I dati che di giorno in giorno arrivano nelle nostre case, sui nostri pc, sui nostri smartphone ci raccontano di un Paese, l’Italia, che ha la febbre e che ha bisogno di cure. Questi dati inoltre ci raccontano che, a seconda delle zone del Paese di cui parliamo, questa febbre può risultare più alta, più bassa o addirittura cronica. I dati quindi che ci arrivano sono differenziati, ma a un certo punto del loro snocciolarsi una fatidica parola: “crisi” li racchiude poi in dati unici e indifferenziati e in cure ancor più uniche e forse anche generiche.
Pronunciata la parola “crisi” infatti, viene naturale al “povero” cronista di turno, di pronunciare subito una parola altrettanto magica e unificante: “riforme”. Certo è una parola plurale, e già questo fa pensare a più di una riforma, e quindi il povero paese malato si immagina che dove c’è la febbre bassa sarà data una risposta, dove la febbre più alta un’altra risposta (o ricetta se preferite), dove la febbre è cronica bisognerà aiutare questo malato a venirne fuori. Invece no le politiche economiche, sanitarie, dei trasporti, fiscali, della formazione, del supermaneto del disagio, degli ammortizzatori sociali sono tutte uguali e ugualitarie per cui curano le diverse febbri con la stessa medicina.
In pratica dati come il PIL del Sud Italia al -4% nel 2013 rispetto al -0,6% Nord-ovest, al-1,5% del Nord-est e al -1,8% del Centro non possono far pensare a un Governo, qualsiasi esso sia, di dare la stessa cura e lo stesso supporto a tutti da sempre. L’uguaglianza non sempre è giustizia, la giustizia è portare tutti allo stesso livello o dare a tutti le stesse opportunità fornendo a tutti lo stesso punto di partenza. E che vogliamo dire dei dati sulla disoccupazione giovanile che vede un dato Italiano (già altissimo) al 43,3% e uno meridionale con il 60,9% ?
Potremmo andare avanti all’infinito, ma poi direbbero che il malato che sta peggio si lamenta troppo, per cui mi fermo e mi chiedo e vi chiedo: Ma se si dovesse operare, a livello sanitario, come operano i governi, cioè sulla media, o su quello meno malato così poi, dicono, porterà sulle spalle anche quello più malato, allora vorrebbe dire che se sei raffreddato oppure hai il tumore la cura è o sarebbe l’aspirina, perché mediamente abbiamo tutti il raffreddore.
Ecco perché, e chiudo, sono molto più interessato a sapere ciò che potrà fare il Senato delle regioni piuttosto che sapere se il senatore tizio o caio andrà in galera, questa si chiama distrazione di massa.
Come potranno incidere gli eletti (spero eletti a prescindere dalle modalità) rispetto alle “malattie” dei propri territori, cosa ne verrà di buono per il Sud, ma anche per le altre parti del Paese ?
Intanto se volete c’è sempre disponibile l’aspirina.
Michele Dell’Edera