Riforme istituzionali e la Semplificazione normativa Maria Elisabetta Alberti Casellati, che sul tema delle Smart Cities ha scritto: “L’Unione Europea ha dedicato costanti sforzi all’elaborazione di una strategia per conseguire una crescita urbana ‘intelligente’, sviluppando programmi che mirano al miglioramento dei servizi pubblici e della qualità della vita e che sono stati inseriti nell’Agenda digitale europea. Forse non esiste la città ideale, ma sicuramente può esistere una città intelligente incentrata su qualità e sostenibilità”.
“Qualità nel rapporto con il tempo e lo spazio, nelle risposte ai bisogni individuali e collettivi, nell’interazione con la bellezza e la natura. Ma anche sostenibilità, sociale e ambientale, perché le città sono per definizione i primi polarizzatori di sostenibilità, dal momento che ne sopportano maggiormente le sfide. Puntare su una urbanizzazione sostenibile significa lotta alla povertà, alla disuguaglianza, alla disoccupazione, al cambiamento climatico significa affrontare tutte le fragilità, materiali e immateriali, che oggi indeboliscono il nostro vivere collettivo. Sono certa che il futuro dipenda molto dalla capacità di creare smart city, aree urbane intelligenti, in cui le reti infrastrutturali avanzate consentano di gestire in modo efficiente le risorse disponibili. Sono queste le idee e i modelli da cui trarre ispirazione per iniziare a rigenerare l’Italia, per superare la crisi economica e garantire crescita, sviluppo, competitività e lavoro”, ha concluso Casellati.
Al successivo dibattito, moderato dal conduttore radiofonico Maurizio Melis e Matteo Corbo di Fieldfisher, hanno partecipato il Presidente di ANCI Veneto e Sindaco di Treviso Mario Conte, il componente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Paolo Giacomazzo, l’Amministratore Delegato di APS Holding Riccardo Bentsik, il Presidente di AssoBIM Adriano Castagnone e l’Amministratore Delegato di Acinque Stefano Cetti.
Dai contributi della tavola rotonda è emersa la necessità di un cambiamento culturale sui temi della sostenibilità, della digitalizzazione e della legalità all’interno delle Pubbliche Amministrazioni per dare vita a delle Smart Cities che siano davvero tali. In questo senso per i Comuni, oggi, è cruciale investire sulle competenze e sulle strutture, coinvolgendo maggiormente i giovani e favorendo percorsi di transizione aggregati e condivisi tra più enti locali.
L’Auditorium ha quindi ospitato una seconda tavola rotonda, questa volta incentrata su “La sfida della neutralità climatica: l’esperienza del Climate City Contract”. A introdurre il tema una nutrita rappresentanza del Comune di Padova, chiamato oggi a mettere in atto un piano globale per la neutralità climatica nei settori più importanti della vita cittadina: sono intervenuti gli Assessori Andrea Ragona (Ambiente) e Margherita Cera (Progetti Comunitari e Agenda 21), la Consigliera con delega in materia “100 climate neutral cities” Chiara Gallani, il Capo Settore Ambiente e Territorio Laura Salvatore che ha presentato la relazione “Padova2030: dal PAESC al Climate City Contract”.
La tavola rotonda ha invece visto il confronto tra gli altri attori locali coinvolti a vario titolo nella realizzazione del processo di decarbonizzazione di Padova: ARPA Veneto con il Direttore Generale Loris Tomiato, l’Università di Padova con la Prorettrice alla sostenibilità Francesca Da Porto, Busitalia Veneto con il DG Gino Colella, la Diocesi di Padova con Don Luca Facco (Vicario episcopale per il rapporto con le istituzioni ed il territorio), AcegasApsAmga con l’Amministratore Delegato Roberto Gasparetto. Moderatore del dibattito Matteo Mascia, Coordinatore del Progetto Etica e Politiche Ambientali di Fondazione Lanza.
Sempre in mattinata, in Agorà, si è svolto anche un incontro formativo sulla piattaforma ENEA PAESC. Dopo l’introduzione a cura di Ilaria Bertini, Direttrice Dipartimento Efficienza Energetica di ENEA, e Domenico Santacolomba, Dirigente del Servizio Pianificazione e Programmazione energetica della Regione Sicilia, la parola è passata ad Alessandro Federici, Maurizio Matera e Fabio Cignini della Divisione Servizi Integrati per lo Sviluppo del Territorio di ENEA.
Nel pomeriggio l’Auditorium del San Gaetano ha ospitato il workshop ENEA “Il Patto dei Sindaci: lo strumento dei Comuni per la decarbonizzazione e lo sviluppo locale sostenibile”. A introdurre il tema Patrizia Pistochini (ENEA), Andrea Carosi (Covenant of Mayors Office), Riccardo De Lauretis (ISPRA) e Benedetta Brighenti (Rete Nazionale Agenzie Energetiche Locali – RENAEL), quindi gli interventi di Belinda Gottardi, Rappresentante italiana presso il Board del Covenant e Sindaca del Comune di Castel Maggiore, Giulia Pizzini (IEECP), Luca Colasuonno (ENEA), Andrea Martinez (Sinloc) Daniela Luise (Coordinamento Agende 21 italiane), Franco Alberti e Paolo Giandon (Regione Veneto), Giovanni Vicentini (Comune di Padova). Le conclusioni sono state affidate a Roberto Ciambetti, Ambasciatore del Patto dei Sindaci per l’Italia, e Alessandro Federici, Responsabile della Divisione Servizi Integrati per lo Sviluppo del Territorio di ENEA.
Due gli appuntamenti in Agorà. Sul tema “L’impresa circolare oltre la logica del rifiuto”, dopo l’introduzione di Fabrizio Filì di Fieldfisher, si sono confrontati i Professori Davide Chiaroni e Marcello Colledani del Politecnico di Milano, le Professoresse Ilaria Giannoccaro del Politecnico di Bari ed Eleonora Di Maria dell’Università di Padova, Redo Sgr Spa – Società benefit con Andrea Vecci, HeraLuce con il Direttore Generale Alessandro Battistini, Fieldfisher con Elena Varotto.
“La reinvenzione del presente: tre casi di studio fra sostenibilità, urbanistica e cultura” ha invece acceso i riflettori su tre importanti interventi di riqualificazione urbana sostenibile in atto nell’area di Padova e ha visto la partecipazione dell’Assessore Comunale alla Cultura Andrea Colasio, del Presidente di ANCE Padova Alessandro Gerotto, dell’Amministratore Delegato di Hera Servizi Energia Giorgio Golinelli, di Elena Mitzman di Fieldfisher e degli architetti responsabili dei progetti, Linda Bagaglio, Marco Rapposelli e Stefano Rao.
All’interno di Spazio 35, infine, si è tenuto un interessante focus su “Il sistema urbano alimentare: il cibo come strumento di sostenibilità” con gli interventi del Comune di Padova, rappresentato dagli Assessori Antonio Bressa e Cristina Piva e dalla Consigliera Chiara Gallani, di Arup con Serena Girani, del coordinatore di ACLI Padova e del progetto Re.T.E. Solid.a Massimiliano Monterosso e dell’Università di Padova con Gianni Belloni.