Bologna – La scommessa è rinnovare l’approvvigionamento delle materie prime per abbassare l’impatto ambientale di materiali che si utilizzano tradizionalmente in edilizia quali calcestruzzi, malte, adesivi per piastrelle, ceramiche per rivestimenti interni ed esterni e smalti. Questo è l’obiettivo del progetto che la Regione Emilia-Romagna ha ammesso a finanziamento nel quadro del POR-FESR 2014-2020 – Bando per progetti di ricerca industriale strategica rivolti agli ambiti prioritari della Strategia di Specializzazione Intelligente (DGR n. 774/2015).
MATER_SOS (Materiali sostenibili per il ripristino e la realizzazione di nuovi edifici) è promosso e coordinato dal Centro Ceramico (Bologna) insieme a CIRI EC Centro Interdipartimentale per la ricerca industriale – Edilizia e Costruzioni (Tecnopolo di Bologna), CNR-ISTEC Istituto di Scienza e Tecnologia dei materiali ceramici (Faenza, RA), CertiMaC Organismo di Ricerca e Certificazione dei Materiali da Costruzione (Faenza, RA) e RI.COS Consorzio per la ricerca e il trasferimento tecnologico (Tecnopolo di Bologna).
Il progetto è appena avviato ed ha lo scopo di sviluppare e prototipare materiali da costruzione a basso impatto ambientale da utilizzare nell’intera filiera costruttiva. Ciò verrà raggiunto innovando le formulazioni dei materiali tradizionali con una percentuale di riciclo di oltre il 60% e abbattendo il consumo energetico dei processi produttivi.
Per individuare i materiali di scarto più adatti ad essere sfruttati commercialmente verrà realizzata una mappatura regionale dei rifiuti idonei ad essere recuperati nel ciclo produttivo dei materiali da costruzione.
Come alternativa al cemento, che attualmente rappresenta un materiale poco sostenibile per la grande quantità di energia impiegata in produzione nonché per le elevate emissioni di anidride carbonica in atmosfera, la ricerca punta a materiali realizzati a partire da conglomerati a matrice geopolimerica, per la cui produzione si ottiene una consistente riduzione delle emissioni di anidride carbonica in atmosfera rispetto al cemento Portland ordinario. Percentuali significative di aggregati saranno sostituite con componenti di riciclo provenienti da scarti di produzione e rifiuti di adeguate proprietà (ad esempio, provenienti dalla demolizione di edifici). La nuova generazione di calcestruzzi e betoncini, anche fibrorinforzati, sarà studiata per le applicazioni strutturali e le malte per l’impiego in intonaci, conferendo elevate prestazioni soprattutto termo-igrometriche.
Nell’ambito dei rivestimenti interni ed esterni con piastrelle ceramiche, la ricerca prevede lo studio di superfici funzionalizzate che si basano anche sulla fotocatalisi, il processo che trasforma le sostanze inquinanti presenti nell’aria in sali solubili attraverso il contatto con i raggi ultravioletti, che in esterno sono forniti naturalmente dalla luce del sole.
Il progetto si avvale della collaborazione di importanti industrie del settore che, pur non direttamente finanziate dalla Regione Emilia-Romagna, si opereranno per il trasferimento tecnologico delle fasi sperimentali alla scala industriale: Marazzi Group S.r.l. a socio unico (piastrelle di ceramica), Consorzio Cave Bologna Soc. Coop (aggregati e calcestruzzi) e Fili & Forme s.r.l. (estrusione di monofili sintetici).
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